Docenza dopo docenza, sindaco dopo sindaco e ora anche Oscar dopo Oscar

Un docente universitario o una consigliera comunale con sindrome di Down, un sindaco con un’altra forma di disabilità intellettiva: sono realtà ormai datate, ma che continuano a suscitare stupore, se non incredulità, da parte degli stessi “addetti ai lavori”. Dopo quindi che la notte scorsa un attore con sindrome di Down è salito sul palco di Los Angeles, per ritirare un Premio Oscar, quest’altro evento fa sperare che docenza dopo docenza, sindaco dopo sindaco, e ora anche Oscar dopo Oscar, la società tutta percorra finalmente quel piccolo, grande passo di nuova consapevolezza sulla disabilità

Oscar a James Martin, 12 marzo 2023 (©Getty Images)

James Martin ritira l’Oscar per il corto “An Irish Goodbay”, insieme ai produttori dell’opera (©Getty Images)

Quando nel corso di un convegno o di qualunque altro tipo di incontro pubblico càpita di raccontare che già nel 2010 «Superando.it» si era occupato del professor Pablo Pineda, docente di Educazione Speciale all’Università spagnola di Malaga e persona con sindrome di Down, o che sempre in Spagna, nel 2013, Ángela Covadonga Bachiller, giovane donna con sindrome da Down, era divenuta consigliera comunale a Valladolid, o ancora che nel 2015 Gavin Harding, persona con disabilità intellettiva, era stato eletto sindaco della piccola città inglese di Selby, non mancano mai le facce stupite di chi fatica a crederlo, pure tra gli addetti ai lavori o tra esponenti del mondo accademico.
Da parte nostra non manchiamo mai di ricordarlo, con la speranza che la conoscenza di tali realtà si diffonda il più possibile, e che si crei una consapevolezza sempre maggiore sulla necessità di una nuova, radicale cultura sulla disabilità, intellettiva e non.

Gli Oscar del Cinema sono una platea ben più ampia, a livello internazionale, di quelle città spagnole e inglesi e della stessa Università di Malaga. Apprendere quindi che la notte scorsa sia stato James Martin, trentunenne attore con sindrome di Down, tra i protagonisti di An Irish Goodbay, opera insignita dell’Oscar come Miglior Cortometraggio Live Action, a salire sul palco di Los Angeles per ritirare il premio, insieme ai produttori del corto, non può che rafforzare la nostra volontà di dare sempre più visibilità a situazioni che continuano a sembrare impensabili, se non impossibili, a troppe persone ancora.
Chissà dunque che docenza dopo docenza, sindaco dopo sindaco e ora anche Oscar dopo Oscar, la società tutta percorra realmente quel piccolo, grande passo di consapevolezza che ancora resta da fare.

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