Per rompere un tabù

Merita senz’altro la maggior diffusione possibile lo studio dedicato alla sessualità della donna con disabilità fisica, supportato a suo tempo anche dal nostro giornale, con il quale Laura Elke D’Apolito si è recentemente laureata all’Università della Valle d’Aosta. Solo infatti grazie a ricerche serie e puntuali, si potrà riuscire a “smuovere le acque” su tematiche ancora tabù, come quella trattata

Giovane donna in carrozzina vicina a un'aiuola fiorita«Sono molto felice sia del risultato, sia del supporto che ho trovato intorno a me e che mi ha aiutato in qualche modo a smuovere le acque su questa tematica tabù»: sono parole di Laura Elke D’Apolito, laureatasi in dicembre, con il massimo dei voti, alla Facoltà di Psicologia dell’Università della Valle d’Aosta, con la tesi intitolata La sessualità della donna con disabilità fisica: una ricerca empirica sul territorio nazionale, studio al quale il nostro giornale è particolarmente lieto di avere fornito un supporto – oltre al patrocinio – diffondendo qualche mese fa la notizia del questionario rivelatosi fondamentale per il felice esito della ricerca.

«L’invisibilità a cui sono costrette le donne disabili – annota la stessa neolaureata, esponendo i contenuti del proprio lavoro – è una forma di negazione del loro diritto alla sessualità. L’intento dello studio è stato quello di indagare alcuni aspetti della vita sessuale delle donne con disabilità, ricercando le differenze e le somiglianze nella sessualità delle donne con disabilità, rispetto alle donne normodotate. Lo strumento utilizzato indagava i dati socio anagrafici, cinque sottoscale del The Multidimensional Sexual Self-Concept Questionaire (MSSCQ) e due sottoscale del Body Uneasiness Test (BUT). La divulgazione del questionario è avvenuta on-line sul tutto il territorio italiano. Allo studio hanno preso parte 352 donne di cui 120 con disabilità, e i risultati ottenuti tramite alcune metodiche, hanno rivelato una serie di differenze in quattro delle cinque dimensioni sessuali valutate e nelle due sottoscale che valutano in disagio del proprio corpo. Per contro, tutte le donne, sia con disabilità che senza, hanno mostrato un’identica motivazione sessuale».

Da segnalare, in conclusione, che tra non molto il testo integrale della ricerca dovrebbe essere disponibile nel nuovo sito dell’AISA Lazio (Associazione Italiana per la Lotta alle Sindromi Atassiche), presso la quale Laura Elke D’Apolito presta volontariato. «E questo – come sottolinea lei stessa – anche per cercare di divulgarla il più possibile, suscitando magari l’interesse per tali temi di altri giovani impegnati nel sociale». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: lauraelke.dapolito@gmail.com.

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