La lunga storia del Pio Istituto dei Sordi di Milano

Si concluderà il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità, con l’inaugurazione della mostra fotografica intitolata “La scuola di ieri e la scuola di oggi, immagini e parole”, il ciclo di eventi e iniziative offerti alla città di Milano dal Pio Istituto dei Sordi, per festeggiare il 160° anniversario dalla propria nascita

Stefano Cattaneo

Stefano Cattaneo, direttore generale del Pio Istituto dei Sordi di Milano

Come avevamo anticipato qualche tempo fa, in sede di presentazione, si concluderà il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità, il ciclo di eventi e iniziative offerti gratuitamente alla propria città dal Pio Istituto dei Sordi di Milano, per festeggiare il proprio 160° anniversario di vita.
Dopo un concerto, quindi, e due spettacoli teatrali accessibili, presso il Liceo Artistico Caravaggio di Milano (Ex Pio Istituto dei Sordi, Via Prinetti, ore 17), verrà inaugurata la mostra fotografica intitolata La scuola di ieri e la scuola di oggi, immagini e parole (aperta fino all’11 dicembre), esposizione di immagini storiche dell’Istituto che dal 1927 al 1985 fu la scuola speciale rivolta ai ragazzi sordomuti della città, restando in seguito sempre di proprietà della Fondazione Pio Istituto dei Sordi, ma diventando appunto un liceo artistico pubblico, con la gestione della Provincia di Milano.
Nella mattinata dello stesso giorno, poi, è previsto anche un incontro rivolto agli studenti del Caravaggio, con Giancarlo Onger, vicepresidente del CNIS (Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap) e con l’ex studente con disabilità uditiva Giuseppe Del Grosso, che racconterà la vita nella scuola negli Anni Cinquanta e al quale si deve anche un lungo lavoro di recupero storico delle fotografie di proprietà del Pio Istituto.

«Festeggiare un anniversario – aveva dichiarato Stefano Cattaneo, direttore generale del Pio Istituto – è fare memoria di una storia che nasce nel nostro caso da lontano: vuol dire ricordare da dove siamo venuti, perché questo può aiutarci a capire dove dobbiamo andare. E lo vogliamo condividere con tutti. Per questo abbiamo deciso di offrire alla città tante iniziative gratuite. L’arte senza barriere, infatti, è un potente mezzo di inclusione sociale, sancito anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«Da centosessant’anni – aveva aggiunto – l’attività della nostra Fondazione si rivolge a persone in condizione di disabilità uditiva, nel campo formativo, educativo, assistenziale e socio-sanitario, spesso in supplenza di un welfare statale insufficiente a dare risposte ai bisogni delle persone con disabilità. L’obiettivo futuro sarà quello di continuare su tale percorso, con forme sempre nuove e attualizzate, al servizio delle persone sorde, ampliando lo sguardo, individuando le nuove priorità di intervento e collaborando responsabilmente con quanti,a diverso titolo, soprattutto nel Terzo e Quarto Settore, operano con passione e generosità a favore e a fianco delle persone non udenti e ipoudenti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: urp@pioistitutodeisordi.org.

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