Lavoro e disabilità: si tratta davvero di «un tema di tutti»?

Mancata consapevolezza delle responsabilità e anche delle opportunità: sarebbero queste le cause dei risultati ancora mancanti, in un territorio pureassai virtuoso – rispetto alla media nazionale – come quello della Provincia di Parma, in ambito di lavoro delle persone con disabilità. Se ne parlerà l’11 novembre, nel corso di un convegno promosso nella città emiliana dalla locale Associazione Fa.Ce (Famiglie Cerebrolesi), con il patrocinio del Comune e della Provincia

Uomo con disabilità al lavoro al computer, fotografato dall'altoSi terrà giovedì 11 novembre a Parma – a cura dell’Associazione Fa.Ce (Famiglie Cerebrolesi), con il patrocinio del Comune e della Provincia emiliani – il convegno denominato Disabilità e lavoro: un connubio possibile, iniziativa voluta per mettere a confronto esperienze, dati e problemi rilevati dalle varie realtà che si occupano di questo tema, dalle istituzioni alle associazioni e alle famiglie.
Disabilità ed età adulta, socializzazione lavorativa e collocamento nel territorio di Parma, tra gli argomenti che saranno trattati durante l’incontro.

«Si tratta di un tema delicato – ha dichiarato in sede di presentazione Giovanni Paolo Bernini, assessore all’Agenzia Comunale per le Politiche a favore dei Disabili – in un ambito nel quale molto è stato fatto, anche se non abbiamo ancora raggiunto i risultati auspicati. Troppe volte, infatti, ci sono diritti negati e troppe persone, soprattutto giovani, rimangono fuori dal circuito lavorativo. Ciò avviene non tanto per la disabilità, quanto per la “non coscienza” delle responsabilità che abbiamo e delle opportunita».
In tal senso Bernini ha portato l’esempio di «una grande azienda internazionale, incontrata di recente, l’Ibm, che ha messo in piedi un ufficio con dieci persone con disabilità, diventato realmente strategico, dal momento che quelle persone conoscono i loro bisogni e i prodotti tecnologici che possono essere utili a chi è nella loro situazione».
L’assessore ha lanciato infine un appello agli “imprenditori illuminati” affinché anche «il mondo dell’economia si responsabilizzi, perché la solidarietà non può venire solo dalle istituzioni».

Dal canto suo, Manuela Amoretti, assessore alla Formazione e alle Politiche Attive del Lavoro della Provincia, ha ricordato che il territorio di Parma, «con più di duemila disabili al lavoro, anche gravi, è avanti rispetto ad altre realtà, pur vicine, ma questo non basta, perché anche nel Parmense, nonostante siano poche le aziende “resistenti” agli obblighi della Legge 68/99 [“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, N.d.R.], ogni anno si allarga la forbice tra la richiesta e l’offerta di lavoro, con quattrocento-quattrocentocinquanta persone che bussano ai nostri uffici».
Franco Aquilano, vicepresidente dell’Associazione Fa.Ce, ha ricordato poi che «il tema del lavoro riguarda tutti, perché fa parte del nostro quotidiano». «Ma è davvero di tutti», si è domandato poi? Aquilano ha chiesto quindi di compiere un ulteriore passo avanti, perché anche per le persone con disabilità «non è sufficiente avere un’occupazione». Ha quindi invitato a «riflettere sull’accoglienza e sull’integrazione nei luoghi di lavoro e a come crearne le condizioni».

Il convegno dell’11 novembre si svolgerà presso l’Auditorium del Centro Congressi Cariparma (ore 16.30) e oltre agli assessori Bernini e Amoretti e alla presidente di Fa.Ce Annalisa Gabbi, vi interverranno, tra gli altri, Matteo Schianchi, autore del libro La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizi e realta, Sergio Zini, referente a Carpi (Modena) del Progetto Nazareno Società Cooperativa Sociale, Fabio Comunello del Progetto Conca d’Oro di Bassano del Grappa (Vicenza) e Bruno Vicaretti, direttore delle Risorse Umane di Sirap Gema, gruppo industriale che, nel suo sito produttivo in Polonia, impiega centoquaranta disabili su trecento dipendenti, ovvero il 45 % della forza lavoro. (S.B.)

Ringraziamo Elio Antonucci per la segnalazione dell’evento.

Per ulteriori informazioni: aquilanof@alice.it.
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