Bene ricordare e celebrare, ma bisogna guardare in faccia la realtà

«Ricordare sì, celebrare pure, ma bisogna guardare in faccia la realtà. Sono quasi 800.000 le persone con disabilità in cerca di lavoro iscritte al collocamento e la situazione negli anni tende a peggiorare. L’inclusione è un diritto per le persone e un dovere per le Istituzioni. L’aumento delle disuguaglianze negli ultimi anni, accentuate dalle politiche economiche dei vari governi, vanno invece in senso diametralmente opposto»: lo dichiara Nina Daita, responsabile delle Politiche per la Disabilità, all’indomani della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Persona con disabilità a uno sportello«Ricordare sì, celebrare pure, ma l’importante è guardare in faccia la realtà. Sono quasi 800.000 le persone con disabilità in cerca di lavoro iscritte al collocamento e la situazione negli anni tende a peggiorare. Come CGIL, abbiamo più volte chiesto un “Piano straordinario per l’occupazione delle persone con disabilità”, e invece al momento stiamo ancora vivendo una situazione in cui attendiamo da più di un anno i dati ufficiali su questo settore dal Ministero del Lavoro».
A dirlo è Nina Daita, responsabile delle Politiche per la Disabilità, all’indomani della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre.
«Il II Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità – sottolinea ancora Daita – non è stato ancora convertito in legge, pur essendo passato molto tempo dalla sua approvazione e nel frattempo i nostri uffici sono continuamente oberati da richieste di aiuto per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
«C’è dunque bisogno – dichiara l’esponente sindacale – di un intervento efficace, congruo e ragionato, per rendere meno difficile e sofferta la vita dei più fragili. Gli ultimi interventi legislativi in materia di lavoro hanno creato ancora maggiori disparità, con i Servizi per l’Impiego che non hanno risorse e che fanno quel che possono con gli strumenti a loro concessi. Inoltre, nella nuova Legge di Stabilità mancano congrue risorse, sia per l’occupazione che per i servizi alla persona, nonché un adeguato riconoscimento nel pacchetto previdenza del lavoro di cura».
«L’inclusione – conclude Daita – è un diritto per le persone e un dovere per le Istituzioni. L’aumento delle disuguaglianze negli ultimi anni, accentuate dalle politiche economiche dei governi che si sono succeduti, vanno invece in senso diametralmente opposto».

Ringraziamo Sandro Paramatti per la collaborazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: politichedisabilita@cgil.it.

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