Il bilancio è stato approvato [Bilancio 2012 della Regione Veneto, N.d.R.], ma le persone con disabilità e le persone anziane non autosufficienti non hanno alcun motivo per gioire. La maggioranza che governa la Regione ha raggiunto l’obiettivo non dichiarato, ma perseguito: un taglio netto ai servizi sociali, perché evidentemente gli sprechi e le clientele sono e restano intoccabili.
Speravamo nella ragionevolezza e negli impegni solennemente assunti e sottoscritti – all’unanimità – dal Consiglio Regionale lo scorso 13 dicembre: «il sociale – si affermava – non deve subire tagli», deve anzi mantenere e, se possibile, incrementare le risorse finanziarie destinate alla disabilità e alla non autosufficienza [ci si riferisce a una mozione votata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto il 13 dicembre 2011, della quale il nostro sito ha riferito con il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Così non è stato. I finanziamenti sono stati ridotti, i servizi verranno tagliati, i costi scaricati sui Comuni, sulle persone disabili, sulle famiglie. Il presidente Zaia, la Lega Nord e il PdL – in quanto maggioranza – sono venuti meno alla parola data, non hanno rispettato gli impegni, hanno disatteso le promesse e tradito la fiducia che in loro era stata riposta. Lo diciamo con amarezza e ringraziamo al contempo le forze di minoranza che hanno chiesto il rispetto degli impegni e cercato di contrastare i tagli. Ma i tagli ci sono! E mancano invece le risposte attese per la domiciliarità, i centri diurni, la residenzialità.
Alle persone con disabilità, alle famiglie, alla cooperazione sociale – strangolata da convenzioni capestro – chiediamo di unirsi alla FISH e di dare vita a una grande mobilitazione. Di contrastare subito, in ogni sede, compresa quella giudiziaria, il taglio dei servizi e qualsiasi richiesta di concorso alla spesa.
L’intento esplicito della Regione è infatti quello di scaricare i problemi sui Comuni e poi sulle famiglie, sulle quali già grava un peso inaudito.
Nonostante la crisi sia reale e i Comuni siano in difficoltà, chiediamo poi ai Sindaci di non cadere nella trappola. Le politiche sociali della Regione e del Governo Monti devono essere contrastate dai Comuni e non usate come alibi per far ricadere i costi dei tagli sulle famiglie.
I servizi essenziali devono essere salvaguardati e incrementati, a qualsiasi costo. Le liste d’attesa per tali servizi sono una lesione del diritto e della dignità delle persone.
Come diceva la mozione votata e approvata, e subito dimenticata dalla Lega Nord e dal PdL, bisogna «garantire diritti e servizi adeguati alle persone con disabilità e non autosufficienti».
*Presidente della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Di «inganno e di scelte incomprensibili» aveva parlato anche Leda Cossu, vicepresidente del Movimento Handicap Veneto, per la quale «la diminuzione dei fondi non consentirà di dare risposta a tutti coloro che sono in lista di attesa per entrare nelle strutture di accoglienza, nonostante la disponibilità di posti».
All’unisono, infine, i rappresentanti delle associazioni avevano evidenziato che «rispetto al 2010, nel bilancio 2012 mancano all’appello 6 milioni per l’inserimento dei disabili, 4 e mezzo per il trasporto, che avrà a disposizione solo un milione e mezzo, e due milioni per “aiutare” i Comuni a inserire i disabili nei Centri Diurni».
Ricordiamo infine ancora che la mozione votata all’unanimità il 13 dicembre 2011 dal Consiglio Regionale del Veneto – richiamata da Antonino Russo nel suo testo – è disponibile cliccando qui. Mentre cliccando qui è disponibile anche la Lettera Aperta al Presidente e al Consiglio Regionale del Veneto, elaborata dalla FISH Veneto il 23 ottobre scorso e firmata dall’Ufficio di Presidenza della medesima organizzazione (Antonino Russo, Lilia Manganaro e Flavio Savoldi).
Per ulteriori informazioni: fishveneto@libero.it.