«Sei un handicappato e quindi ti porto via la figlia»: intollerabile!

«Utilizzare la disabilità come pretesto per colpire un papà esemplare significa discriminare pesantemente una persona basandosi su pregiudizi assolutamente assurdi»: a dirlo è Marco Bongi, presidente dell’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), che ha denunciato come un imprenditore agricolo piemontese, ipovedente e ipoacusico, abbia ricevuto nei giorni scorsi una lettera in cui si legge, nero su bianco, «sei un handicappato e quindi ti porto via la figlia». L’APRI ha chiesto anche una presa di posizione sulla vicenda da parte delle Autorità locali

Uomo disperato, con le mani sulla faccia«“Sei un handicappato e quindi ti porto via la figlia”: così si legge, nero su bianco, in una lettera ricevuta nei giorni scorsi da Damiano Casalini, imprenditore agricolo ipovedente e ipoacusico residente ad Albugnano, in provincia di Asti. La brutta vicenda è esplosa nei giorni scorsi dopo la rottura di una lunga convivenza fra il Casalini e la sua ex compagna. Pur non entrando ovviamente nelle questioni personali, appare comunque gravissima la motivazione addotta ovvero: la disabilità sensoriale come impedimento all’esercizio della paternità».
La denuncia proviene dall’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), che da anni segue e stima l’imprenditore di Albugnano, avendolo anche portato come esempio in molte occasioni. L’APRI stessa chiede altresì una presa di posizione sulla vicenda da parte delle Autorità locali.

«Damiano Casalini – sottolineano dall’Associazione piemontese – coltiva da anni il suo noccioleto, trasforma e commercializza i prodotti della terra, rappresentando indubbiamente un esempio di coraggio e capacità. Per anni si è occupato, senza alcun problema, della figlia sua e del figlio della compagna. Unica sua limitazione, non potere ovviamente guidare, cosicché oggi, dopo la sottrazione della sua bimba, non potrà quasi più vederla in quanto impossibilitato a muoversi autonomamente».

«Ci sembra un caso molto grave – dichiara Marco Bongi, presidente dell’APRI – perché utilizzare la disabilità come pretesto per colpire un papà esemplare significa discriminare pesantemente una persona basandosi su pregiudizi assolutamente assurdi. Noi stessi possiamo ampiamente testimoniare la serietà, l’autonomia e la correttezza di Casalini. A tal proposito, intendiamo nei prossimi giorni coinvolgere nella vicenda anche la Lega del Filo d’Oro, la grande Associazione impegnata nell’assistenza, nella riabilitazione, nell’educazione e nel reinserimento in famiglia e nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: apri@ipovedenti.it.

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