C’era anche Frizzi all’inaugurazione della Casa dei Risvegli di Bologna

«Con la scomparsa di Fabrizio Frizzi – scrive Fulvio De De Nigris – è venuta a mancare una persona straordinaria e carica di umanità, sempre disponibile e sensibile ai temi della solidarietà e delle persone fragili. Frizzi era uno dei “nostri”, un “amico di Luca”, ovvero un amico delle persone con esiti di coma e stato vegetativo e il 7 ottobre 2004, insieme a Gianni Morandi e ad Alessandro Bergonzoni, aveva inaugurato la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, struttura pubblica dell’Azienda USL di Bologna in convenzione con la nostra Associazione degli Amici di Luca»

7 ottobre 2004: Fabrizio Frizzi insieme a Fulvio De Nigris, all’inaugurazione della Casa dei Risvegli di Bologna

Con la scomparsa di Fabrizio Frizzi è venuta a mancare una persona straordinaria e carica di umanità. Aveva compiuto da poco sessant’anni e nel suo SMS di risposta ai miei auguri, si era firmato “Fab60”.
Sempre disponibile e sensibile ai temi della solidarietà e delle persone fragili, era uno dei “nostri”, un “amico di Luca”, ovvero un amico delle persone con esiti di coma e stato vegetativo e il 7 ottobre 2004, insieme a Gianni Morandi e ad Alessandro Bergonzoni, aveva inaugurato la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, struttura pubblica dell’Azienda USL di Bologna in convenzione con la nostra Associazione degli Amici di Luca.
In quell’occasione ci aveva donato uno scritto nel quale diceva: «Avrei voluto conoscerlo, Luca De Nigris. Sentirmi raccontare da lui la sua storia, le sue esperienze, le sue speranze, avrei voluto giocare con lui e fare insieme due sane risate. Ma Luca l’ho conosciuto ugualmente, grazie all’amore con il quale i suoi genitori lo hanno raccontato nel loro libro e hanno dedicato il resto della loro vita al suo ricordo, cercando di dare ad altri sfortunati ragazzi la possibilità di essere curati nel modo migliore per uscire dal coma e ai loro parenti la possibilità di essere vicini senza enormi disagi. Se è vero, come spero, che i nostri cari poi continuano a guardarci da lassù e talvolta ci fanno da angeli custodi, credo proprio che Luca sia orgoglioso dei suoi genitori e degli amici che li hanno accompagnati in questo lungo e tortuoso percorso che il 7 ottobre “vede” il traguardo”».

Ora che è con Luca, tocca a Fabrizio farci “da angelo custode” e proteggere il cammino di quanti, e sono tanti, lui ha aiutato, con il donare la sua popolarità alle cause dei più deboli.
Siamo stati sempre in contatto in questi anni, ci ha onorato della sua amicizia e della sua presenza in manifestazioni di raccolta fondi, tenendo un posto anche per noi.
Negli ultimi SMS mi aveva scritto «provo a ripartire sperando che mi aiuti a guarire». Purtroppo non è successo e lascia un vuoto incolmabile.
È andato via troppo presto, ma non ci lascia soli. Ciao “Fab60”!

Direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma degli Amici di Luca nella Casa dei Risvegli Luca De Nigris di Bologna.

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