Continuano a “lavorare” le idee inclusive di Nicola Cuomo

«Accettare l’altro come è e non come dovrebbe essere, lasciarsi implicare emotivamente nelle riflessioni scientifiche, alla ricerca di altri modi di essere rigorosi, è l’orientamento da sperimentare e approfondire»: lo scrisse Nicola Cuomo, che fu docente di Pedagogia Speciale all’Università di Bologna, in onore del quale, a cinque anni dalla sua scomparsa, l’Associazione AEMOCON – Emozione di Conoscere, da lui stesso fondata, ha promosso per il 18 giugno un convegno internazionale, per far capire come continuno a “lavorare” le sue idee in tema di diritti della persona, con e senza disabilità

Alice Imola e Nicola Cuomo

Un’immagine del compianto Nicola Cuomo, già docente di Pedagogia Speciale all’Università di Bologna, scomparso nel 2016, che fondò l’Associazione AEMOCON – Emozione di Conoscere. Al suo fianco Alice Imola, attuale vicepresidente del Comitato Scientifico dell’Associazione

A cinque anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 4 maggio 2016, l’Associazione AEMOCON – Emozione di Conoscere, da lui stesso fondata, ha organizzato per il 18 giugno (ore 10-17) una giornata online, intitolata L’emozione di conoscere, il desiderio di esistere, per ricordare il pensiero di Nicola Cuomo, già docente di Pedagogia Speciale al Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, e per raccontare in quale modo l’emozione di conoscere e il desiderio di esistere stiano continuando a contaminare le ricerche e le azioni progettuali di quanti hanno avuto l’opportunità di dialogare e lavorare con lui.
Il convegno internazionale del 18 giugno, a carattere multidisciplinare, sarà dunque un momento speciale, un’occasione per un gruppo di amici, colleghi, ricercatori e professionisti, provenienti da tutto il mondo, per tornare a confrontarsi e raccontare di come le ricerche sull’Emozione di Conoscere abbiano continuato ad alimentare l’esperienza e la pratica professionale di ciascuno, nei diversi campi di intervento.

Durante la fitta giornata di interventi si parlerà di scuola e innovazione didattica, di formazione e supporto alle famiglie, di progetti vita e autodeterminazione, di diritto al lavoro e alla partecipazione sociale, compresi lo sport e il tempo libero.
Denominatori comuni degli interventi saranno la centralità, la dignità e i diritti della persona, lungo tutto il corso del suo originale progetto di vita, dalla nascita al diritto di vedersi e pensarsi adulta; una persona vista non solo dal punto di vista delle abilità e della competenze, ma soprattutto attraverso le sue emozioni, le aspirazioni, i sogni; la persona con le sue imperfezioni, emozioni e imprevedibilità. Una complessità, questa, che necessita appunto di un approccio multidisciplinare, per andare a sostenere una qualità di vita rappresentata dal desiderio e dalla gioia di esistere.

Coltivare la cultura del rispetto per la diversità fu un cammino intrapreso da Nicola Cuomo ormai più di trent’anni fa e che richiede ancora oggi un profondo cambiamento e una trasformazione della società; un cambiamento che vede la fragilità, il diverso, non più come un dominio estraneo alla condizione umana, ma una sua parte integrante e una risorsa.
«L’accettare l’altro come è e non come dovrebbe essere, lasciarsi implicare emotivamente nelle riflessioni scientifiche, alla ricerca di altre modalità, altri modi di essere rigorosi, mi convince sempre di più che, nonostante i rischi epistemologici che questo comporta, sia l’orientamento che vada necessariamente sperimentato e approfondito. Sono d’accordo con Bruner [lo psicologo americano Jerome Bruner, N.d.R.] nell’affermare che l’essere umano non è un isola a sé stante. Egli vive un intreccio di rapporti e la sua capacità, così come le sue tragedie, passano attraverso la sua vita sociale» (Nicola Cuomo, 1999).

Il cammino verso l’inclusione è ancora lungo e ricco di insidie. Va sostenuto e curato giorno per giorno con rigore e con un’attenzione a far dialogare e porre in sinergia i tanti àmbiti e i vari sostegni che entrano in gioco nella vita della persona. Il convegno del 18 giugno sarà pertanto un’opportunità per i partecipanti di ascoltare interventi all’interno di un dinamismo multidisciplinare, centrati sulla necessità di innovare i modi, gli stili e le strategie per rispondere alla necessità di persone speciali nella cornice del paradigma dei diritti.

Alice Imola ed Elisabetta Bacciaglia sono rispettivamente pedagogista e psicologa clinica dell’Associazione AEMOCON – Emozione di Conoscere di Bologna, nella quale ricoprono la carica di Vicepresidente e Presidente del Comitato Scientifico.

Accedendo a questo link è possibile consultare il programma completo del convegno del 18 giugno e iscriversi gratuitamente allo stesso.

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