Disegno di Legge sulla non autosufficienza: le richieste della FISH

La distinzione tra persone non autosufficienti e persone che abbiano maturato disabilità in età avanzata, il diritto di vivere dove si vuole e con chi si vuole, i caregiver, le coperture finanziarie e un maggiore coinvolgimento del Terzo Settore: sono i temi riguardanti i principali passaggi critici sottolineati da una delegazione della Federazione FISH, nel corso di un’audizione in Commissione Sanità del Senato, riguardante il Disegno di Legge recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”, approvato nel gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri

Persona anziana con disabilità insieme all'accompagnatriceNel corso di un’audizione in Commissione Sanità del Senato, sul Disegno di Legge n. 506 (Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane), una delegazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), guidata dal vicepresidente Roberto Speziale, pur esprimendo una valutazione complessivamente positiva del testo approvato nel gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri, ne ha anche evidenziato una serie di criticità emerse dal costante confronto con le Associazioni di proprio riferimento, criticità già sottolineate, anche su queste pagine, subito dopo l’approvazione del Disegno di Legge.

Parte dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, la nota diffusa dalla FISH a margine dell’audizione, sottolineando come la Convenzione stessa definisca «la disabilità come una condizione». Mentre quindi «il Disegno di Legge n. 506 non fa differenza tra persone non autosufficienti e persone che abbiano maturato disabilità in età avanzata, anche sulla non autosufficienza si dovrebbe fare riferimento a ciò che dice la Convenzione».

«Chiediamo inoltre – prosegue la nota della Federazione – di tenere conto della disabilità pregressa nelle persone anziane, in modo coerente e rispettoso di un progetto di vita indipendente, attraverso il rispetto del PAI [Piano Annuale per l’Inclusione, N.d.R.], strumento vitale per garantire alla persona che ne beneficia il soddisfacimento dei bisogni e desideri effettivi. Abbiamo quindi evidenziato la necessità di prevedere percorsi e attività di potenziamento dell’autonomia delle persone con disabilità, chiedendo in tal senso di inserire anche la proposta di garantire il diritto della persona con disabilità a vivere dove si vuole e con chi si vuole, mentre il Disegno di Legge n. 506 comprime tale diritto attraverso delle proposte di co-housing [“abitare condiviso”, N.d.R.]».

E ancora, nella Memoria presentata per l’occasione, la FISH ha chiesto di stralciare le proposte inerenti la figura del caregiver, «in quanto non è presente nel nostro ordinamento una normativa generale su tale figura».
Per quanto poi concerne il tema “caldo” delle coperture finanziarie, la Federazione ha ribadito ancora una volta «che i fondi per la realizzazione delle proposte contenute nel Disegno di Legge non debbano essere attinti dal Fondo per le Non Autosufficienze, né da altri Fondi istituiti per rispondere a quanto predisposta da differenti norme».
E da ultima, ma non ultima, è stata espressa anche la richiesta «di un maggiore coinvolgimento degli Enti di Terzo Settore nella discussione delle politiche in favore delle persone con disabilità e non autosufficienti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.
Sul Disegno di Legge di cui si parla nella presente nota suggeriamo anche la consultazione di un approfondimento proposto dal Centro Studi Giuridici HandyLex (a questo link).

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