Non si è certo spenta l’eco della vicenda riguardante l’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello (Cosenza) – per anni denunciato dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla nostra testata come un vero e proprio “simbolo di diritti negati” – e chiusasi, per il momento, nel peggiore dei modi, con le Forze dell’Ordine che il 17 marzo hanno sgomberato la struttura, in una situazione a dir poco discutibile, come abbiamo riferito quasi “in presa diretta”, con un testo pubblicato in quei giorni (Serra d’Aiello: chiudere sì, ma non certo in questo modo!, disponibile cliccando qui).
In quell’occasione la presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Nunzia Coopedé, aveva riportato tra l’altro quanto dichiarato da varie associazioni di persone con disabilità, ovvero che «nel 2009, a pochi giorni dalla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, è inconcepibile che alcune persone con disabilità vengano umiliate in tal modo, senza che siano state coinvolte le famiglie, gli amministratori di sostegno, i tutori e le stesse persone in grado di poter scegliere, con una modalità di “sgombero” che non ha ascoltato nessuno, violando i diritti umani e la dignità delle persone ricoverate».
Gli echi, come scrivevamo, sono tutt’altro che spenti e oltre al rilievo dato da vari organi d’informazione nazionali e locali (da segnalare, tra gli altri, gli ampi servizi della trasmissione televisiva Chi l’ha visto di Raitre), porteranno quasi certamente ad ulteriori conseguenze di vario genere.
Le associazioni, nel frattempo, intendono continuare il loro percorso che sin dall’inizio delle annose questioni dell’Istituto calabrese ha sempre guardato prima di tutto alla vita e ai problemi delle persone con disabilità, divenute negli anni “protagoniste loro malgrado”. Lo testimoniano nel migliore dei modi i numerosi articoli pubblicati anche dalla nostra testata, di cui riportiamo in calce l’intero elenco.
In tal senso, dunque, con il titolo quanto mai significativo di Lo sgombero dell’Istituto Papa Giovanni. Diamo voce a chi non ha voce, una conferenza stampa è stata convocata per lunedì 30 marzo (ore 11), presso il Grand Hotel di Lamezia Terme (Catanzaro), dalla FISH Nazionale, da DPI Italia (Disabled Peoples’ International), dal Forum Salute Mentale Nazionale e della Calabria e dall’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), insieme all’Associazione “In direzione ostinata e contraria” – creata, quest’ultima, nel 2008 dagli amministratori di sostegno di Serra d’Aiello – tutti organismi che saranno rappresentati da loro autorevoli esponenti.
Si tratterà di un’occasione quanto mai utile e propizia per cercare di fare chiarezza, esponendo i fatti più recenti e spiegando perché – dall’inizio alla fine di questa storia – le persone maggiormente a rischio sono proprio quelle con disabilità che erano ricoverate a Serra d’Aiello e che finora assai pochi hanno voluto ascoltare, insieme alle loro famiglie. (S.B.)
– Serra d’Aiello: una bestemmia sociale, disponibile cliccando qui.
– La segregazione di Serra d’Aiello, disponibile cliccando qui.
– Serra d’Aiello: Nulla su di Noi senza di Noi, disponibile cliccando qui.
– Storia di abusi e indegnità, con coda paradossale, disponibile cliccando qui.
– Serra d’Aiello: arrivano gli arresti, ma continua la lotta, disponibile cliccando qui.
– Non ghetti, ma luoghi di vita, disponibile cliccando qui.
– Solo così si potranno veramente chiudere gli istituti, disponibile cliccando qui.
– Serra d’Aiello: un brindisi al cambiamento, disponibile cliccando qui.
– Serra d’Aiello: un anniversario, un’associazione e un percorso che continua, disponibile cliccando qui.
– Un altro indagato illustre per Serra d’Aiello, disponibile cliccando qui.
– Serra d’Aiello: si «sgomberano» i pacchi, non le persone!, disponibile cliccando qui.
– Che cosa non fa notizia a Serra d’Aiello, disponibile cliccando qui.
– Serra d’Aiello: chiudere sì, ma non certo in questo modo!, disponibile cliccando qui.