Dalla parte dei minori con disabilità senza famiglia

In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza di domani, 20 novembre, l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti ha organizzato a Verona un incontro tutto dedicato ai minori con disabilità senza famiglia. «Chi se ne occupa? – chiede e si chiede Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione promotrice – Quanti sono nel nostro Paese e quanti di loro riescono ad essere affidati o adottati e quindi a sfuggire alla vita in Istituto? E se non trovano famiglia, una volta divenuti maggiorenni, che cosa li aspetta?»

Enrico Basaldella, "O Núcleo"

Un’immagine tratta dal documentario di Enrico Basaldella, “O Núcleo”, che aprirà l’incontro di Verona del 20 novembre

«Chi si occupa dei bambini con disabilità che non hanno famiglia? – chiede e si chiede Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti –: domani, 20 novembre, ricorre la Giornata Internazionale dei Diritti del Fanciullo [Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, N.d.R.], data in cui, nel 1989, venne approvata la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ovvero il trattato sui diritti umani più ratificato della storia. La nostra Associazione ha pensato durante questa ricorrenza di ricordare quei fanciulli e quelle fanciulle che solitamente non hanno menzione: i minori con disabilità senza famiglia».
«Può succedere infatti – prosegue Corradi – che nella maggioranza dei casi essi siano rifiutati alla nascita, oppure che vengano tolti alla famiglia di origine e affidati ai servizi per l’incapacità della famiglia stessa di occuparsi dei bisogni specifici, spesso necessari alla sopravvivenza stessa del minore, o che alla disabilità si aggiungano situazioni abusanti, oppure, nei casi più rari, che i genitori siano venuti a mancare. Ebbene, che fine fanno tutti questi minori di cui non esiste nemmeno un’anagrafica regionale/nazionale coordinata e aggiornata? Quanti sono nel nostro Paese? Quanti di loro riescono ad essere affidati o adottati e quindi a sfuggire alla vita in istituto? E se non trovano famiglia, una volta che diventano maggiorenni, che cosa li aspetta?».

A queste e ad altre domande si proverà a rispondere nel pomeriggio di domani, 20 novembre (ore 17), al Teatro Fucina Culturale Machiavelli di Verona, durante un incontro promosso appunto dall’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, che dopo i saluti istituzionali di Maria Fiore Adami, presidente della V Commissione Consiliare del Comune di Verona, sarà aperto da un documento di grande importanza, vale a dire il documentario di Enrico Basaldella, intitolato O Núcleo, che racconta la vita quotidiana di un Istituto brasiliano a Belo Horizonte, fondato nel 1969 da un’importante organizzazione non governativa dello Stato del Minas Gerais.
La scelta del filmaker friulano Enrico Basaldella è legata anche all’impossibilità di realizzare riprese nelle strutture italiane, cosicché ha deciso di documentare la storia e la vita di questa struttura, che accoglie persone con disabilità (dagli 0 ai 99 anni), si occupa della loro riabilitazione, ha una scuola interna e offre ricovero agli adulti e anziani soli.

Di come siano e cosa offrano le strutture in Italia si occuperà poi Giovanni Merlo, direttore della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che qualche mese fa ha pubblicato il libro La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia (Maggioli, 2018), insieme a Ciro Tarantino, docente di Sociologia dei Codici Culturali e di Teoria delle Relazioni Sociali, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.
Anche il nostro giornale si è già occupato in più di un’occasione di questa pubblicazione, i cui contenuti discendono da una partecipata Conferenza di Consenso promossa nel mese di giugno dello scorso anno dalla FISH, con il titolo di Disabilità: riconoscere la segregazione.
Tale iniziativa, che aveva potuto contare su un’ampia condivisione, aveva prodotto uno specifico Poster contro la segregazione delle persone con disabilità nei servizi per l’abitare. Il tutto aveva seguìto il progetto di ricerca denominato Superare le resistenze, partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri delle persone con disabilità, promosso sempre dalla e i cui risultati erano stati ampiamente sintetizzati anche in un ampio approfondimento da noi pubblicato.

Successivamente, è prevista la partecipazione di Marula Furlan, originaria di Treviso, con esperienze in àmbito di disabilità negli Stati Uniti e in Canada, componente dell’Associazione M’aMa dalla parte dei bambini e madre di tre minori con disabilità, due arrivati via adozione nazionale, e una sotto tutela internazionale dal Kenya.
La sua sarà una testimonianza preziosa rispetto a uno degli àmbiti specifici di intervento di M’aMa, che attraverso progetti quali conTatto e Bisogni speciali: sì, grazie, si occupa di supportare la genitorialità in presenza di handicap e di aiutare tribunali e servizi a trovare collocamento per bambini “speciali”.

Infine, interverrà Federico Zullo, fondatore, nonché attuale presidente, di Agevolando (L’Associazione dei Care Leavers), Associazione con sede a Bologna,  che si occupa dei minori i quali, per motivi di inadeguatezza o assenza familiare, trascorrono parte della loro infanzia e adolescenza in contesti alternativi alla famiglia d’origine (comunità residenziali, case famiglia, famiglie affidatarie) e che, al compimento del diciottesimo anno di età, o poco dopo, vengono dimessi e devono costruirsi un futuro da soli, senza più il supporto dei servizi.

A moderare gli interventi e il confronto finale sarà la citata Alessandra Corradi, che sottolinea come l’evento di domani sia stato voluto «per informare su una realtà poco o per nulla conosciuta e si rivolga ad operatori, psicologi, educatori, docenti e quanti altri professionisti abbiano a che fare con il mondo dei minori. È tuttavia aperto anche a semplici cittadini interessati a conoscere meglio questa particolare realtà e magari intenzionati a rendersi disponibili per l’accoglienza di bambini e ragazzi in condizione di handicap o criticità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: genitoritosti@yahoo.it.

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