Una valutazione complessivamente positiva, ma anche una serie di criticità, aveva evidenziato la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), al momento dell’approvazione della Legge 33/23 di Delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane e non autosufficienti, come avevamo ampiamente riferito anche sulle nostre pagine: dalla mancata differenziazione tra persone anziane con disabilità pregresse e persone anziane con disabilità sopraggiunta con l’età, alla definizione stessa di non autosufficienza; dal bisogno di un coerente raccordo con la Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, alla necessità di adeguate coperture finanziarie e vari altri passaggi. Per questo il presidente della FISH Vincenzo Falabella, aveva sottolineato l’importanza dei Decreti Attuativi, per determinare la reale efficacia del provvedimento.
Insieme ad altre organizzazioni, la FISH è stata ora audita presso la Presidenza del Consiglio, depositando per l’occasione un’articolata memoria (disponibile a questo link), ove vengono ribaditi i vari punti evidenziati durante l’iter di approvazione della Legge.
«Abbiamo portato sul tavolo della discussione – ha dichiarato Falabella a margine dell’audizione – una serie di proposte per la scrittura dei Decreti Attuativi, dalla promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone con disabilità, anziane e non, fino ai bisogni sociali, sanitari e sociosanitari, con particolare riguardo a quelli connessi alla condizione di non autosufficienza, che necessariamente non è correlata all’età, ma alla condizione di disabilità».
«Ora – aggiunge – ci viene richiesta massima concretezza nella scrittura dei Decreti Attuativi, che dovranno avere come obiettivo principale quello di saper pienamente soddisfare i bisogni specifici dei cittadini e delle cittadine con disabilità, anziani che vivono in una condizione di non autosufficienza. Occorrerà pertanto armonizzare gli interventi tra i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), ma occorrerà anche dare risposte certe alla grande platea dei familiari che accudiscono i propri cari, sostituendosi spesso ai servizi sanitari, socio sanitari e sociali. Mi riferisco segnatamente alla figura del caregiver familiare, rispetto alla quale sarà necessario scrivere un Decreto Attuativo capace di identificarne l’intera platea, normarne le finalità e armonizzare gli interventi legislativi nelle varie Regioni del Paese». (S.B.)
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