Clara, prima di tutto giovane artista

Un ictus perinatale le ha impedito di parlare, ma non di esprimersi attraverso la pittura, che le ha anche consentito di ottenere grandi progressi comunicativi. E nonostante i suoi 12 anni, Clara Woods sta ora per inaugurare a Roma la sua seconda mostra personale di pittura, intitolata “Parole dipinte”, e sogna di arrivare ad esporre anche a New York. A seguirla e a sostenerla c’è una grande comunità che, così come la sua famiglia, la ritiene prima di tutto un’artista, che si ispira a Frida Kahlo, e non una ragazzina con disabilità che dipinge

Clara Woods

Clara Woods all’opera

Si chiama Clara Woods, è di Firenze, ha una storia speciale alle spalle e un brillante futuro. Clara, infatti, nonostante i suoi 12 anni, sta per inaugurare la sua seconda personale di pittura, intitolata Parole dipinte, presso l’Alea Contemporary Art di Roma, ciò che accadrà domani, 9 giugno. L’esposizione sarà poi visitabile sino alla fine di questo mese.

In una nota di presentazione dell’evento si può leggere la storia di Clara, «colpita da un ictus quando era ancora nel grembo materno, le cui conseguenze le hanno impedito di imparare a parlare, leggere e scrivere. Grazie però alla tenacia dei genitori, già da piccolissima ha iniziato un percorso riabilitativo di cui la pittura è stata una parte fondamentale, affrontata con la positività e la solarità che la contraddistinguono e che l’ha portata a fare grandi progressi comunicativi. Oggi, infatti, Clara è in grado di comprendere tre lingue (italiano, inglese e portoghese) e, pur non parlando, riesce a farsi capire grazie alla creatività, se è vero che attraverso le sue opere è in grado di aprirsi nei confronti dello spettatore, svelando tutto il suo mondo interiore, fatto di grande sensibilità ed emozioni colorate, con uno stile che si ispira a quello di Frida Kahlo e soggetti che spaziano dagli animali ai paesaggi, passando per autoritratti e opere astratte».

Clara Woods, "La mia Frida"

Clara Woods, “La mia Frida”

«Dalla sua prima mostra di Firenze nel marzo scorso – racconta la mamma Betina Genovesi – la vita di Clara è cambiata. Sembra che mia figlia senta di avere trovato il suo posto nel mondo, il suo equilibrio interiore. Da allora, infatti, la sua consapevolezza è cresciuta molto e si sta impegnando ancora più di prima. Il suo sogno è quello di guadagnare indipendenza attraverso la sua arte e potere arrivare ad inaugurare una personale a New York. Per questo trova ogni giorno nuova grinta, disciplina e motivazione nel dedicarsi allo studio metodico dell’arte, riuscendo a restare concentrata anche per due ore consecutive mentre dipinge, cosa molto difficile considerata la sua disabilità».

L’affermazione artistica di Clara sta passando sia per momenti espositivi come quello di Roma, sia attraverso i social network, ove la segue e la sostiene una grande comunità che, così come la sua famiglia, la ritiene prima di tutto un’artista, e non una ragazzina con disabilità che dipinge. (S.B.)

Dopo l’inaugurazione di domani, 9 giugno, di Parole dipinte. Opere di Clara Woods all’Alea Contemporary Art di Roma (Viale Guglielmo Massaia, 41), la mostra sarà visitabile fino al 30 giugno dal lunedì al sabato (lunedì-venerdì ore 14-19; sabato ore 10-13; di pomeriggio su appuntamento). L’Associazione Alea Contemporary Art devolverà l’intero ricavato alla causa di Clara Woods.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Puntoventi (info@puntoventi.it).

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