Immigrazione, disabilità e i rischi di discriminazione intersezionale

Cosa sappiamo esattamente sul tema dell’intreccio tra immigrazione e disabilità e sui rischi di discriminazione intersezionale cui vanno incontro le persone con disabilità e con un background migratorio o appartenenti a minoranze etniche svantaggiate? In pochi si sono finora dedicati a studiarlo. Intendono farlo ora la Federazione LEDHA e la Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), in collaborazione con Espanet Italia, promuovendo un incontro online per il mese di giugno e invitando chiunque abbia approfondito tale materia a segnalarlo con un abstract entro il 30 aprile

Giovane migrante con disabilità«I temi dell’immigrazione – spiegano dalla Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) -, così come quelli legati alla disabilità, sono da anni al centro dell’attenzione di molti studiosi, decisori politici e professionisti. Fino ad oggi, invece, una minore attenzione è stata dedicata all’intreccio fra i due temi e in particolare ai rischi di discriminazione intersezionale cui vanno incontro le persone con disabilità e con un background migratorio o appartenenti a minoranze etniche svantaggiate; così come, per converso, alle risorse e opportunità specifiche di questo gruppo sociale. Con il passare del tempo, infatti, e con il radicarsi delle comunità straniere in Italia, sono cresciuti sia il numero dei migranti con disabilità, sia la varietà delle situazioni che i servizi si trovano ad affrontare. A questo si è aggiunto il recente conflitto in Ucraina, che ha generato imponenti flussi di richiedenti asilo al cui interno potrebbero esserci numerosi adulti e – soprattutto- minori con disabilità».

Sono riflessioni del tutto condivisibili, quelle della LEDHA, in particolare rispetto alla scarsa attenzione dedicata specificamente all’intreccio tra immigrazione e disabilità, se è vero che, a nostra memoria, l’unico studio organico e recente su tale tema è quello che fa riferimento al progetto Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica. Azioni e strumenti innovativi per riconoscere e contrastare le discriminazioni multiple, promosso nel 2020 dalla FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap della quale, tra l’altro, la LEDHA costituisce la componente lombarda.
«Tutto ciò – aggiungono dunque dalla stessa LEDHA – rende importante e urgente che sull’intreccio di questi temi si concentri l’attenzione tanto degli studiosi quanto dei responsabili e operatori dei servizi».

È pertanto nel quadro di un percorso di riflessione già avviato con un gruppo di organizzazioni impegnate sul fronte dell’integrazione dei migranti e del sostegno alle persone con disabilità, che la Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) e la LEDHA, in collaborazione con Espanet Italia, hanno deciso di organizzare un seminario online per il pomeriggio del prossimo 6 giugno, invitando quanti abbiano approfondito questi temi attraverso studi e ricerche o abbiano sviluppato politiche e interventi in materia a inviare un abstract (di circa trecento parole), contenente una chiara indicazione dello specifico argomento trattato, degli obiettivi della ricerca o della politica/pratica implementata e dei principali risultati ottenuti. Tali abstract dovranno pervenire entro il 30 aprile (a economiaelavoro@ismu.org) e verranno poi valutati da una commissione composta dai rappresentanti degli Enti Promotori, per selezionare i contributi da inserire nel programma dell’incontro del 6 giugno.
In particolare, quest’ultimo verrà aperto da due interventi di scenario dedicati rispettivamente al contesto europeo, a cura dell’EASPD, l’Associazione Europea dei fornitori di servizi per persone con disabilità, e al contesto italiano, a cura della LEDHA, affrontando in particolare alcuni aspetti, riassumibili in altrettanti quesiti: Che cosa sappiamo sul fenomeno in termini di diffusione e caratteristiche? Quali sono le politiche e le pratiche di inclusione delle persone immigrate con disabilità? Quali i percorsi da seguire per migliorare gli interventi? (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: ufficiostampa@ledha.it.

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