La Campania e le scuole: tutto può cambiare, di giorno in giorno

Dopo che proprio ieri la Federazione FISH Campania aveva accolto positivamente la decisione del Presidente della propria Regione di riaprire le scuole agli studenti con disabilità, chiedendo però che essi «non venissero lasciati soli in classe con l’insegnante di sostegno», l’evoluzione della situazione contagi da coronavirus ha portato ad un’ulteriore rivalutazione del da farsi, pur nell’unanime consapevolezza, come dichiarato da Lucia Fortini, assessora regionale all’Istruzione, «che gli studenti più in difficoltà sono i bambini della scuola primaria e quelli con disabilità»

Aula di scuolaDopo che proprio ieri, come avevamo riferito sulle nostre pagine, la FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva accolto positivamente la decisione del Presidente della propria Regione di riaprire le scuole agli studenti con disabilità, chiedendo però, al tempo stesso, «che essi non venissero lasciati soli in classe con l’insegnante di sostegno», l’evoluzione non certo positiva della situazione contagi da coronavirus ha portato ad un’ulteriore rivalutazione del da farsi, come emerso dalle dichiarazioni prodotte all’Agenzia ANSA da Lucia Fortini, assessora regionale all’Istruzione.
«Abbiamo avuto lunghe riunioni – ha affermato infatti Fortini – e altre ne avremo. C’è unanimità sulla necessità di sospensione, ma anche preoccupazione per i bimbi della scuola primaria e i disabili. Per questo stiamo approfondendo, anche se nelle riunioni le ASL hanno portato dati per niente incoraggianti sui contagi a scuola».
«I sindacati – ha aggiunto – sono abbastanza favorevoli alla sospensione della frequenza, ma tutti sono concordi che gli studenti più in difficoltà sono i bambini della scuola primaria e gli studenti con disabilità. Proseguiamo riunioni e approfondimenti, ma non ci occupiamo direttamente di rischio epidemiologico. I segnali dal mondo della scuola, però, sono di sofferenza per l’impatto del contagio sulle relazioni che il mondo della scuola inevitabilmente produce, non solo sui ragazzi ma anche sugli insegnanti che girano per diverse classi».

A forte rischio sarebbe pertanto l’annunciata riapertura delle scuole primarie per il 26 ottobre. «L’Unità di Crisi – ha spiegato infatti Fortini – ha deciso di verificare quanto questo impatto possa consentire la ripresa della didattica in presenza o se siano prima necessari degli screening sulla popolazione scolastica. Faranno un’analisi completa per dare indicazioni su quali ordini di scuole possano aprirsi, ma sarà fondamentale l’analisi dei numeri e delle proiezioni. L’aspetto sanitario, infatti, deve essere privilegiato, anche facendo scelte dolorose». (S.B.)

Ringraziamo Daniele Romano per la collaborazione.

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