Lavoro: uniti com’è giusto, combattivi com’è doveroso

“Emergendo”, nome dell’evento in programma il 17 luglio a Milano, è «un’altra bella idea – scrive Franco Bomprezzi -, per far capire quanto possano essere produttive e realizzate le persone con disabilità, quando trovano e mantengono un lavoro e lo svolgono al meglio». Ed è anche un segnale, aggiunge, di come, pur in periodi duri come questo, sul lavoro «non si debba mai abbassare la guardia, uniti com’è giusto, combattivi com’è doveroso»

Particolare di persona con disabilità che stringe la ruota di una carrozzinaAncora una bella idea, ancora un tentativo pubblico di far capire quanto e come possano essere produttive e realizzate le persone con disabilità, quando trovano e mantengono un lavoro e lo svolgono al meglio.
Accadrà domani, 17 luglio, a Milano, a Palazzo Lombardia, avveniristica sede della Regione, come viene raccontato ampiamente in «Vita.it». Emergendo è il nome dell’evento, ovvero bilanci e prospettive di un lungo, paziente e competente lavoro di formazione, informazione e avviamento al lavoro, svolto dalla Provincia di Milano in collaborazione con le altre Istituzioni e con il mondo delle associazioni delle persone con disabilità, della cooperazione sociale, delle imprese pubbliche e private.
Pezzi di storia, battaglie vinte, perse e pareggiate. Bilanci nei quali ogni numero corrisponde a una persona, a un nome, e dunque a una famiglia. E quindi anche cinque, dieci, venti inserimenti lavorativi sono altrettante vite cambiate, migliorate, ricondotte a una dimensione di normalità.

La Repubblica è fondata sul lavoro. Non sempre, non per tutti, e adesso assai meno di anni fa. È la dura legge della crisi, che travolge le norme, le riduce a simulacri di legalità e di rispetto dei diritti, perché quando i licenziamenti si sostituiscono alla contrattazione, non c’è Legge 68/99 che tenga [la Legge 68/99 riguarda le “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, N.d.R.]. Tutti a casa, solo in questo caso c’è piena inclusione sociale dei lavoratori con disabilità!
Ma proprio per questo, ora più che mai, occorre agganciare i primi esili e contraddittori spiragli di ripresa a comportamenti virtuosi e corretti, coerenti con un processo culturale e politico che in realtà, in modo carsico, non si è mai interrotto. Spesso per merito delle singole persone, più che degli apparati e delle istituzioni. I nomi li sanno benissimo tutti coloro che vivono da vicino questo aspetto delicato e complesso del mercato del lavoro. Non è un caso se domani a Milano, in teoria, sarà presente il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti. In teoria, perché di questi tempi sarebbe davvero un’“apparizione miracolosa” la sua, viste le situazioni che è chiamato a gestire in ogni angolo d’Italia, in terra, in cielo e in mare.
Ma se anche non sarà presente di persona, credo che quanto accadrà nell’Auditorium e nel Piazzale della Regione potrà servire a tutti come traccia, come indicazione operativa di quello che si può fare, partendo dai racconti e dalle esperienze – positive e negative – di chi il lavoro lo ha cercato e a volte lo ha trovato.

Sullo sfondo lo sfarinamento delle Province, che avevano larghissima parte del compito di promozione e di presidio dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità.
La lunga e confusa transizione verso un sistema che non si capisce quale sia, rischia di vanificare o di disperdere un patrimonio ricco di competenze (anche personali), nel quadro di una risistemazione burocratica che difficilmente – e spero di sbagliarmi – metterà al centro il destino dei soggetti destinatari veri degli interventi di sostegno e di inclusione.
Il nostro compito è quello di non abbassare mai la guardia, di non stancarci, di essere sempre “sul pezzo”. Uniti come è giusto, combattivi come è doveroso.

Direttore responsabile di «Superando.it».

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo