Storie di conciliazione lavoro-famiglia

Vari aspetti legati alla famiglia, alla condizione dell’anziano fragile o dei bambini con disabilità, tra situazioni specifiche e impegnative, per tratteggiare alla fine un racconto fatto di storie provenienti da diverse città d’Italia: consiste in questo “Ieri come oggi. Storie di conciliazione lavoro-famiglia”, il nuovo documentario di Alessia Bottone, che tratta di un tema quanto mai attuale, come quello della conciliazione tra il lavoro e la famiglia, e che verrà presentato il 29 ottobre a Verona

Locandina della presentazione del 29 ottobre 2018 a Verona di "Ieri come oggi"Verrà presentato il 29 ottobre prossimo a Verona, presso la Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia, il documentario intitolato Ieri come oggi. Storie di conciliazione lavoro-famiglia, realizzato dalla giornalista e regista Alessia Bottone – già ben nota ai nostri Lettori per docufilm quali Vorrei ma non posso: quando le barriere architettoniche limitano i sogni e Ritratti in controluce. Cecità, stereotipi e successi a confronto – grazie al sostegno della Fondazione Cattolica Assicurazioni, con il contributo della Società AGSM Verona, di Endes-Organizzazione Eventi e Globo Giocattoli.
L’evento, co-organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona, sarà aperto al pubblico e patrocinato dal Consiglio Regionale del Veneto, dall’Ufficio della Consigliera di Parità Città Metropolitana di Napoli, dalla Provincia di Verona, dal Comune di Padova, dall’Ordine dei Giornalisti del Veneto, dalla Lega del Filo d’Oro, dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), dalla CISL del Veneto e dal Centro Servizi Volontariato di Verona.

Ieri come oggi concede uno spazio di approfondimento, dando voce alle mamme, ai papà, ai nonni, agli imprenditori, ma anche alle Associazioni e alle Istituzioni locali e nazionali che, con modalità diverse, si occupano di fornire risposte concrete, servizi e assistenza per ciò che concerne la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Lo scopo principale è mettere in evidenza le reali necessità e i bisogni delle famiglie moderne, letteralmente “incastrate” in una vita frenetica che non concede molto spazio agli affetti.
Il ruolo di noi donne – sia nell’àmbito domestico che in quello lavorativo – è sempre messo davanti a scelte difficili: è meglio favorire la carriera lavorativa, trascurando la famiglia e i figli? Il mondo del lavoro non dà spazio a valutazioni: l’impegno è costante è quasi mai si concilia con il resto del tempo da dedicare ai figli o genitori anziani.
Personalmente, anch’io che scrivo vivo questa “esperienza” di madre che lavora; una volta mi è stato detto: «Nella vita è una questione di scelte»; ma non lo ritengo giusto, anzi,  trovo riduttivo pensare di trovarmi di fronte ad un bivio su quale sia la strada “giusta” da percorrere. Quella della crescita lavorativa o quella della famiglia, dove senz’altro potrei trovare il calore e l’affetto che servono per riempire la mia vita della vera Felicità. No, non è certo solo una questione di scelte, ma spesso è una necessità, per mandare avanti una famiglia quando un solo stipendio non basta.

Nel documentario di Alessia Bottone, lo sguardo si posa in particolare su vari aspetti legati alla famiglia, sulla condizione dell’anziano fragile, dei bambini con disabilità, proponendo quindi situazioni specifiche ed impegnative.
È un vero e proprio percorso che attraversa otto città, da Nord a Sud d’Italia, da Belluno a Napoli, ponendo sotto i riflettori anche Confindustria, l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Padova, la Consigliera alle Pari Opportunità della Città Metropolitana di Napoli, i Sindacati UIL e CISL, un’Associazione come la Lega del Filo d’Oro, impegnata da oltre cinquant’anni sul fronte della sordocecità, e molte aziende.
Il documentario – ed è anche ciò che accadrà durante l’evento di Verona – analizza la normativa vigente, le forme di lavoro flessibile, il welfare aziendale e i progetti di mutuo aiuto per genitori.
Tanti sono i quesiti che emergono: dalla carenza di posti negli asili pubblici, ai costi di iscrizione, dalla necessità di ripensare agli orari di apertura e chiusura degli asili per rispondere alle esigenze dei genitori che lavorano a turni, all’innalzamento dell’età pensionabile che rende i nonni indisponibili per ciò che riguarda la cura dei nipoti, fino alla paura di un possibile licenziamento in seguito alla gravidanza.
E c’è anche un riferimento  al passato e alla condizione della lavoratrice madre italiana negli Anni Sessanta, una comparazione resa possibile grazie a cinegiornali e documentari dell’epoca, messi a disposizione dalla Fondazione Aamod (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) e montati ad arte da Francesca Stella.

