Perplessità e disappunto sono stati espressi in una nota della Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili del Friuli Venezia Giulia, in riferimento alla decisione presa nei giorni scorsi dal Consiglio Comunale di Pordenone di aumentare la quota di compartecipazione alle spese, da parte delle famiglie, per la frequenza ai servizi semiresidenziali delle persone con disabilità.
«Data solo al 18 gennaio scorso – dichiara infatti Vladimir Kosic, presidente della Consulta delle Associazioni – la richiesta di attenzione inviata all’assessore Regionale alla Salute, Ezio Beltrame, da parte del Comitato Provinciale delle Associazioni di Udine, in cui si sottolinea “non tanto la protesta e la preoccupazione, quanto il grido di dolore” che le famiglie esprimono per l’eccessiva penalizzazione economica cui sono sottoposte, carico cui sempre meno riescono a far fronte. La nostra Consulta è dunque quanto mai stupita dalla totale disattenzione mostrata dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Pordenone verso le famiglie delle persone disabili le quali, oltre alle quote di compartecipazione già presenti (quote assolutamente disomogenee sul territorio regionale e a discrezione delle varie Amministrazioni Comunali), si vedranno attribuire un aggravio di 4 euro al giorno per l’anno in corso e 6 euro per gli anni a venire».
La Consulta sottolinea anche la preoccupante mancanza di Linee guida regionali sull’argomento, che consentirebbero una linea comune di riferimento operativo per le amministrazioni che attualmente agiscono in autonomia, creando situazioni di notevole disomogeneità.
E la preoccupazione è condivisa dallo stesso assessore regionale alla Salute – il già citato Ezio Beltrame – che il 29 gennaio aveva incontrato la Consulta Regionale delle Associazioni, approfondendo il tema delle Linee guida per la compartecipazione ai servizi da parte degli utenti (articolo 42 della Legge Regionale 6/2006 del Friuli Venezia Giulia) e condividendo la necessità di un accordo quadro con tutti i soggetti interessati, al fine di coinvolgere i Comuni su modalità di compartecipazione omogenee per tutto il territorio regionale e, soprattutto, sottolineando che in assenza di tale accordo non vengano prese decisioni arbitrarie.
«Pur riconoscendo dunque – conclude Kosic nella nota della Consulta – l’importanza della decisione presa dal Consiglio Comunale di Pordenone di aumentare l’offerta dei servizi entro il 2011 e di riqualificare i servizi secondo un criterio di qualità, ci si interroga se fosse davvero necessario colpire ulteriormente e direttamente le famiglie delle persone disabili, già fortemente penalizzate su diversi fronti, non considerando le indicazioni condivise dalla nostra Consulta e dall’asssessore Beltrame».
(S.B.)
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