La nuova Strategia Europea deve segnare una svolta reale sulla disabilità

Nei giorni scorsi Helena Dalli, commissaria per l’Uguaglianza e la Parità di Genere, ha confermato a più riprese che la Commissione Europea si è impegnata a presentare una più forte Strategia Europea sulla Disabilità post-2020. Nell’accogliere con favore tali conferme, il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) ribadisce le proprie richieste volte a una Strategia Europea sulla Disabilità più forte e ambiziosa, specificando anche gli specifici settori sui quali essa dovrà soprattutto concentrarsi

Loghi della disabilità, con la bandiera dell'Unione Europea al centro

I loghi che rappresentano varie forme di disabilità, con la bandiera dell’Unione Europea al centro

Nei giorni scorsi Helena Dalli, commissaria per l’Uguaglianza e la Parità di Genere, ha confermato che la Commissione Europea si è impegnata a presentare una più forte Strategia Europea sulla Disabilità post-2020.
Tale impegno è stato assunto nell’àmbito di un discorso riguardante la recente conferenza Verso l’inclusione 2020 (Towards inclusion 2020) ed è stato sottolineato con forza anche nel documento del 14 gennaio Un’Europa sociale forte per transizioni giuste: prime riflessioni della Commissione.

Nell’accogliere con favore queste conferme, il nostro Forum ribadisce le proprie richieste volte a una Strategia Europea sulla Disabilità più forte e in particolare chiediamo:
° L’istituzione di punti focali per la disabilità in tutte le Direzioni Generali e le Agenzie della Commissione Europea, e più in generale in tutte le Istituzioni dell’Unione. In tal senso, il principale punto di riferimento dovrebbe essere presso il Segretario Generale della Commissione, per riflettere la trasversalità delle questioni relative alla disabilità. E questa è anche una richiesta arrivata dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità nelle proprie Osservazioni Conclusive all’ultimo Rapporto sull’applicazione della Convenzione presentato dall’Unione Europea.
° Che le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità siano coinvolte nell’intero processo di pianificazione, implementazione e monitoraggio della Strategia.
° Che le Istituzioni dell’Unione Europea garantiscano la disponibilità di dati disaggregati sulla disabilità, attraverso il proprio Ufficio Statistico Eurostat, ciò che sarà essenziale per monitorare l’attuazione reale della Strategia.

Qui di seguito elenchiamo gli specifici settori sui quali chiediamo si concentri soprattutto la Strategia:
– Uguaglianza: garantire l’adozione di una legislazione antidiscriminatoria che protegga le persone con disabilità in tutti i campi. Assicurare che tutte le infrastrutture e i progetti finanziati dai fondi dell’Unione Europea facciano riferimento a norme che ne garantiscano l’accessibilità.
– Partecipazione, libera circolazione e vita indipendente: porre fine alla segregazione nelle strutture residenziali di assistenza, garantendo un investimento significativo nella transizione dalla vita in istituto alla vita in comunità. Assicurare l’armonizzazione delle procedure di  riconoscimento e di valutazione della disabilità e il trasferimento del diritto ad usufruire del servizio di assistenza quando ci si trasferisce in un altro paese dell’Unione Europea: questo, infatti, è essenziale per garantire la libera circolazione.
– Accessibilità: garantire l’investimento nell’accessibilità dell’ambiente edificato e dei trasporti, assicurando anche che i fondi dell’Unione Europea non finanzino mai prodotti, servizi o infrastrutture inaccessibili. L’accessibilità deve essere inclusa come condizione preliminare in ogni iniziativa dell’Unione riguardante le nuove tecnologie e la ricerca, e l’Unione stessa dovrebbe agire per assicurare la disponibilità e l’accessibilità economica delle tecnologie assistive.
– Occupazione e formazione: la Strategia deve potenziare gli obblighi per assicurare i cosiddetti “accomodamenti ragionevoli” sul posto di lavoro. Perseguire una legislazione che impedisca alle persone con disabilità di essere pagate al di sotto del salario minimo. Applicare meglio la Direttiva già esistente sulla non discriminazione nel lavoro. Garantire che i fondi dell’Unione Europea facilitino l’impiego delle persone con disabilità nel mercato del lavoro aperto, in parte investendo nella formazione professionale.
– Istruzione e cultura: la strategia deve attuare pienamente il diritto all’istruzione inclusiva nel sistema ordinario. Deve garantire l’accessibilità e l’inclusione dell’istruzione continua e dell’apprendimento permanente. Deve assicurare l’accessibilità e il sostegno quando necessario nei programmi di finanziamento dell’Unione Europea, come ERASMUS+, il Corpo di Solidarietà Europeo e l’Europa Creativa.
– Povertà ed esclusione sociale: assicurare l’armonizzazione degli standard per un’adeguata protezione sociale. Garantire che le persone con disabilità non perdano il diritto a future indennità per disabilità se hanno lavorato. E quando lavorano, siano autorizzate a continuare a ricevere le indennità di disabilità necessarie per compensare i costi aggiuntivi legati alla disabilità.
– Azione esterna: investire seriamente sui diritti delle persone con disabilità nei Paesi terzi. Garantire che tutti i progetti e le infrastrutture sostenute dai fondi dell’Unione Europea siano accessibili e inclusivi per le persone con disabilità e che i fondi stessi investano nell’attuazione e nel monitoraggio del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e nel rafforzamento delle capacità delle organizzazioni di persone con disabilità.
– Mainstreaming della disabilità: la nuova Strategia deve osservare e garantire che tutte le iniziative dell’Unione Europea tengano conto dei diritti e dei bisogni delle persone con disabilità. A tal proposito è particolarmente importante che le questioni relative alla disabilità siano incluse nel Green New Deal for Europe, nella Garanzia per i Giovani, nella Strategia per i Giovani dell’Unione, nel  Garante per i Minori e nella Strategia per l’Uguaglianza di Genere, e nel lavoro del Gruppo di Alto Livello sul Mainstreaming di Genere e dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere.
– Sensibilizzazione: la Strategia deve sostenere e prevedere campagne di sensibilizzazione sulle barriere che ancora incontrano le persone con disabilità, comprese le cosiddette “disabilità invisibili”. Le campagne dovrebbero sottolineare la discriminazione multipla e intersettoriale di alcuni gruppi di persone con disabilità, in particolare per quanto riguarda le donne e le ragazze, le persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, trans gender e intersessuali), i migranti e i rifugiati e le minoranze etniche.

Dal canto suo il movimento europeo delle persone con disabilità si adopererà con forza per garantire che le nostre richieste siano soddisfatte, sia nella strategia che nella sua attuazione.

Ringraziamo Luisella Bosisio Fazzi per la collaborazione.

Il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF)
Gestito da persone con disabilità e dalle loro famiglie, l’EDF è un’organizzazione-ombrello che tutela gli interessi di oltre 100 milioni di persone con disabilità in Europa, riunendo numerose organizzazioni rappresentative di tutti i Paesi.
Ne è membro a pieno titolo anche il FID (Forum Italiano sulla Disabilità), composto esclusivamente da organizzazioni nazionali di persone con disabilità e delle loro famiglie, tra cui la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Comunicazione EDF (André Felix), andre.felix@edf-feph.org.

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