“Muoversi insieme” contro le fragilità

Alcune Associazioni del Parmense, tra cui anche la UILDM di Salsomaggiore-Parma (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), hanno avviato il progetto denominato “Muoversi insieme”, con l’obiettivo di creare una rete di sostegno locale contro le fragilità, ovvero di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità e contrastare il rischio di solitudine nella popolazione anziana del Distretto di Fidenza, attraverso la realizzazione di percorsi e proposte che coinvolgano in prima persona questi soggetti

Mano di una persona sopra alla mano di una persona in stato vegetativoC’è anche la UILDM di Salsomaggiore-Parma (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Sezione “Paolo Bertellini), tra le realtà del proprio territorio che hanno avviato il progetto denominato Muoversi insieme, con l’obiettivo di creare una rete di sostegno locale contro le fragilità.
Più nel dettaglio, lo scopo principale dell’iniziativa è quello di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità e contrastare il rischio di solitudine nella popolazione anziana del Distretto di Fidenza (Parma), attraverso la realizzazione di percorsi e proposte che coinvolgano in prima persona questi soggetti.

L’iniziativa, lanciata dalla Regione Emilia-Romagna con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e coordinata nel Parmense dal Forum Solidarietà, prevede la ricerca e la formazione di volontari, per dare vita a un servizio di trasporto solidale e a un percorso di supporto alle famiglie impegnate nel lavoro di assistenza quotidiana ai propri cari. Favorire la mobilità delle persone con disabilità e degli anziani infatti è un punto essenziale per uscire dall’isolamento e per dare avvio a processi di inclusione sociale.
Le Associazioni coinvolte nell’iniziativa si occupano a vari livelli di contrasto alle fragilità sociali, sia nell’àmbito della disabilità che in quello degli anziani. «Siamo partiti da una lettura del territorio – commentano i loro responsabili – che ha messo in luce le criticità relative alla mobilità di questa fascia di popolazione, legata sia a carenze nella rete di trasporto pubblico, sia all’invecchiamento della rete di supporto familiare che non riesce a rispondere in maniera continuativa e ai bisogno dei propri cari».

La prima fase del progetto prevede dunque il reclutamento di volontari disposti a spendere parte del proprio tempo per affiancare chi vive in situazioni di solitudine, per alleggerire il lavoro di cura delle famiglie, offrendo compagnia a domicilio e servizi di trasporto sociale.
Le organizzazioni coinvolte cercano perciò aspiranti volontari per lavorare, previo colloquio e formazione specifica, nei seguenti settori: supporto alla disabilità giovanile e adulta; sostegno agli anziani; aiuto agli adulti fragili a causa di fattori socio-sanitari.
Per i volontari è la possibilità per dare una mano e conoscere da vicino il lavoro delle organizzazioni che si impegnano sul territorio. (Alessandra Piva)

A questo link è disponibile il manifesto dedicato al progetto. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: coordinsieme@libero.it.

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