Risultati della ricerca

Stai visualizzando i risultati della ricerca di "donne disabili"

La guerra non regala mai niente

Militari italiani durante la ritirata di Russia, uno tra gli episodi più tragici della seconda guerra mondiale

Attingendo ai ricordi personali dei racconti di guerra ascoltati nell’infanzia, da parte dei reduci dalle guerre mondiali, e pensando alla lunga esperienza di lavoro in àmbito di collocamento delle persone con disabilità, Marino Bottà sottolinea che in quindici anni di attività in un Ufficio di Collocamento Disabili si è dovuto occupare solo di tre persone con riconoscimento di invalidità di guerra. E conclude: «Auguriamoci che sia sempre così»

Occorre il contributo di tutti, per diventare padroni del proprio destino

Occorre il contributo di tutti, per diventare padroni del proprio destino

«Da chi fa le leggi a chi governa, dalla scuola ai comuni, fino ai datori di lavoro, tutti – scrive Salvatore Cimmino – devono contribuire, secondo le proprie possibilità, a rimuovere o quantomeno a ridurre quell’ostacolo permanente che è la disabilità. E dal canto loro, le persone con disabilità, oltre a reclamare le nuove tecnologie per migliorare la qualità delle propria vite, oltre ad esigere l’accessibilità in ogni dove, devono impadronirsi del loro destino nelle decisioni della vita politica, nell’organizzazione della vita sociale e nelle scelte individuali della vita quotidiana»

Avviati gli sportelli del progetto “PLUS” per l’inclusione lavorativa

Persone impegnate nella fase di formazione del progetto "PLUS"

Dopo l’apprendimento teorico e l’avvio della fase di formazione pratica, con oltre cinquanta persone con disabilità impegnate all’interno di imprese, cooperative ed enti pubblici, vengono avviati in queste settimane gli sportelli di accoglienza e ascolto nell’àmbito del progetto “PLUS”, con il quale l’Associazione UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) aveva vinto il primo “Bando Unico” previsto dalla Riforma del Terzo Settore e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Chi meglio del diretto interessato può valutare la qualità dei servizi?

Chi meglio del diretto interessato può valutare la qualità dei servizi?

«Il diritto di usufruire di servizi di qualità – scrive Anna Maria Comito – non può essere dissociato dal diritto di partecipare alle procedure di valutazione della qualità dei servizi stessi. Per questo proprio i diretti interessati, ovvero le persone con disabilità o i familiari che li assistono, devono partecipare alla valutazione della qualità dei servizi». Su tale tema è stata centrata a Roma la 4^ Giornata del Familiare Assistente, promossa a fine novembre dalla Consulta per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Municipio Roma 1 Centro

La drammatica solitudine di noi caregiver familiari

Persona sola davanti al mare, in fondo a unqa passerella

«Il problema principale per noi famiglie di caregiver, che assistiamo un familiare, è la solitudine in cui ci troviamo»: lo scrive Alessandra Corradi, presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, riflettendo sulla tragica vicenda accaduta in Piemonte, che ha visto una madre uccidere la figlia di 42 anni, persona con disabilità intellettiva e fisica. Per ottenere il riconoscimento del caregiver familiare come lavoratore, con reddito, tutele e pensione, l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti ha attivato recentemente la campagna “#UnaleggebuonaXtutti”

Parliamo di autismo al femminile

Una giovane con disturbo dello spettro autistico

I disturbi dello spettro autistico sono sempre stati considerati per lo più disturbi maschili e ancora oggi ci sono pochi studi che tengono conto della variabile del genere, evidenziando come essi possano manifestarsi nelle donne con caratteristiche molto diverse. L’autismo femminile, dunque, finisce spesso per non essere rilevato, portando a diagnosi tardive o addirittura all’assenza di diagnosi, con pesanti conseguenze per la salute e la qualità della vita, come ha ben evidenziato la scrittrice Susanna Tamaro, che ha scoperto di avere la sindrome di Asperger solo dopo i 50 anni

L’inclusione lavorativa (e sociale) resta ancora un traguardo lontano

L’inclusione lavorativa (e sociale) resta ancora un traguardo lontano

«A 20 anni dalla legge sul collocamento mirato (Legge 68/99), l’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità resta ancora un traguardo lontano da raggiungere nel nostro Paese»: lo si legge in un rapporto presentato recentemente dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e basato sui dati ministeriali resi per la prima volta disponibili, riguardanti la dichiarazione che i datori di lavoro pubblici e privati con più di quattordici dipendenti sono tenuti a trasmettere, per comunicare la propria situazione occupazionale rispetto alle assunzioni di persone con disabilità

