Strutture residenziali: la fotografia dell’ISTAT

Come risulta da un recente rapporto dell’ISTAT sui presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, aggiornato al 31 dicembre 2013, tali strutture risultavano essere, a quella data, esattamente 12.261, per un totale di 384.450 posti letto, dato in crescita, rispetto a quello registrato nell’anno precedente

ISTAT: distribuzione dei posti letto nei presìdi residenziali al 31/12/2013

La distribuzione dei posti letto nei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, secondo il rapporto recentemente pubblicato dall’ISTAT, al 31 dicembre 2013

Il 17 dicembre scorso è stato pubblicato dall’ISTAT il report annuale I presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, relativo all’anno 2013.
In Italia, dunque, risultavano essere 12.261 i presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi al 31 dicembre 2013, per un totale di 384.450 posti letto (6,3 ogni 1.000 persone residenti). Si tratta di un dato in crescita, rispetto a quello registrato nel 2012 (11.571 presidi, per un totale di 372.962 posti letto).

Gli ospiti dei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari erano esattamente 367.485 (354.777 nel 2012) e in particolare quasi 279.000 di essi erano anziani con almeno 65 anni di età (75,8%); oltre 71.000, invece, gli adulti con un’età compresa tra i 18 e i 64 anni (19,3%) e oltre 17.000 i minori (4,8%).
Sempre al 31 dicembre 2013, inoltre, le persone con disabilità e non autosufficienza presenti nei presìdi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari erano 263.048, pari al 71,6% del numero complessivo di ospiti, delle quali 2.658 minori con disabilità e disturbi mentali dell’età evolutiva, 49.536 adulti con disabilità e patologia psichiatrica e 210.854 anziani non autosufficienti. Poco più dell’80% degli ospiti con disabilità e non autosufficienza, dunque, erano anziani non autosufficienti.
In particolare, nel 92,7% dei casi gli anziani non autosufficienti risultavano essere ospiti di strutture integranti le funzioni di assistenza sociale con interventi di carattere sanitario e nell’84,6% dei casi, si trattava di anziani cui veniva garantito un livello di assistenza sanitaria medio-alto, ossia trattamenti medico-sanitari estensivi per la non autosufficienza (livello medio) o intensivi per il supporto delle funzioni vitali (livello alto). Possiamo quindi parlare per lo più di anziani in condizioni di gravità e che nel 97,6% dei casi erano ospiti di strutture che non riproducevano le condizioni di vita familiari, risultando quindi potenzialmente segreganti.

Per quanto poi riguarda l’aspetto territoriale, oltre il 60% del numero complessivo di ospiti adulti con disabilità e anziani non autosufficienti si concentrava in quattro Regioni, vale a dire la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e l’Emilia Romagna.
Infine, gli stranieri con disabilità e non autosufficienti erano 1.581 (il 9,5% degli ospiti stranieri e lo 0,6% degli ospiti con disabilità e non autosufficienza) che per oltre la metà erano adulti con disabilità e patologia psichiatrica, nel 24,2% dei casi minori con disabilità e disturbi mentali e nel restante 22% anziani non autosufficienti. (Daniela Bucci)

La presente nota è già apparsa nel portale «Condicio.it – Dati e cifre sulla condizione delle persone con disabilità», spazio di comunicazione che è il frutto di un progetto della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Viene qui ripresa – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.

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