Musei accessibili alle persone con disabilità intellettiva

Come favorire la comprensione, l’esperienza e quindi l’accesso al patrimonio culturale, da parte delle persone con disabilità intellettiva? Cerca di rispondere a questa esigenza, finora poco esplorata, un intelligente progetto promosso dall’Associazione L’abilità di Milano, basato su un protocollo d’intesa firmato dalla stessa con la Fondazione De Agostini, il Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona, i Musei del Comune di Genova, il Museo degli Innocenti di Firenze e la Reggia di Venaria (Torino)

Logo del Progetto "Museo per tutti"Presentato all’inizio del 2014, il Progetto Scienzabile – Inclusione e gioco tra scienza e disabilità, iniziativa voluta allo scopo di realizzare percorsi accessibili ai bambini con disabilità intellettiva, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, con la possibilità di partecipare anche ad attività di laboratorio, aveva costituito un bel traguardo per l’Associazione milanese L’abilità, nel percorso che la vede impegnata ormai da anni a coniugare diritto al gioco e inclusione.
Proseguendo ora sulla medesima linea di lavoro, un altro risultato è stato raggiunto nei giorni scorsi, con l’avvio del nuovo progetto denominato Museo per tutti. Accessibilità museale per persone con disabilità intellettiva, basato su un protocollo d’intesa con la Fondazione De Agostini – già partner dell’Abilità per Scienzabile e con i rappresentanti del Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona, dei Musei del Comune di Genova, del Museo degli Innocenti di Firenze e della Reggia di Venaria (Torino).

«Grazie a tale iniziativa – spiega Anna Tipaldi per L’abilità – potremo costruire percorsi e strumenti specifici all’interno dei musei coinvolti, al fine di rendere il patrimonio culturale fruibile anche alle persone, sia bambini sia adulti, con disabilità intellettiva. Il tutto sviluppando linee guida e moduli operativi che potranno essere acquisiti all’interno della proposta educativa di altri musei».
Museo per tutti è articolato su tre fasi la prima delle quali – conclusasi nel mese di ottobre scorso – ha riguardato l’analisi dei bisogni della persona con disabilità intellettiva, per facilitarne l’inclusione all’interno di un sito culturale. La seconda fase, che terminerà nel mese di aprile del prossimo anno, sarà invece centrata sulla progettazione nei musei, prevedendo anche la formazione del personale, dei volontari e del back-office. Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, infine, si concluderà la sperimentazione con il pubblico, a cui seguiranno la verifica, gli eventuali interventi correttivi e la valutazione finale.
Al termine dell’intero percorso, il progetto rientrerà in maniera permanente all’interno delle realtà museali che hanno aderto all’iniziativa, con la finalità di renderlo esportabile in qualsiasi altro luogo d’arte o di cultura.
I vari passaggi, inoltre, verranno documentati in un blog dedicato, mentre i materiali, la ricerca e l’esperienza saranno raccolti in un e-book, disponibile online al termine della sperimentazione.

«L’accessibilità di un museo e di qualsiasi luogo di cultura – dichiara Carlo Riva, direttore dell’Abilità e referente del progetto – non si misura solo dall’assenza delle barriere architettoniche o sensoriali. Infatti, rimangono spesso poco esplorate le necessità delle persone con disabilità intellettiva. Come favorirne, dunque, la comprensione e l’esperienza e l’accesso al patrimonio culturale? Riteniamo che questo sia un vero progetto di inclusione sociale, che rispetta il principio della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità secondo cui è riconosciuto alle persone con disabilità il diritto a prendere parte con gli altri alla vita culturale [Articolo 30, “Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport”, N.d.R.]».
«Il sostegno a iniziative dedicate alle persone con disabilità – sottolinea dal canto suo Roberto Drago, presidente della Fondazione De Agostini – è una priorità per la nostra Fondazione, da sempre sensibile ad aiutare, con progetti concreti, i soggetti più deboli. Garantire a tutti il libero accesso alla cultura e all’apprendimento, costituisce l’affermazione di un diritto che rende un Paese più civile e maturo. Crediamo, infatti, che il patrimonio culturale italiano rappresenti un’ineguagliabile risorsa di crescita umana e cognitiva e che la sua condivisione, soprattutto con le persone con disabilità, rafforzi e arricchisca l’intera collettività». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Anna Tipaldi (annatipaldi@labilita.org).

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