Il bicchiere delle politiche sociali è sempre vuoto

«Se da un lato – dichiara infatti Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, commentando il testo della Legge di Stabilità per il 2014 approvato dal Senato – le istanze che abbiamo sollevato sono rimaste senza ascolto, dall’altro, soprattutto, constatiamo con amarezza che la nostra idea di costruire un sistema di welfare a lungo termine, solido e inclusivo non ha trovato effettivo riscontro tra le priorità di questo Governo»

Bicchiere vuoto«Un primo esame del testo della Legge di Stabilità per il 2014, approvato ieri dal Senato, non ci lascia soddisfatti. Infatti, dopo anni di tagli alle risorse per le politiche sociali, soprattutto a quelle per la non autosufficienza, assistiamo a una piccola inversione di tendenza, che resta tuttavia assolutamente insufficiente».
Lo dichiara Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, che sottolinea come, «pur rimanendo la cancellazione dell’aumento dell’IVA per le Cooperative Sociali, pur riscontrando un aumento del Fondo per la Non Autosufficienza dal 250 a 275 milioni di euro (che diventano 350, con l’aggiunta per l’assistenza domiciliare alle gravi disabilità), e pur constatando che compare il tema della povertà, con l’introduzione della sperimentazione del SIA (Sostegno all’Inclusione Attiva), finanziata per altro in modo irrisorio (120 milioni di euro in tre anni), non possiamo certo cantare vittoria. Se da un lato, infatti, le istanze che abbiamo sollevato sono rimaste senza ascolto, dall’altro, soprattutto, constatiamo con amarezza che la nostra idea di costruire un sistema di welfare a lungo termine, solido e inclusivo non ha trovato effettivo riscontro tra le priorità di questo Governo».

«Non ci sono aumenti di risorse per i Fondi Sociali – prosegue Barbieri – né per il 5 per mille, per la cooperazione internazionale e per il servizio civile e manca un chiarimento sull’IMU per gli enti non commerciali e sulle agevolazioni d’imposta di registro per il non profit».
«Rispetto alla questione fiscale – annota il Portavoce del Forum – abbiamo anzi la sensazione che si voglia modificare la natura stessa delle ONLUS, equiparandola a quella degli enti commerciali. E tuttavia, riteniamo del tutto inaccettabile che una mensa sociale debba pagare l’IMU alla stregua di un ristorante, che uno spazio dedicato ad attività educative o ludico-sportive debba essere considerato come una struttura che fa attività di tipo commerciale. Non è sostenibile che su questo non venga presa una posizione netta».

«Aggiungiamo infine – conclude Barbieri – che fino a quando il nostro Paese non metterà tra le priorità la revisione della spesa pubblica – e ricordiamo in tal senso che più del 10% della spesa se ne va in interessi sul debito -, continueremo a dover fare i conti con una carenza di risorse da destinare a servizi, sostegno alle persone e imprese in difficoltà economica». (A.M. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it.

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