Opinioni

Il ruolo e il lavoro delle Federazioni

Il presidente nazionale della FAND Franco Bettoni

«Ci auguriamo – scrive Franco Bettoni, presidente della Federazione FAND – che il lavoro delle Federazioni e degli organi di Governo preposti possa proseguire in quel clima di serenità e collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, nel superiore interesse delle tante persone con disabilità che ogni giorno rappresentiamo e tuteliamo». «L’apertura al dialogo con i decisori politici – commenta Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH – rimane immutata e non ancillare, come permane la volontà di prediligere posizioni unitarie con FAND, sempre perseguite in questi anni»

Un leader che ha cambiato il mondo della disabilità

«Con il suo volto rubizzo - scrive Giampiero Griffo -, il cropo minuto e l'aspetto da troll, Kalle Könkkölä si rendeva subito simpatico, esprimendosi con un linguaggio quasi da senso comune»

«Kalle – scrive Giampiero Griffo a proposito del finlandese Kalle Könkkölä, recentemente scomparso, a cui si deve tra l’altro la nascita di ENIL (European Network on Independent Living) – rappresenta uno degli esempi più alti di leadership mondiali sui diritti delle persone con disabilità. Nato in un momento in cui queste persone venivano segregate, impoverite e cancellate dalla società, ha contribuito a cambiare il modo di vederci e valutarci. Amatissimo in Finlandia e nel mondo, è una testimonianza straordinaria di quale grande contributo possano dare le persone con disabilità»

Scuola: disfunzioni e disservizi da record

Scuola: disfunzioni e disservizi da record

«Siamo abituati – scrive Benedetta Demartis, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale di Genitori di Soggetti Autistici), rivolgendosi direttamente al Ministro dell’Istruzione -, a raccogliere ad ogni inizio di anno scolastico segnali di disfunzioni e disservizi da tutta Italia, ma mai in numero così elevato e con toni così accesi ed esasperati come quest’anno. Eppure, lo studente con disabilità è affidato alla scuola, e se la scuola funziona per gli altri, deve funzionare anche per lui, dal primo giorno. Ignorare questo principio è una forma sistematica di discriminazione»

Grazie Aldo, magister vitae

Aldo Pacifici

È scomparso nei giorni scorsi Aldo Pacifici, già docente universitario di Storia e Politica Monetaria, che fondò il Centro di Audiofonologopedia di Roma, oltre ad essere stato, nella prima metà degli Anni Novanta, uno dei fondatori della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Ne affidiamo il ricordo a Pietro Barbieri, già a lungo presidente nazionale della stessa FISH

Tutte le persone malate hanno il diritto di sapere quali siano le migliori cure

"HTA" sta per "Health Technology Assessment", ovvero "valutazione delle tecnologie sanitarie" e il nuovo Regolamento Europeo sull'HTA, che UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare) chiede di adottare in Italia, istituisce una cooperazione permanente fra tutte le Agenzie europee di HTA (come l'AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco per il nostro Paese)

«Va riaffermato ancora – scrive Tommasina Iorno, presidente di UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare) – che le persone malate sono uguali in Europa come in Italia, e che non devono esistere malati “di serie A” e “di serie B”, giacché tutti hanno il diritto di sapere quali siano le migliori cure e di potervi accedere. Il nuovo Regolamento Europeo sulla “valutazione delle tecnologie sanitarie”, che istituisce una cooperazione permanente fra le Agenzie europee del settore, è una risposta indispensabile a questa necessità, e per questo chiediamo al Ministro della Salute di votarlo»

L’inclusione non si realizza per legge

«La reale inclusione non si realizza solo applicando le leggi – scrive Luciano Paschetta, riflettendo sulla vicenda riguardante i diciotto compagni di scuola di un bimbo con autismo, che invitati alla sua festa di compleanno, l’avevano disertata, tranne uno – ma un processo che si realizza solo in un contesto favorevole e di questo dobbiamo essere consapevoli noi persone con disabilità, le associazioni che ci rappresentano e le nostre famiglie»