Quei lividi nell’anima

Pablo Picasso, "Tre donne sotto un albero", 1907 (particolare)

«Storie delle quali ciascuna di noi è stata testimone o protagonista, storie di violenza psicologica e manipolazione, ferite mai rimarginate di fronte alle quali le vittime il più delle volte si arrendono»: sono tre storie di donne con disabilità, presentate dal Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che confermano nella quotidianità i dati emersi da una recente indagine della FISH, secondo cui due donne con disabilità su tre hanno subìto una qualche forma di violenza, che nella maggior parte dei casi è violenza psicologica

Cuore di bambola

Veronica Tulli ("LuluRimmel") in una scena del documentario "Cuore di bambola"

«Non solo un documentario sulla disabilità, ma sulla vita di una ragazza che come tutte le giovani donne ha un sogno e lotta per raggiungerlo»: questo è “Cuore di bambola”, diretto da Antonio Di Domenico, che tratteggia il ritratto di Veronica Tulli (“LuluRimmel”), cantante affetta da osteogenesi imperfetta che sogna di diventare una star. Presentata al “Giffoni Film Festival 2019”, l’opera riuscirà ora ad arrivare al cinema, grazie alla piattaforma web Movieday, ciò che accadrà nella serata di domani, 22 ottobre, al Cinema Barberini di Roma

Faccia a faccia con le persone con sindrome di Down

Davide, protagonista italiano del video al centro della campagna internazionale "Reasons To Celebrate", sostenuta nel marzo di quest'anno dal CoorDown

«L’indagine del CoorDown “Ora parlo io!” – scrive Simonetta Morelli – e il libro “Giù per la salita. La vita raccontata da uomini e donne con Sindrome di Down” colmano una grande lacuna nella cultura della disabilità, ponendoci faccia a faccia con i protagonisti, le persone con sindrome di Down, che non hanno mai parlato di sé, e mettendoci in contatto con le singole storie, ci fanno toccare con mano che non ci sono bisogni speciali, ma semplicemente umani»

Vorremmo una Campania (e non solo) accessibile e senza barriere

Le Province della Campania

«Educare a porre maggiore attenzione a “spazi senza barriere” – scrive Giuseppe Fornaro – non significa solo andare incontro alle esigenze delle persone con disabilità, ma vuol dire anche pensare a creare una società migliore per tutti. Bisogna dunque portare all’attenzione di tutti le opportunità offerte oggi dal cosiddetto “Universal Design” (“progettare accessibile per tutti”), perché ciò significa fare cultura e dare soluzioni concrete per contribuire a realizzare una Campania, la mia Regione, più vivibile per tutti»

Fermiamo la cecità in tanti Paesi nel Sud del mondo

Leah, bimba ugandese cieca a causa di una cataratta bilaterale congenita, è l'immagine-simbolo della campagna lanciata da CBM Italia in occasione della Giornata Mondiale della Vista 2019

Salvare dalla cecità 1 milione e 600.000 bambine, bambini, donne e uomini che vivono in dodici Paesi di Africa, Asia e America Latina, attraverso ventisei progetti di prevenzione e cura: consiste in questo la campagna denominata “Fermiamo la cecità. Insieme è possibile”, lanciata da CBM Italia – componente nazionale dell’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo – in occasione della Giornata Mondiale della Vista di domani, 10 ottobre

Un premio per la comunicazione sociale alla “Mappa dell’Intolleranza”

Un premio per la comunicazione sociale alla “Mappa dell’Intolleranza”

In un quadro inquietante di crescita dei messaggi di intolleranza nei confronti delle persone con disabilità, colpisce la diffusione di essi “a macchia di leopardo” in tutto il nostro Paese: è uno degli elementi che emergono dalla “Mappa dell’Intolleranza”, primo progetto in Italia che monitora dal 2015 i “discorsi di odio” sui social media e in particolare su Twitter, iniziativa giunta quest’anno alla quarta edizione e che proprio in questi giorni si è classificata al primo posto nella categoria “Comunicazione Sociale” del Premio Areté 2019, dedicato alla comunicazione responsabile

Grazia e gli altri con sindrome di Down

Anni Settanta: due alunni con sindrome di Down dell'ultimo anno delle "scuole speciali"

