Siamo un’Opera d’Arte (anche con un dispositivo medico)

È destinato a suscitare grande attenzione il progetto di comunicazione sociale “Siamo un’Opera d’Arte”, promosso dalla FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati. Si tratta di sei celebri capolavori artistici che grazie alla tecnica della “Visual Art”, indossano presìdi per incontinenza e stomia, con l’obiettivo di accendere, anche provocatoriamente, un riflettore su situazioni come quelle dell’incontinenza e della stomia, che condizionano la vita di milioni di persone, ma che continuano ancora ad essere in gran parte un tabù, caratterizzato da forti pregiudizi

FAIS: "Nascita di Venere" di Botticelli

La “Nascita di Venere” di Botticelli è una delle sei celebri opere protagoniste del progetto di comunicazione lanciato dalla Federazione FAIS

È decisamente originale e destinato a suscitare grande attenzione il progetto di comunicazione sociale denominato Siamo un’Opera d’Arte, promosso dalla FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati, che ha tra l’altro recentemente aderito alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Si tratta in sostanza di sei celebri capolavori artistici che grazie alla tecnica della cosiddetta Visual Art, indossano presìdi per incontinenza e stomia. «L’obiettivo – spiegano dalla FAIS – è segnatamente quello di accendere, anche provocatoriamente, un riflettore su una situazione di cui si parla poco, anche se condiziona in maniera significativa chi ne viene colpito in un momento della sua vita. Parlare infatti di incontinenza e/o stomia è ancora un tabù in Italia, se è vero che vergogna, paura e imbarazzo generano pregiudizi che spesso influiscono fortemente sulla vita delle persone più fragili e le loro famiglie».

È opportuno a questo punto inquadrare il fenomeno di cui si parla. Secondo quanto riferisce la FAIS e anche altre organizzazioni impegnate nel medesimo settore, sono oltre 7 milioni, nel nostro Paese, le persone dai 18 ai 70 anni che soffrono di incontinenza urinaria o fecale. «E l’incontinenza – sottolineano dalla Federazione – rappresenta un problema sociosanitario rilevante. L’insorgenza dell’incontinenza urinaria, infatti, cresce all’aumentare dell’età, con una prevalenza di oltre il 70% dopo gli 80 anni in entrambi i sessi, senza tuttavia risparmiare nemmeno i più giovani. Per quanto riguarda invece la stomia, si parla di oltre 75.000 persone, equamente distribuite tra uomini e donne, con un’incidenza media nazionale pari a circa lo 0,13% della popolazione. Anche il cateterismo vescicale, inoltre, e in particolare quello intermittente, ha un’incidenza di circa lo 0,5% della popolazione italiana, portando coloro che vi sono soggetti ad infezioni dell’apparato urinario, fino all’ospedalizzazione nei casi più gravi. Ebbene, nonostante dati tanto rilevanti, il comune denominatore di queste tre condizioni è la scarsa informazione al paziente, la mancanza di una comunicazione istituzionale mirata e da ultime, ma non certo ultime, procedure di acquisto dei presìdi non idonee a fornire alle persone il presidio più appropriato».

Alla luce di tutte queste consapevolezze è nata l’idea del progetto Siamo un’opera d’arte, grazie alla concessione del Ministero della Cultura, della Direzione Centrale degli Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero, del Ministero dell’Interno (Fondo Edifici di Culto) e del Museo Louvre (tramite RMN-Grand Palais/Dist. Foto SCALA, Firenze), con la realizzazione curata in collaborazione con MCO International Group e avvalendosi del patrocinio di numerose organizzazioni (se ne legga l’elenco nel box in calce).
Quali sono dunque le opere protagoniste dell’iniziativa? La Nascita di Venere di Botticelli, Perseo con testa di Medusa di Cellini, Venere di Urbino di Tiziano, il Discobolo di Mirone, Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino da Panicale e Amore e Psiche di Canova. Esse saranno al centro di iniziative itineranti composte da due momenti il primo dei quali dedicato alla mostra delle opere stesse, che saranno materialmente realizzate su tela e incorniciate in modo da essere esposte su parete, mentre l’altro riguarderà l’approfondimento di temi legati all’incontinenza e stomia e il confronto con professionisti sanitari, decisori, portatori d’interesse del settore e caregiver.
Questi gli eventi in programma nei prossimi mesi: il 28 giugno al Museo delle Scienze Mediche di Napoli, in occasione della XVII Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza; il 7 ottobre a Palazzo Vecchio di Firenze, in corrispondenza con la Giornata Mondiale dello Stomizzato; il 3 dicembre al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
Al termine di quelle giornate, le opere realizzate saranno messe all’asta a cura della FAIS e il ricavato servirà a finanziare quattro percorsi di supporto psicologico e/o motivazionale a persone con incontinenza e/o stomia.

«Partendo dalla consapevolezza che un intervento chirurgico può sconvolgere la vita di una persona – dichiara Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS – e in particolare la percezione che si ha di se stessi, questa nostra campagna vuole portare a riflettere sul concetto di identità della persona stessa legata al vissuto. Il messaggio è forte e chiaro: come un capolavoro d’arte resta tale anche se il protagonista viene “vestito” con un dispositivo medico, anche l’identità della persona non viene scalfita se si utilizza una sacca da stomia, un catetere o un pannolone. Ma potrebbe essere qualsiasi altro presidio».
«Riteniamo che le immagini, la fotografia – aggiunge Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione delle Associazioni di Persone con Lesione al Midollo Spinale), che patrocina il progetto, oltreché presidente della FISH – siano un mezzo di comunicazione molto potente e immediato: nel giro di un attimo, infatti, sono in grado di comunicare messaggi che a parole sarebbero molto più lunghi e complessi sia da produrre che da recepire. Le immagini possono comunicare situazioni ed emozioni, possono descrivere cose difficili, se non impossibili, da rendere con il linguaggio verbale, e poi si sa che, come dice il detto popolare, un’immagine vale più di mille parole!».

Da segnalare, infine, che il FAIS ha anche allestito una mostra virtuale (visitabile a questo link), che grazie alla tecnologia 3D, consente allo spettatore di immergersi nell’ambiente museale e godersi le opere ognuna delle quali rappresenta un mondo di cui si parla ancora poco: per questo a fianco dell’opera si trova una descrizione della condizione che essa rappresenta (hashtag #IONONVEDODIFFERENZE). (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: info@faisitalia.it.

Le organizzazioni che patrocinano il progetto Siamo un’Opera d’Arte
AIOSS (Associazione Italiana Operatori Sanitari di Stomaterapia); AISLEC (Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee); AIUG (Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico); AMICI ITALIA (Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino); ANNA (Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente); Cittadinanzattiva; FAIP (Federazione delle Associazioni di Persone con Lesione al Midollo Spinale); FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche); Italian Oxbridge Society; MISSTO (Associazione Culturale e Scientifica), Palinuro (Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali); POIC e Dintorni (Pseudo Ostruzione Intestinale Cronica); Saluequità; SIA (Società Italiana di Andrologia); SICCR (Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale); SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie); , SIU (Società Italiana di Urologia); Un Filo per la Vita.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo