Non posso stare ferma

“Non posso stare ferma” e “In una conchiglia”, libri della psicologa Marilena Rubaltelli, donna con grave disabilità, saranno al centro di un incontro in programma per il 16 maggio, presso la Cooperativa Il Germoglio di Cassina de’ Pecchi (Milano), struttura che si occupa di persone con disabilità da lieve a grave, per promuoverne l’autonomia, l’autodeterminazione e l’integrazione sociale, tutte cose assai importanti anche per la storia personale della stessa Rubaltelli

Copertina di "Non posso stare ferma"Marilena Rubaltelli – firma presente anche sulle pagine del nostro giornale – è una persona con grave disabilità motoria che vive a Padova ed è laureata in Psicologia. Una decina di anni fa, esattamente nel 2005, ha pubblicato il suo primo libro di narrativa, intitolato Non posso stare ferma (Casa Editrice Messaggero, Padova), in cui raccontava una serie di episodi curiosi e talora buffi della sua vita, per far riflettere sulle comuni reazioni delle persone di fronte a una disabilità grave.
In quel momento, tra l’altro, Marilena aveva anche molte distonie agli arti, tanto da essere legata ai polsi e alle gambe, ma, come si ben può capire leggendo il suo testo e sin dallo stesso titolo scelto, “non è mai stata ferma”, né con la mente, né con la voglia di conoscere, viaggiare e sperimentare.
La riedizione di quel libro – da cui è stato tratto anche lo spettacolo intitolato Quant’è preziosa la vita, replicato per nove volte in varie città italiane dalla Compagnia Terepia, il teatro di figura, che utilizza l’espressività del corpo, la musica e oggetti simbolici appositamente creati, per interpretare i testi letti ad alta voce – è ora presente e acquistabile online grazie all’editore Archivio Dedalus di Milano, impreziosita dalle tavole pittoriche di Vittorio Papa, artista napoletano dai tratti originali e ricchi di vitalità.

Più recentemente (nel 2013, per i tipi del Messaggero), Rubaltelli ha pubblicato anche In una conchiglia, opera nata da una suggestione suggerita dalla carrozzina dell’Autrice, ovvero la similitudine con una conchiglia immersa in un mare pieno di variopinte presenze, rappresentate dagli oggetti che popolano il quotidiano e dalle tante persone incontrate, il tutto descritto in brevi racconti alla maniera degli antichi cammei indossati dalle nonne. «Con questo testo – spiega la stessa Marilena – ho voluto esprimere la mia gratitudine per le molte figure che mi hanno aiutata in diversi modi e per il dono della vita che per me, pur limitata dalla disabilità, è sempre stata ricca e bella».

Sia Non posso stare ferma che In una conchiglia – il ricavato dalle cui vendite andrà alla UILDM di Padova (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – verranno presentati sabato 16 maggio a Cassina de’ Pecchi (Milano), nel corso di un incontro presso la Cooperativa Sociale Il Germoglio (Via XXV Aprile, 2, ore 16), struttura nata nel 1996, che si occupa di persone con disabilità da lieve a grave, avendo come finalità la promozione della loro autonomia, dell’autodeterminazione e dell’integrazione sociale, tutte cose – è quasi superfluo sottolinearlo – molto importanti anche per la storia personale di Marilena Rubaltelli.
Altra felice coincidenza: sempre al Germoglio di Cassina de’ Pecchi, è in programma nel pomeriggio la lettura, da parte di alcuni nonni, di racconti per bambini e per l’occasione sono state scelte proprio alcune storie scritte ancora inedite di Marilena. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: maria.rubaltelli@fastwebnet.it.

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