«Dario ce l’aveva fatto promettere – ricorda Maddalena Carratù – dovevamo pubblicare il suo libro perché questo è il regalo che nostro figlio ha voluto lasciare agli amici e ai compagni di liceo che gli sono stati vicini. Nonostante l’aggravarsi della malattia, Dario è riuscito a terminare la storia di Urban e del cavaliere Darrill e ora nelle duecento pagine del libro c’è tutta la sua passione, gli interessi di una vita che ha saputo vivere fino in fondo, con forza e volontà».
Il libro di cui si parla si chiama I quattro sigilli e nasce per tenere vivo il ricordo di un figlio che non c’è più, ma anche per aiutare chi è oggi malato di distrofia muscolare, sostenendo i progetti di assistenza avviati dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Bologna.
L’opera di Dario Carratù – scomparso a ventitrè anni a causa della distrofia muscolare – verrà presentata venerdì 25 maggio a Pianoro Nuovo, in provincia di Bologna (Sala Arcipelago di Viale della Resistenza, 201, ore 21), dai genitori Maddalena e Raffaele, alla presenza di Augusto Dallolio, vicesindaco di Pianoro, di Roberto Alvisi, presidente della UILDM di Bologna e di Lucia Romiti, assistente sociale e amica di Dario.
L’introduzione al libro sarà a cura da Adriano Simoncini, scrittore e direttore del Centro Storico Documentale “La Loggia della Fornace” di Pianoro e dal consigliere comunale Paolo Maletto, mentre alcuni amici dell’autore scomparso ne leggeranno alcuni brani.
I quattro sigilli è un racconto fantasy tra avventure, guerre, cavalieri, maghi ed elfi, ambientato ad Urban, un’immaginaria città medievale nelle terre del Nord Europa.
Scritto da Dario Carratù seguendo la sua passione nata nella prima adolescenza con la lettura delle opere di Tolkien e approfondita poi con la laurea in Storia Medievale all’Università di Bologna, il volume è arricchito dalle illustrazioni e dalle mappe disegnate dall’amica Maria Linda Borsini.
Dopo un anno e mezzo dalla scomparsa del ragazzo, la famiglia Carratù ha deciso di pubblicarlo a proprie spese.
«Nel suo libro – scrive nella prefazione Simonetta Saliera, sindaco di Pianoro – Dario ci insegna che in ogni luogo si può trovare ospitalità, in ogni persona si può trovare generosità, ci insegna come utilizzare ciò che abbiamo per superare paure, difficoltà, dolore. Dario chiedeva di vivere, non voleva sopravvivere, e a dispetto della malattia con la quale aveva imparato a convivere in modo consapevole fin da piccolo, ha percorso per intero la strada che si era prefissata e ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era dato».
(S.B.)
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