Si è insediato il 14 gennaio scorso, presso il Ministero della Salute e delle Politiche Sociali, il Tavolo di Lavoro sugli Interventi Sanitari e di Riabilitazione in favore delle Persone con Disabilità e verrà a breve istituita una commissione speciale sulla riabilitazione delle persone con disabilità.
Gli obiettivi dichiarati fanno proprie alcune delle urgenze avvertite dal movimento per i diritti delle persone con disabilità, per il quale un’effettiva operatività di questi due nuovi organismi potrà di certo rappresentare un passo in avanti verso la risoluzione di criticità da tempo denunciate.
Per l’occasione il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha annunciato che il Tavolo dovrà farsi carico di importanti iniziative, finalizzate a favorire il confronto tra istituzioni, utenti e operatori e l’elaborazione di politiche in grado di fornire risposte a molte delle questioni aperte attinenti al diritto alla salute delle persone con disabilità, come la presa in carico globale, riformando le attuali metodologie di accesso ai benefìci e ai servizi.
In tal senso si è parlato anche di utilizzo dell’ICF (International Classification of Functioning Disability and Health, ovvero la Classificazione Internazionale sul Funzionamento, la Disabilità e la Salute, introdotta qualche anno fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), al fine di pervenire a un modello unico di accertamento, a percorsi individualizzati nei servizi – capaci di offrire opportunità nel contesto in cui la persona vive – e alla semplificazione ed eliminazione dell’eccesso di approccio burocratico anche nei controlli sugli abusi.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) hanno chiesto con forza informazioni circa lo stato del Decreto della Presidenza del Consiglio (DPCM) sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e sul Nomenclatore degli Ausili, ricevendo rassicurazioni circa alcuni contenuti proposti dalle associazioni e da altri interlocutori. I tempi sarebbero per altro legati al Patto per la Salute con le Regioni e al federalismo fiscale.
L’impegno dei dirigenti e dei funzionari presenti è stato quello di presentare i contenuti del Nomenclatore nella prossima seduta del Tavolo, prima che il documento venga approvato definitivamente.
Dal canto suo Pietro Barbieri, presidente della FISH, si è mostrato preoccupato per le notizie di nuova divisione del Ministero: «Avevamo salutato con soddisfazione – ha dichiarato – l’intenzione della Riforma Bassanini sul Grande Ministero del Welfare, così come la sua definitiva attuazione solo con l’attuale Governo. I percorsi di vita delle persone discriminate come i disabili possono intravedere la luce dell’inclusione solo se le politiche sanitarie, sociali e occupazionali si integrano, costruendo i progetti di vita e non le burocrazie. Le notizie circa la ricostituzione del Ministero della Salute ci preoccupano perché potrebbero rappresentare un ritorno alla sanità ospedalizzante, con buona pace della deistituzionalizzazione, della domiciliarità dell’intervento e dell’integrazione sociosanitaria». (G.G.)