Anche Thomas Hammarberg, commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, ha voluto incoraggiare gli Stati membri dell’organizzazione a firmare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e il suo Protocollo Facoltativo, nel corso della procedura apertasi a New York il 30 marzo.
In tal senso, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questo documento, Hammarberg ha dichiarato: «Una volta in vigore, questa Convenzione tanto attesa colmerà un vuoto presente nella legislazione internazionale sui diritti dell’uomo. Il trattato re-interpreta la nostra definizione di diritti dell’uomo dal punto di vista delle persone disabili e precisa ciò che i governi devono fare per garantire un rispetto effettivo di tali diritti».
Vale la pena ricordare che, in quanto elemento chiave della protezione contro la discriminazione, la Convenzione obbliga gli Stati ad apportare delle modifiche per rispondere ai bisogni delle persone con disabilità (il cosiddetto principio della sistemazione ragionevole).
Inoltre l’autonomia individuale, l’integrazione sociale e l’accessibilità sono anch’essi princìpi fondamentali del documento approvato dall’Assemblea delle Nazioni Unite alla fine del 2006 che chiarisce come garantirli, grazie all’istituzione di diritti concreti come il diritto di prendere decisioni su questioni personali e giuridiche (capacità giuridica), il diritto ad una vita indipendente nella società, il diritto a servizi di cura e di assistenza sociale presso strutture della comunità, il diritto, infine, all’istruzione nel sistema scolastico ordinario e alle pari opportunità sul mercato del lavoro.
Per quanto poi riguarda il già citato Protocollo Facoltativo – che consta di diciotto articoli – esso consentirà agli individui e ai gruppi che abbiano intentato ogni via legale nazionale possibile per ottenere un ricorso, di rivolgersi al Comitato delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità.
Com’è noto ai lettori di Superando.it – che segue da molto tempo il percorso della Convenzione, passo dopo passo – il movimento delle persone con disabilità e le istituzioni nazionali dei diritti dell’uomo hanno contribuito in larga misura all’elaborazione del testo e continueranno ad avere un ruolo di primaria importanza che consisterà nel garantirne l’attuazione.
Dal canto loro, i governi potranno anche avvalersi dell’assistenza del Piano d’Azione Europeo per le Persone Disabili, strumento efficace per l’applicazione della Convenzione.
(P.V.B.)