La scuola di tutti per tutti: una conquista da perseguire con determinazione

«L’inclusione delle persone con disabilità nella scuola di tutti è una conquista di civiltà irrinunciabile da perseguire con rinnovato impegno, rimuovendo tutte le difficoltà che ancora la impediscono. Va inoltre respinta con forza ogni equazione volta a identificare grave disabilità con scuola speciale, ciò che segnerebbe l’inaccettabile ritorno ad una logica di esclusione e separazione»: lo scrivono numerosi autorevoli esponenti del mondo della disabilità, commentando la vicenda riguardante la riduzione di organico della scuola speciale del Centro Bignamini di Falconara Marittima (Ancona)

Come trasformare l’inserimento lavorativo da obbligo ad opportunità

Svoltosi in Lombardia, il “Progetto ROAD” (Rete Occupazione in Azienda di Persone Disabili) si è proposto di trasformare la visione dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità da obbligo ad opportunità. «Esso – scrivono gli Autori del presente contributo – ha proposto un vero e proprio cambio di paradigma, che crediamo dovrebbe sempre più affermarsi, all’insegna dell’ascolto dei bisogni di chi offre lavoro e non solo di chi lo cerca, basandosi inoltre sulla personalizzazione dei servizi e sulla continuità dell’offerta nel tempo»

Riflessioni ad alta voce sull’autonomia e sulla disabilità visiva (ma non solo)

«Perché tante persone con disabilità visiva (e non solo) – scrive Giuseppe Fornaro – non reclamano il loro diritto all’autonomia? Perché quando da ragazzi lo avevano fatto, quel loro atteggiamento era stato interpretato con l’ingiusto parametro dell’impossibilità, dimenticando di insegnare loro, invece, come sarebbe stato possibile fare da soli». «Queste mie riflessioni – aggiunge – non sono un’accusa ai genitori, ma vogliono essere un’esortazione a rivolgersi a formatori con disabilità, che possono trasferire strategie ottimali anche per i loro figli»

Un educatore per tutti noi

«Penso – scrive Salvatore Nocera, soffermandosi sul recente libro di Claudio Imprudente “Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile” – che tutti i casi di cattiva inclusione nelle scuole siano dovuti alla mancata presa di coscienza da parte dei docenti e alla mancata educazione dei compagni di cosa significhi per un bimbo essere con disabilità. Per questo Claudio Imprudente ha giustamente meritato la laurea di educatore e continua ad esserlo quotidianamente per ciascuno di noi»

Un’esperienza unica ed emozionante, a nove metri sott’acqua

«Immergersi nei fondali – scrive Salvo Cocciro, persona non vedente, raccontando la sua “avventura” subacquea, attuata grazie a DDI Italy – è un’esperienza unica ed emozionante che dà voce a tutto il corpo; più scendevo e più mi emozionavo. Arrivati alla profondità di circa nove metri, ho potuto toccare i fondali. Toccare con mano la fauna e la flora marina, toccare una spugna, una stella marina e delle piante è stata una sensazione unica! Ho potuto così godere a trecentosessanta gradi ciò che il mio corpo mi trasmetteva, anche senza l’uso della vista»

Il Progetto “COME-IN!” e l’accessibilità

Riguardo al testo intitolato “C’è accessibilità reale e accessibilità ‘incompiuta’ o solo pubblicizzata”, da noi pubblicato qualche settimana fa nello spazio “Opinioni”, a firma di Lorenza Vettor, Giampaolo Bulligan ed Edda Calligaris, riceviamo e pubblichiamo le repliche di Elena Bulfone, project manager del progetto internazionale “COME-IN! Cooperazione per una piena accessibilità ai musei – Verso una maggiore inclusione” e di Paola Visentini, che dirige il Museo Archeologico di Udine e che ha partecipato in prima persona alla realizzazione dello stesso Progetto “COME-IN!”

La tragedia di Mandas

Sulla tragica vicenda di Mandas, in provincia di Cagliari, dove una donna ha ucciso i suoi due figli gemelli di 42 anni, con disabilità e allettati, per poi togliersi la vita, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo le autorevoli opinioni di Veronica Asara, portavoce del Comitato dei Familiari per l’Attuazione della Legge 162/98 in Sardegna e di Benedetta Demartis, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)

Le donne con disabilità e il potere di incidere sulla propria vita

«Ogni tanto – scrive Simona Lancioni – mi sorprendo ad aspettare che le donne con disabilità, orfane di un femminismo che le ha considerate ben poco, diventino “genitrici di se stesse”. Che riguardo al tema “genere e disabilità”, passino dal “me ne occupo se capita” al “faccio in modo che capiti, perché ho capito che devo impegnarmi personalmente nelle cose che mi riguardano”. Che spostino il tema dal cassetto delle “varie ed eventuali”, dove spesso tendono a riporlo, a quello delle priorità»

Altro che deistituzionalizzazione!

«Ci attiveremo con impegno e determinazione, per contrastare ogni iniziativa che non sia rispettosa dei diritti dei cittadini, primo fra tutti il diritto all’autodeterminazione»: lo scrive Gabriele Piovano, presidente della CPD di Torino, denunciando il parere favorevole espresso dall’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, riguardante l’avvio di strutture che vanno in direzione diametralmente opposta rispetto alla deistituzionalizzazione, alla promozione della vita indipendente e al sostegno dell’autodeterminazione delle persone con disabilità

Bene quella smentita sulle “mamme frigorifero”

Riprendiamo con piacere la dichiarazione ufficiale prodotta da Stefano Parmigiani, docente di Biologia Applicata all’Università di Parma, con la quale ha voluto categoricamente smentire le dichiarazioni sull’autismo attribuitegli da alcuni organi d’informazione un paio di settimane fa, nell’àmbito dei Seminari Internazionali di Erice (Trapani), che secondo l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) avrebbero rischiato di prospettare una sorta di ritorno al “medioevo dell’autismo”

Il rammarico di Banca Etica, che intende impegnarsi per una piena inclusione

«Purtroppo è vero. L’home banking di Banca Etica non è attualmente dotato delle funzionalità per renderlo accessibile alle persone con disabilità visiva. Da tempo stiamo lavorando per arrivare ad una piena accessibilità di tutti i nostri canali e strumenti di relazione con i clienti e soci della banca, ma ancora non siamo pronti. Esprimiamo rammarico per il disservizio e confermiamo il nostro pieno impegno per la piena inclusione finanziaria di tutte le persone»: così Banca Etica risponde a Simonetta Cormaci, persona non vedente che nei giorni scorsi aveva raccontato sulle nostre pagine di aver dovuto chiudere il conto con questo istituto, per le difficoltà incontrate

Perché ho chiuso il conto in Banca Etica

«Vorrei rendere noto – scrive Simonetta Cormaci – quanto mi è accaduto dopo avere aperto un conto in rete presso la Banca Popolare Etica, una vicenda in cui la mia cecità è stata motivo fondamentale per una conclusione poco piacevole. Lo ritengo doveroso e utile: prima di tutto per evitare ad altre persone con disabilità visiva di incorrere nei miei stessi problemi; e poi perché confido che a vari livelli di interlocuzione si possa intervenire affinché tutti gli istituti di credito garantiscano ai clienti con disabilità facilitazione e massima accessibilità nella gestione dei propri conti»

Inclusione lavorativa: coinvolgere le aziende senza pregiudizi e rigidità

«È ancora lontana – scrive Marino Bottà – una diffusa cultura inclusiva da parte del mondo del lavoro. Ma questo non è imputabile solo alle aziende. Bisogna infatti che i servizi per il Collocamento Disabili comprendano che l’informazione, la formazione e il coinvolgimento sono prioritari rispetto agli obblighi di legge. Bisogna che chi opera a favore dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità eviti di rivolgersi alle aziende con le loro stesse rigidità e pregiudizi e contrapposizioni. Ci sono in effetti molte aziende disponibili, forse più di quello che comunemente si pensa»

Un mondo di steccati terrà fuori anche i nostri figli

«Un mondo di steccati – scrive Rosa Mauro, rivolgendosi all’attore e personaggio televisivo Fabrizio Bracconeri, padre di un ragazzo con autismo, e riferendosi ad alcune posizioni pubbliche recentemente assunte da quest’ultimo – terrà fuori rom ed emigranti, profughi e islamici. E i nostri figli insieme a loro. La vera libertà, infatti, sono le braccia aperte, non quelle armate. La vera libertà sono parole d’amore, non di odio»