Ieri come oggi non si limita a definire il quadro della situazione attuale, ma si focalizza anche sui progetti e sulle persone che, giorno dopo giorno, si impegnano per raggiungere un obiettivo comune: tutelare la maternità quale valore sociale.
Una madre che lavora ha bisogno di maggiori tutele, ha bisogno di essere gratificata con la giusta qualifica, con uno stipendio adeguato, ma soprattutto ha la necessità di poter conciliare il lavoro con la famiglia. Da sempre il suo ruolo è considerato fondamentale ed è riconosciuto a livello sociale, come un pilastro fondamentale della famiglia. Ma quante responsabilità ci sono nell’universo femminile? La famiglia, la gestione della casa, il lavoro, l’educazione dei figli, una complessità di relazioni che ci impegnano quotidianamente.
Oltre al mestiere svolto, infatti, ne esiste uno probabilmente ancor più impegnativo, a cui le donne non possono venir meno: quello di mamme. Questo è fondamentale per la crescita della famiglia.
A tal proposito, è opportuno ricordare il messaggio diffuso a suo tempo, in occasione di una Giornata Internazionale della Famiglia, nel mese di maggio, dall’allora segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, quando rimarcò «l’importanza delle mamme e del loro inestimabile contributo nel crescere le future generazioni; solo ricompensando i loro sforzi e migliorando le condizioni di vita – e qui aggiungerei anche di lavoro – delle donne, possiamo assicurare migliore futuro per tutti».
Da qui, pertanto  cresce l’esigenza di trovare quelle reali politiche per le pari opportunità, all’insegna, però, di un aiuto e un supporto concreto verso le donne, perché possano conciliare lavoro e famiglia senza trascurare il ruolo di madri, così fondamentale per ciascuno di noi.

Alla presentazione di Verona del 29 ottobre del documentario Ieri come oggi. Storie di conciliazione lavoro-famiglia, interverranno, insieme ad Alessia Bottone: Francesca Briani, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Verona; Paolo Bedoni, presidente della Fondazione Cattolica Assicurazioni; Michele Croce, presidente della Società AGSM Verona; Giorgio Gosetti, sociologo del Lavoro dell’Università di Verona; Maria Cristina Bertellini, amministratore delegato della Società Euro Mec Service, oltreché componente del Consiglio Centrale di Piccola Industria di Confindustria. L’evento sarà moderato da Matteo Mohorovicich, giornalista RAI di TGR Veneto.
Il documentario sarà presentato anche a Venezia il 6 novembre, nella sede del Consiglio Regionale del Veneto a Palazzo Ferro Fini.

Le città e i protagonisti di Ieri come oggi
° Padova: Cristina Piva, assessore alle Politiche Educative e Scolastiche e alla Coesione Sociale del Comune di Padova.
° Verona: Vera Leanza, architetto e mamma di tre bambini; Sara Lippa, curatrice del Progetto A-babà e studentessa all’Università di Verona; Matteo Rubert, art director e papà di un bambino; Elena Migliavacca, responsabile del Centro Interculturale Casa di Ramia del Comune di Verona; Houda Boukal, mediatrice culturale dell’Associazione Nissa; Chiara Banelli, impiegata e mamma di Anna Patuzzi.
° Brescia: Renata Pelati, general manager C.D. della Società Gerard’s Cosmetica; Daniela Bandera, amministratrice delegata di Nomesis.
° Cremona: Giorgio Toscani, pensionato e nonno; Donata Rosa Bertoletti, presidente dell’Auser Provinciale.
° Belluno: Marili Genova, impiegata logistica della Società Marcolin; Milena Cesca, operatrice sindacale di FEMCA CISL Belluno-Treviso; Marilisa Lise, impiegata amministrativa della Società Marcolin.
° Ancona: Patrizia Ceccarani, direttore tecnico-scientifico della Lega del Filo d’Oro; Donatella Livieri, sviluppatrice e assistente modellista della Società Prada e mamma di Valentina Vissani; Fabrizio Vissani, responsabile della Tesoreria della Società Cooperativa CE.DI. Marche e papà di Valentina Vissani.
° Trento: Roberto Busato, direttore generale Confindustria Trento; Stefano Salvi, funzionario dell’Area Lavoro e Welfare di Confindustria Trento e papà di due bambini; Walter Alotti, segretario Generale della UILD del Trentino; Monica Lavinia Balaj, operatrice del Patronato ITAL e referente interno di Family Audit.
° Napoli: Isabella Bonfiglio, consigliera di Pari Opportunità della Città metropolitana di Napoli; Stefania Brancaccio, vicepresidente della Società COELMO e nonna.

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