Troppo frequenti i furti commessi da amministratori di sostegno

Continuano ad accumularsi le notizie di cronaca che riferiscono dei tanti casi di furti commessi dagli amministratori di sostegno, poi condannati in sede penale. A fornirne un triste elenco è l’Associazione Diritti alla Follia, che ormai da molto tempo si dedica con particolare dedizione agli abusi commessi nell’applicazione di questo istituto di tutela, chiedendo contestualmente quella che viene ritenuta come «una specifica e ormai indispensabile Commissione d’Inchiesta Parlamentare» su tali furti ricorrenti

Uomo disperato, con le mani sulla facciaGli abusi commessi nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno sono uno dei temi al quale l’Associazione Diritti alla Follia si dedica con particolare dedizione. Si deve ad essa, ad esempio, la campagna di informazione e denuncia denominata Se la tutela diventa ragnatela, lanciata nell’aprile di due anni fa, oppure, altro esempio, la proposta di riforma della Legge 6/04, la norma che ha introdotto questo istituto di tutela nel nostro ordinamento giuridico, avanzata nel mese di novembre dello scorso anno e disponibile a questo link; o ancora, le tante puntate della rubrica di informazione online Il diritto fragile, dedicate a questo argomento e corredate da testimonianze, confronti e approfondimenti (tutte ospitate sul canale YouTube dell’Associazione).

Per capire di quali abusi si parli rinviamo a un nostro approfondimento pubblicato su queste stesse pagine; in questa sede vogliamo invece richiamare l’attenzione sulla triste casistica di furti commessi dagli amministratori di sostegno che sono stati poi condannati in sede penale.
«Basta unire i puntini, ovvero tutti gli articoli usciti sui giornali locali sulle ruberie degli amministratori di sostegno, per capire quanto ormai sia urgente una Commissione d’Inchiesta Parlamentare», si legge in un comunicato diramato da Diritti alla Follia, che reca la firma congiunta di Michele Capano (presidente), Cristina Paderi (segretaria) e Susanna Brunelli (tesoriera).

Questi dunque gli articoli più recenti ai quali ci si riferisce:
° Unione Sarda, ANSA 25 maggio 2023
«
Amministratore di sostegno ruba 620.000 euro a suoi assistiti. In 8 anni, dal 2012 al 2020, a ben 40 persone. Ha ristrutturato casa, comprato auto di lusso, pagati debiti. Suoi, ovviamente. Avvocatessa, cinquantenne».
° Torino Today, 11 giugno 2023
«
Denaro sottratto ai disabili di cui era tutrice: ex assistente sociale sconta la pena al canile».
° Unione Sarda, Nuoro, 13 giugno 2023
«
Rubava i soldi degli assistiti, arrestata amministratrice di sostegno. Confiscati 194.000 euro ad amministratrice e coniuge. Soldi usati per beni di lusso, cure dentistiche, ristrutturazioni di due B&B».
° Il mattino di Padova, 15 giugno 2023
«
Intasca i risparmi della zia. Amministratore di sostegno condannato a 4 anni. 84.000 ero dai conti della zia ricoverata e nemmeno saldava le rette dell’ospizio. È un giocatore d’azzardo».
° La Nuova Sardegna, Oristano, 13 giugno 2023
«
Assisteva anziani e disabili. Convinse 84 enne a dargli 300.000 euro. Condannato a 6 anni».
° Resto del Carlino, 16 giugno 2023
«
Consigliere comunale condannato perché da amministratore di sostegno del cognato avrebbe trattenuto soldi».
° ANSA Sardegna, 13 giugno 2023
«
Lusso coi soldi dell’amministrato: in cella amministratore di sostegno infedele. Seguiva anche altre 30 persone».
° La Nuova Sardegna, 14 giugno 2023
«
La gestione allegra degli amministratori di sostegno. Altri 55 casi al vaglio della procura».
° La Nazione, 16 giugno 2023
«
Professionista alla sbarra. Avrebbe venduto l’auto del suo assistito alla sorella per una cifra inferiore di 5 volte rispetto al prezzo di mercato».

Oltre agli articoli sopracitati, l’Associazione segnala anche il servizio I nostri anziani «sequestrati» da chi dovrebbe proteggerli a firma di Serenella Bettin, pubblicato il 19 giugno scorso dal quotidiano «La Verità». «Si tratta della prima inchiesta del genere realizzata da un quotidiano nazionale», osservano da Diritti alla Follia, evidenziando come il servizio non si limiti a trattare «solo di singoli casi più o meno struggenti, o di singole ruberie degli amministratori di sostegno», ma propone una lettura articolata. Che sia il «primo passo perché il tema abusi esca dal recinto dell’informazione di settore?», si chiedono, rilevando come tali questioni siano pressoché ignorate dai media generalisti.
Un altro cenno di cambiamento è rappresentato dal Canale 81 Lazio, una TV locale, nella quale il giornalista Raffale Di Ronza in pochi giorni ha realizzato e trasmesso diverse importanti interviste sui temi dell’amministrazione di sostegno.

Tutte queste segnalazioni hanno ancora una volta lo scopo di informare e sensibilizzare sugli abusi commessi nell’applicazione dei questo istituto, ma anche quello di chiedere una specifica, e ormai ritenuta «indispensabile», Commissione d’Inchiesta Parlamentare sui furti ricorrenti. (Simona Lancioni)

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.
Per approfondire ulteriormnte il tema, fare riferimento anche alla Sezione Tutela giuridica, sempre nel sito di Informare un’h.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo