Per una migliore carriera universitaria dei giovani con DSA

Si chiama “Univers@lità” ed è un percorso formativo e informativo gratuito, erogato in modalità di teleapprendimento, promosso dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) e finalizzato a garantire pari opportunità di successo ai giovani con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), anche all’interno delle Università, soffermandosi su metodologie didattiche e strategie di apprendimento utili a farne emergere pienamente il potenziale

Giovane studente universitario con DSA

Un giovane studente universitario con DSA (disturbo specifico di apprendimento)

Si chiama Univers@lità ed è un percorso formativo e informativo gratuito, promosso dall’AID (Associazione Italiana Dislessia), finalizzato a garantire pari opportunità di successo ai giovani con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), anche all’interno delle Università, soffermandosi su metodologie didattiche e strategie di apprendimento utili a farne emergere pienamente il potenziale.

Erogato attraverso una piattaforma e-learning (teleapprendimento), il percorso può essere dunque svolto in qualsiasi momento, fino a quando sarà attivo, ovvero fino al 31 luglio prossimo.
Sono previsti esattamente nove moduli, ognuno con una propria struttura tematica, con obiettivi specifici e completo di contenuti multimediali (video, presentazioni e interviste), per rendere ancor più accessibili gli strumenti, le strategie e la conoscenza sui DSA (di questi ultimi si legga approfonditamente nel box in calce).

«Questo nostro progetto – spiegano dall’AID – si rivolge agli studenti universitari con DSA, ai docenti, ai tutor e al personale amministrativo dei servizi dedicati alla disabilità e ai DSA. Esso nasce con l’obiettivo di incidere positivamente sul percorso accademico e di vita personale dei ragazzi e delle ragazze con DSA, attraverso la diffusione di una corretta informazione e di una cultura positiva sui disturbi specifici dell’apprendimento in àmbito accademico. I partecipanti, inoltre, vengono guidati all’individuazione delle strategie più idonee e funzionali per gli studenti con DSA, anche attraverso la condivisione di buone prassi già attuate da Atenei che stanno realizzando servizi e ambienti di apprendimento innovativi e accessibili». (S.B.)

A questo link è disponibile un approfondimento sul percorso Univers@lità. Per ulteriori informazioni: amorabito@lifecommunication.agency (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin).

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.

L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima colpisca circa 2 milioni di persone.
L’Associazione – che conta oggi su più di 18.000 Soci e su 98 Sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale – lavora in particolare per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate ai DSA. È aperta ai genitori e ai familiari di bambini dislessici, ai dislessici adulti, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).

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