Proclamata dall’ONU nel settembre del 1993 e celebrata per la prima volta il 15 maggio del 1994, «la Giornata Internazionale della Famiglie – come si può leggere nel portale delle Nazioni Unite – fornisce la doppia opportunità da un lato di promuovere i tanti e diversi temi legati alle famiglie, in quanto realtà fondamentali e alla base delle società, dall’altra di promuovere per l’occasione una serie di azioni appropriate».
E così martedì 15 maggio un gruppo di esperti e di rappresentanti di organizzazioni provenienti da varie aree del mondo si riunirà presso il quartier generale dell’ONU (Sala Conferenze 4, ore 13.15), a New York, per celebrare questa ricorrenza annuale e per discutere l’importante e complessa tematica delle Famiglie e delle persone con disabilità, tema specifico cui è dedicata la Giornata Internazionale di quest’anno.
«Per molte persone con disabilità le proprie famiglie sono state e rimangono una fonte di rafforzamento», ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon nel suo messaggio in occasione del prossimo 15 maggio, «per altre, d’altro canto, le famiglie possono essere state forse troppo protettive e aver limitato la loro crescita come individui. Tragicamente, altre persone ancora possono essere state viste dalle proprie famiglie come uno stigma o una vergogna. La Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel dicembre del 2006, nel suo preambolo riconferma che la famiglia rappresenta la realtà naturale e fondamentale alla base della società e stabilisce che le persone con disabilità e i membri delle loro famiglie devono ricevere protezione e assistenza tali da permettere alle famiglie stesse di dare il loro contributo per un pieno e totale godimento dei propri diritti da parte delle persone con disabilità».
«In base all’articolo 23 della Convenzione – ha continuato Ban Ki-moon – i governi hanno accettato di proteggere le persone con disabilità da discriminazioni per quanto riguarda il matrimonio, le relazioni sociali e la famiglia. Gli stessi governi, poi, si sono trovati d’accordo nell’assicurare pari diritti ai bambini con disabilità relativamente alla loro vita familiare e nel garantire che gli stessi non vengano separati dalle famiglie contro la loro volontà, tranne quando questo è necessario nel miglior interesse del bambino».
«La società – ha concluso il segretario generale dell’ONU – ha dunque una responsabilità verso le persone con disabilità e i loro familiari. In occasione della Giornata Internazionale delle Famiglie di quest’anno, impegnamoci perciò a dare alla famiglia, realtà alla base della società, la possibilità di adempiere pienamente al proprio ruolo, garantendo alle persone con disabilità di godere pienamente dei diritti umani e della dignità e di crescere come individui».
(C.N.)
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