Un corso dell’Università di Bari su “Diversity & Disability Management”

Nell’àmbito del Protocollo d’Intesa stipulato già da tempo tra l’Università di Bari “Aldo Moro” e la SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), è stato avviato dall’Ateneo pugliese, riscontrando una notevole partecipazione, l’insegnamento “Diversity & Disability Management”, non una semplice sperimentazione, ma un percorso formativo curriculare non obbligatorio, che potrà offrire agli studenti una nuova e importante opportunità di orientamento e approfondimento sui temi trattati, estendendosi auspicabilmente anche ad altre Università

Omino rosso (docente) e omini blu (discenti)«Rafforzare le professionalità che si occupano di inclusione e qualificare sempre di più gli studenti baresi»: erano stati questi i principali obiettivi del Protocollo d’Intesa stipulato nell’estate di tre anni fa tra l’Università di Bari “Aldo Moro” e la SIDIMA (Società Italiana Disability Manager), come avevamo riferito a suo tempo. È nell’àmbito di tale accordo che è stato avviato con successo l’insegnamento Diversity & Disability Management, promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università barese, con la partecipazione della stessa SIDIMA.

Non si è trattato per altro di una semplice sperimentazione, ma di un percorso formativo curriculare non obbligatorio – di cui l’Ateneo “Aldo Moro” ha fatto da apripista – e che alla luce dell’ampia partecipazione, sia da parte degli studenti del Corso di Scienze del Servizio Sociale e di altri Corsi, potrà certamente offrire una nuova e importante opportunità di orientamento e approfondimento sui temi trattati, estendendosi auspicabilmente anche ad altre Università.
«L’utilità di attivare un percorso universitario come questo – sottolineano dalla SIDIMA – è duplice: da una parte per le Università, che incentivando la formazione sulle politiche di Diversity & Disability Management dei propri studenti si rendono maggiormente inclusive; dall’altra parte per gli studenti stessi, ai quali viene data una concreta possibilità di formazione e orientamento, anche in vista di futuri master di specializzazione sul tema».

Gli studenti che hanno aderito all’iniziativa hanno dunque avuto la possibilità di acquisire competenze da spendere nella loro futura carriera sia di assistenti sociali che di altri percorsi formativi e di confrontarsi con i vari professionisti del settore, anche grazie al contributo offerto dal Protocollo d’Intesa siglato anch’esso nel 2018 tra SIDIMA e CNOAS (Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali).
E sulla concretezza si è basata anche la struttura del corso, che alle lezioni frontali, tenute da Giancarlo Tanucci, ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, docente a contratto presso l’Università di Bari e da Carla Spinelli, docente di Diritto del Lavoro nel medesimo Ateneo, ga alternato sei attività di home work (“lavoro da casa”), otto seminari in rete (webinar) e nove testimonianze dirette.
Dal canto suo, la SIDIMA è intervenuta sia alle lezioni che ai webinar, con le testimonianze dei suoi disability manager, il vicepresidente Nicola Marzano, Margherita Caristi, Francesco Magistà, Anna Grimaldi dell’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) e il presidente Rodolfo Dalla Mora. «Sono particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto – commenta quest’ultimo – grazie al Protocollo d’Intesa stipulato con l’Università di Bari, con la quale collaboriamo fruttuosamente ormai da tempo. Il nostro impegno nella divulgazione della figura professionale del disability manager passa in primo luogo proprio attraverso la formazione e a tal proposito attivare corsi formativi all’interno dei corsi di laurea e laurea magistrale rappresenta una scelta saggia e inclusiva, una buona prassi che ci auguriamo venga seguita da tutti gli Atenei presenti sul territorio nazionale, con i quali siamo sempre aperti a collaborare». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Jessica Didone (stampa.sidima@gmail.com).

Diversity Management
Si tratta di un insieme di pratiche e politiche volte a valorizzare la diversità all’interno di un ambiente di lavoro – che sia diversità di genere, di orientamento sessuale, di origini etniche, di cultura, di abilità fisiche ecc. – supportando differenti stili di vita e rispondendo alle loro diverse esigenze. Nello specifico della disabilità, si parla di Disability Management; quando invece si prescinde dall’età anagrafica si parla di Age Management.
Disability manager
Tale figura si può definire così: è un professionista adeguatamente remunerato, con un ruolo di supervisione in ogni àmbito (accessibilità, mobilità, politiche sociali, scuola, lavoro ecc.), che vigili sul rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e faccia sì che tutti gli attori istituzionali, quando pianificano, si chiedano: «Questa decisione che effetto avrà sulle persone con disabilità?».
Disability Management
In àmbito lavorativo rappresenta una strategia d’impresa utile a coniugare, in modo soddisfacente, le esigenze delle persone con disabilità da inserire – o già inserite – con le necessità delle aziende.

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