Se i diritti umani sono in pericolo, cresce la voglia di eliminare la diversità

«Oltre a una serie di altri gruppi sociali storicamente discriminati – scrive Silvia Cutrera – i cosiddetti “discorsi di odio” riguardano anche le persone con disabilità, che sono sempre più oggetto di discriminazioni, diffamazione e offese». E conclude così: «La tentazione di eliminare la diversità si fa più forte quando i diritti umani sono in pericolo»

Vignetta di Marco Biani su discriminazione

Vignetta di Mauro Biani apparsa in «la Repubblica» e qui ripresa

L’iniziativa della senatrice Liliana Segre, di proporre l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza motivata dal pregiudizio è la presa d’atto che in Italia è cresciuto un sentimento di intolleranza nei confronti di gruppi sociali storicamente discriminati, quali ebrei, rom e sinti, LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e trans gender), migranti e persone con disabilità.
La mozione presentata da Segre in Senato avrebbe dovuto ricevere l’approvazione unanime dell’aula, dal momento che le questioni poste dai firmatari riconducono al rispetto dei diritti fondamentali, ma il centrodestra ha scelto di astenersi, legittimando in tal modo linguaggi e comportamenti estremamente offensivi e ingiuriosi  di buona parte della sua base elettorale.
E così Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, è diventata bersaglio di insulti e minacce, al punto da dover esser messa sotto scorta.
Questo è qualcosa di veramente inaudito, che conferma e rafforza la necessità della Commissione proposta e l’urgente insediamento di essa, per porre un argine a odiosi insulti e azioni intimidatorie.

Va sottolineato per altro che il cosiddetto Hate Speech, ovvero i “discorsi di odio”, riguarda anche le persone con disabilità, che sono sempre più oggetto di discriminazioni, diffamazione e offese.
A tal proposito cito solo l’esempio recente del cartello contro le persone con disabilità apparso a Livorno all’entrata di un ristorante, come reazione odiosa dopo un esposto per una pedana non ritenuta a norma, in cui i gestori auspicano sostanzialmente pratiche eugenetiche, per evitare nascite di bambini con sindrome di Down [se ne legga ampiamente anche su queste pagine, N.d.R.].
La tentazione di eliminare la diversità si fa più forte quando i diritti umani sono in pericolo.

Presidente dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente, vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo