A trent’anni dalla Convenzione ONU sui diritti dei minori

Era il 20 novembre 1989, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC). In questi giorni il Gruppo CRC sta presentando “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. 10° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, con ampio spazio dedicato anche ai bambini e ragazzi con disabilità, proverbialmente definibili come “i più vulnerabili tra i vulnerabili”. La prossima presentazione è in programma domani, 4 dicembre, a Roma

Ragazzo con disabilità in carrozzinaEra esattamente il 20 novembre 1989, ovvero trent’anni da oggi, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), entrata in vigore il 2 settembre 1990 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la Legge 176/91.
«Trent’anni per la Convenzione – commenta a tal proposito Arianna Saulini di Save the Children Italia, coordinatrice del Gruppo CRC – sono un traguardo importante. Molto si è fatto, ma molto resta ancora da fare. È fuori di dubbio, infatti, che il rafforzamento dei fondi e degli investimenti ci racconti uno scenario che prova a cambiare, ma è altresì vero che molti sono i margini di miglioramento e di maggior efficienza della spesa. L’approvazione di importanti riforme necessita di essere portata a compimento senza ulteriori ritardi. I giovani e i più piccoli devono essere riconosciuti pienamente come risorsa, ed è per questo che oggi più che mai il ruolo del Gruppo CRC è centrale nel veicolare la visione comune di una rete di organizzazioni che con i bambini e ragazzi hanno a che fare quotidianamente. Occorre quindi continuare a lavorare per garantire un supporto alle famiglie, nel tentativo di ridurre le diversità presenti sul nostro territorio».

Il Gruppo di Lavoro per la CRC – più semplicemente Gruppo CRC – è attivo sin dalla fine del 2000, per svolgere un’azione di monitoraggio sul rispetto dei princìpi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata da oltre 190 Stati. In tal senso l’organismo redige periodicamente una serie di Rapporti, il decimo dei quali (I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. 10° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia) viene diffuso pubblicamente proprio in questi giorni, in corrispondenza, come detto, del trentesimo anniversario dall’approvazione del Trattato. «Un trentennale – sottolineano dal Gruppo CRC – che è anche l’occasione per riaffermare la centralità della Convenzione nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’Agenda ONU 2030».
«Con questo Rapporto – aggiungono – si apre un nuovo ciclo di monitoraggio, un percorso che prevede un confronto tra il Governo, la società civile e gli esperti per migliorare l’attuazione della Convenzione nel nostro Paese».

Sono oggi un centinaio le associazioni e le organizzazioni non profit a far parte del Gruppo CRC e a coordinarle è Save the Children Italia. Tra di esse vi è anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme, tra le altre, all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), alla SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), all’Associazione L’abilità di Milano e alle Fondazioni Emanuela Zancan e Paideia.
Nei vari Rapporti prodotti, infatti, vi è ampio spazio anche per i minori con disabilità, proverbialmente definiti su queste pagine come “i più vulnerabili tra i vulnerabili”.
Nel documento di quest’anno, in particolare, vi è un intero capitolo dedicato al tema Salute, disabilità e servizi di base, un ampio focus sull’inclusione scolastica e altri riferimenti rintracciabili trasversalmente su ulteriori tematiche, tra le quali, ad esempio, l’adozione di bambini e ragazzi con disabilità o i migranti minorenni non accompagnati con disabilità.
Si legge tra l’altro nel rapporto: «Il Gruppo CRC raccomanda: 1. Al Ministero della Salute di provvedere alla raccolta di dati disaggregati sui bambini con disabilità, in particolare in età prescolare, e con disabilità intellettiva e del neuro-sviluppo; 2. Al Ministero della Salute e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di adottare standard minimi di qualità dei servizi educativi e sanitari per la prima infanzia e per la qualificazione del personale educativo e sanitario in tema di disabilità, e in particolare per persone di età minore con disturbo dello spettro autistico».

In questi giorni sono stati programmati numerosi incontri di presentazione del 10° Rapporto, a partire da quello del 21 novembre scorso a Torino, fino a quello di domani, 4 dicembre, a Roma, presso il Senato (a questo link il programma), alla presenza anche di Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia. (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il documento I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. 10° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. A quest’altro link, invece, si può trovare un ampio testo di approfondimento sul Rapporto stesso. A questo ulteriore link, infine, vi è un elenco di tutti gli eventi celebrativi del trentennale dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, programmati in questi giorni.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: coordinamento@gruppocrc.net; ufficiostampa@savethechildren.org.

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