L’arte di invecchiare

Si chiama così il convegno organizzato per il 10 novembre a Milano dall’UICI della Lombardia (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), evento voluto nel quadro di questo 2012, “Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà fra le Generazioni”, per approfondire vari aspetti legati alla condizione della persona anziana, valutando anche il peso di eventuali deficit visivi

Nicola Stilla

Il presidente dell’UICI della Lombardia Nicola Stilla

È nel contesto del 2012, “Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà fra le Generazioni”, che l’UICI della Lombardia (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), tramite le proprie Commissioni Anziani e Pari Opportunità e in accordo con i rappresentanti dell’Associazione di Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto, ha organizzato per sabato 10 novembre a Milano (Sala Umberto Trani, Via Mozart, 16, ore 9.30-16), il convegno intitolato L’arte di invecchiare, titolo emblematico, nel quale già si può percepire lo spirito intrinseco dell’iniziativa.
Oggi, del resto, sono ormai fortunatamente lontani i tempi in cui la persona anziana, dopo anni e anni di lavoro e fatiche dovute alle mille incombenze quotidiane, si ritrovava molto frequentemente ad essere oggetto sì di cure, ma in maniera passiva, quasi fosse un peso da “mettere in conto” all’interno della realtà familiare.
Indubbiamente persistono ancora in alcuni casi atteggiamenti volti ad emarginare l’anziano, ma non si può fare a meno di notare il mutamento culturale avvenuto nella nostra società negli ultimi decenni. Se da un lato, infatti, l’avanzare dell’età comporta inevitabilmente l’insorgere di problemi oggettivi legati allo stato di salute, non va assolutamente trascurato il ruolo importante e costruttivo che la persona anziana è in grado di ricoprire nei più svariati ambiti.

Invecchiamento attivo
Giunta alla fine della propria attività lavorativa, la persona si trova a dover costruire una quotidianità totalmente diversa, e purtroppo accade di frequente che si senta disorientata e frastornata, nel dover trascorrere giornate che sembrano interminabili. Da parte attiva della società, perfettamente inserita nel tessuto sociale, venendo meno l’impegno lavorativo, essa si sente a volte emarginata, relegata nel proprio “angolo”, come se il suo compito fosse esaurito. E se si aggiunge il problema della solitudine che spesso affligge le persone in età avanzata, la situazione diventa ancor più problematica nel caso in cui sia presente un deficit visivo.
In questi casi, dunque, è opportuno guidare la persona, affinché intraprenda un percorso che la aiuti a prendere coscienza del ruolo tutt’altro che marginale che ancora può ricoprire nella società, dall’ambito familiare ai più svariati contesti, come il volontariato.
Da non sottovalutare, poi, l’importanza delle eventuali cure mediche necessarie, cure che non devono e non possono essere solo di tipo assistivo e fornite in modo asettico e distaccato. Al contrario, l’assistenza deve avere come scopo principale quello sì di curare, ma anche di stimolare l’anziano ad essere protagonista della propria vita, a costruire la propria quotidianità e a sfruttare tutte quelle occasioni che gli permettano di confrontarsi e di socializzare.

Solidarietà fra le generazioni
La vecchiaia è sì una fase della vita spesso costellata di problemi, ma è anche un momento nel quale il proprio vissuto assume un aspetto del tutto diverso. Sulla scorta di tutte le esperienze vissute in prima persona – sia positive che negative – l’individuo è ormai in grado di valutare con estrema saggezza e lucidità il proprio vissuto, anche nella prospettiva di un confronto con le generazioni più giovani. Ciò assume notevole importanza non soltanto dal punto di vista personale, ma anche nell’ottica di un confronto aperto e costruttivo con le suddette generazioni; si pensi ad esempio all’inestimabile valore affettivo che hanno i nonni all’interno del nucleo familiare.
Più in generale si può affermare che – se opportunamente stimolata – la persona anziana è in grado di dare alle generazioni più giovani un contributo che non è fatto solo di consigli da considerare singolarmente, ma che ha in sé un valore in più, dato dalla maturità raggiunta che, se unita agli entusiasmi giovanili, è in grado di fornire un contributo di enorme valore alle future generazioni.

Invecchiamento attivo e Solidarietà fra le generazioni: due temi distinti ma legati in modo stretto, quasi indissolubile l’un l’altro e sono questi gli aspetti che verranno trattati durante il convegno di Milano del 10 novembre, dove esperti qualificati aiuteranno i partecipanti ad accostarsi alla persona anziana in maniera più spontanea e a rivolgersi ad essa non pensando di trovarsi di fronte a un “malato cronico per natura”, ma semplicemente a un individuo che sta vivendo una fase della propria vita e che, poco a poco, sta imparando a coltivare quella che è appunto “l’arte di invecchiare”.

Aperto dal saluto di Nicola Stilla, presidente del Consiglio Regionale Lombardo dell’UICI, l’incontro vedrà poi, nella prima sessione, la partecipazione di Erica Monteneri, componente della Commissione Nazionale Pari Opportunità dell’UICI (L’evoluzione del ruolo dell’anziano negli ultimi cento anni della nostra storia), Antonio Guaita, geriatra (La vecchiaia non è una malattia), Maria Teresa Coglitore, psicoterapeuta (L’importanza del dialogo tra le generazioni: il ruolo dei nonni nella società contemporanea), Bianca Petrucci, psicologa (L’autonomia e le attività di vita quotidiana per persone anziane con pluripatologie), Cesare Barca, componente della Commissione Nazionale Anziani dell’UICI (La vecchiaia: una conquista) e Flavia Navacchia, componente della Commissione Nazionale Pari Opportunità dell’UICI (La vecchiaia: un progetto di vita che abbia il fascino e la dolcezza dei colori d’autunno), mentre Ambra Bertoni, referente della Commissione Pari Opportunità dell’UICI Lombardia, condurrà il successivo dibattito.
Nella seconda sessione, invece, interverranno Angela Mazzetti, referente della Commissione Anziani dell’UICI Lombardia (L’anziano attivo nel mondo del volontariato), Alberto Stagni, coordinatore della medesima Commissione (L’importanza per l’anziano della rete associativa e familiare), Eugenio Saltarel, presidente dell’UICI Provinciale di Genova (L’incidenza della cecità e dell’ipovisione nell’età senile) e Stefano Tortini, presidente dell’UICI Regionale Emilia Romagna (La sicurezza degli anziani anche in caso di calamità naturali).
Concluderanno i lavori alcuni interventi preordinati, dedicati alla presentazione di progetti e studi in ambito dell’UICI e un secondo dibattito, coordinato anch’esso da Ambra Bertoni. (Massimiliano Penna)

Per ulteriori informazioni: addettostampa@uicilombardia.org.

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