«Qualsiasi progetto inclusivo – scrive Marino Bottà, ripercorrendo un po’ di storia recente dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva, basata sulle sue esperienze personali – deve partire dalla persona interessata, non dalle esigenze di altri, familiari, servizi, enti. La centralità dell’inserimento sta nella persona e nel suo diritto a una qualità di vita coerente ai suoi bisogni. Per questo il progetto inclusivo deve essere individualizzato e rispondere ai reali bisogni della persona»

Come nella più bella delle favole

Come nella più bella delle favole

«Per far sì che gli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” dell’Agenda ONU 2030 e quelli della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità vengano rispettati, è fondamentale lottare per favorire la pace nel mondo, per realizzare una crescita sostenibile, per rianimare la coesione sociale». E conclude: «Quando una persona con disabilità ha la possibilità di condividere le sue capacità e le sue potenzialità, allora, come nella più bella delle favole, barriere e pregiudizi si sciolgono come neve al sole. Perché la diversità è la stella intorno alla quale ruota l’universo umano»

Ascoltare quel silenzio che urla

Vincent van Gogh, "Notte stellata"

«Raccontando la mia personale esperienza, vorrei cercare di esprimere il mio punto di vista sui cambiamenti che la salute mentale ha affrontato negli anni. Oggi, nonostante i grandi successi ottenuti in campo farmacologico, un cambio di paradigma si rende necessario, affinché la relazione uomo-uomo diventi parte integrante, se non fondamentale, dell’intero percorso di cura, facendo cadere definitivamente il concetto che la malattia mentale sia curabile solo con un insieme di farmaci»: così Laura Brunelli introduce questa sua sentita storia di vita, che ben volentieri presentiamo ai Lettori

Alziamo la voce per la libertà di divertimento

Il concerto degli Evanescence all'Arena di Verona, visto da una persona in carrozzina, come documentato da questa foto, inviata da una signora a Sofia Righetti

«Dobbiamo alzare la voce per la libertà di divertimento – scrive Sofia Righetti, raccontando la storia di un concerto atteso per mesi e visto (molto male) solo per metà, all’Arena di Verona -, per poter stare vicino ai nostri compagni, ai nostri figli e ai nostri amici durante i concerti. È stressante, stancante, deprimente, perché dovrebbero essere cose scontate come lo sono per tutte le altre persone, ma se non ci uniamo a combattere per cambiare i privilegi abilisti e discriminanti della società, chi lo farà per noi?»

La bellezza di un’altra libertà conquistata

Il gruppo delle Piccole Suore Discepole dell'Agnello di Le Blanc (Francia), otto delle quali sono persone con sindrome di Down

«Difficilmente si associa l’inclusione delle persone con disabilità alla libertà di prendere i voti religiosi. E tuttavia anche questa è una libertà da rivendicare, che non può essere preclusa in ragione della disabilità. Per questo motivo la storia di Line e Véronique ha in sé qualcosa di bello, la bellezza di un’altra libertà conquistata»: lo scrive Simona Lancioni, raccontando la storia delle Piccole Suore Discepole dell’Agnello, piccola comunità contemplativa sorta in Francia, la prima al mondo ad ammettere alla consacrazione donne con la sindrome di Down

Governo nuovo, per questioni aperte da troppo tempo

Giuseppe Conte durante l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il conferimento dell'incarico di formare un nuovo Governo

«Di questioni aperte sulla disabilità, di sfide antiche – si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a commento del discorso pronunciato da Giuseppe Conte, subito dopo avere accettato l’incarico di formare il nuovo Governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, ce ne sono parecchie e sempre più urgenti. Se questa dunque intende realmente essere una stagione di riforme, non potranno ancora una volta essere eluse tutte quelle istanze»

E la chiamano estate ovvero La nostra quotidiana “ordinaria diversità”

E la chiamano estate ovvero La nostra quotidiana “ordinaria diversità”

«Chi ha una persona disabile in famiglia – scrive Irene Gironi Carnevale -, e nella fattispecie un figlio, vive l’estate come un incubo, a meno che non goda di una casa in un luogo di vacanza e di parenti/operatori/amici tuttofare disponibili per tutto il periodo estivo a interagire e aiutare nella gestione. Si guarda il calendario, pensando che quando si sarà rientrati nella routine quotidiana tutto sembrerà meno drammatico e si fa la “stecca”, come i carcerati o i militari di una volta, smarcando mentalmente i giorni che ci riportano alla nostra quotidiana “ordinaria diversità”»