Il disability manager non può e non deve operare a titolo gratuito

«Ci sono nuovi Comuni – scrivono dalla SIDIMA (Società Italiana Disability Manager) – che hanno istituito la figura del disability manager senza alcuna considerazione del percorso formativo specifico della figura professionale e a cui chiedono di operare a titolo gratuito, volontario e onorifico. Altri, come quello di Torino, si stanno muovendo nella stessa direzione. La nostra organizzazione è fermamente contraria al fatto che i disability manager assumano incarichi non remunerati e lo diciamo anche in forza del nostro protocollo d’intesa con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)»

Donna bionda che intima lo stop con la mano destraLa percezione che la figura del disability manager nei Comuni stia prendendo una deriva preoccupante, costringe la nostra organizzazione [SIDIMA: Società Italiana Disability Manager, N.d.R.] a tornare nuovamente ad affrontare un tema già trattato.

Da alcuni anni, alla luce della nostra decennale esperienza nella promozione e nella formazione della figura del disability manager nei diversi settori di riferimento (Comuni, Sanità, Aziende, Turismo), oltreché attraverso la pubblicazione del Manifesto del Disability Manager, abbiamo fornito indicazioni chiare sul percorso formativo, sulle competenze, i ruoli e le specificità di questa figura. Su queste stesse pagine, inoltre, abbiamo indicato in varie occasioni la necessità di un’adeguata remunerazione, ribadendo in altre occasioni l’importanza della professionalità dei disability manager appositamente formati ed evidenziando come il concetto di gratuità svilisca quella stessa professionalità.
Tuttavia, ci sono Comuni come quelli di Caserta, Marsciano (Perugia), Rescaldina (Milano), Tito (Potenza) e Taranto che si sono aggiunti a quelli che hanno istituito la figura del disability manager senza alcuna considerazione del percorso formativo specifico della figura professionale e a cui chiedono di operare a titolo gratuito, volontario e onorifico.
È recente, inoltre, la notizia che anche il Comune di Torino, al secondo avviso pubblico per la presentazione delle candidature di coloro che vogliano ricoprire la carica di disability manager, abbia specificato nuovamente che l’incarico è a titolo gratuito [se ne legga già anche sulle nostre pagine a questo e a questo link, N.d.R.].
La nostra organizzazione aveva già contestato la mancata remunerazione dell’incarico presente nel primo avviso pubblico emanato dalla precedente Amministrazione del Comune di Torino, senza purtroppo alcun seguito. La carica era stata poi accettata gratuitamente da un professionista formato, facente parte della stessa Associazione che ha contestato a propria volta il secondo avviso.

Secondo il nostro Codice Etico e nel rispetto del citato Manifesto del Disability Manager, siamo contrari, a differenza di altre Associazioni, che i disability manager assumano incarichi non remunerati. Pertanto, per contribuire ad arginare il fenomeno, riteniamo sia importante fare appello al senso di responsabilità e di coerenza dei singoli disability manager formati, affinché non accettino incarichi a titolo gratuito.
Auspichiamo inoltre che la mancanza di una retribuzione non divenga l’unico metro attraverso cui misurare un servizio dedicato alle persone con fragilità, in quanto tale servizio pone le proprie basi su competenze specifiche rafforzate dall’esperienza lavorativa. Al contrario, invece, si tradurrebbe in una pratica non all’altezza del professionista e della professionalità del medesimo, oltre che lesivo per la dignità di un’intera categoria professionale.

Anche in forza del nostro protocollo d’intesa con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) [nel 2019, come segnalato anche sulle nostre pagine, N.d.,R.], proseguiremo nel nostro impegno di promozione della figura del disability manager e di supporto ai Comuni che vorranno istituire tale figura professionale secondo il modello proposto nel nostro Manifesto e attuato fattivamente da diverse realtà locali, quali ad esempio il Comune di Treviso.

La SIDIMA è la Società Italiana Disability Manager.

Disability manager
Tale figura si può definire come un professionista adeguatamente remunerato, con un ruolo di supervisione in ogni àmbito (accessibilità, mobilità, politiche sociali, scuola, lavoro ecc.), che vigili sul rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e faccia sì che tutti gli attori istituzionali, quando pianificano, si chiedano: «Questa decisione che effetto avrà sulle persone con disabilità?».
Disability Management
In àmbito lavorativo rappresenta una strategia d’impresa utile a coniugare, in modo soddisfacente, le esigenze delle persone con disabilità da inserire – o già inserite – con le necessità delle aziende.
La SIDIMA
La Società Italiana Disability Manager è un’Associazione costituitasi nell’aprile 2011 grazie alla volontà dei primi disability manager italiani. L’obiettivo principale dell’organizzazione è la ricerca e la promozione della cultura del Disability Management, nei vari contesti di riferimento, quali le Istituzioni, la Sanità e le Aziende, al fine di sensibilizzare e tutelare i diritti delle persone con disabilità e il rispetto della persona in ogni suo aspetto, dimensione e momento della vita, in ottemperanza anche alla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, incidendo con forza nell’elaborazione delle politiche a livello nazionale e locale e lavorando per renderle più efficaci.
Nel 2020 la SIDIMA ha pubblicato il Manifesto del Disability Manager, documento in progress, tuttora aperto a nuove adesioni, disponibile gratuitamente a questo link.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo