Nata nel 2000, la GECA (Giovani e Cuore Aritmico) è una ONLUS che intende sostenere e aiutare le persone affette da malattie cardiache eredo-familiari e le loro famiglie. Si tratta di patologie che possono essere causa di aritmie gravi, portando in alcuni casi alla morte improvvisa giovanile (se ne legga un’ampia scheda nel sito dell’Associazione, curata da Andrea Nava dell’Università di Padova, cliccando qui).
Negli anni più recenti, la ricerca in questo settore – in particolare a Padova, che è anche la città sede della GECA – ha fatto registrare importanti progressi nell’individuazione dei geni le cui mutazioni provocano una di queste malattie, la cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro e «la grande opportunità di avere a Padova – come spiega Graziella Paola Marcon, presidente della GECA – un nucleo già formato di massimi esperti a livello mondiale su questa malattia (clinici, genetisti e patologi), impegnati da decenni nello studio e nella cura dei soggetti con cardiopatie aritmiche eredo-familiari, ci spinge a lavorare per sostenere e promuovere una corretta prevenzione, essendo questa una patologia progressiva, che può manifestarsi anche con la morte improvvisa».
Il quinto Meeting Informativo Annuale della GECA, che vedrà coinvolte numerose famiglie interessate a tali problemi, è previsto per sabato 21 aprile a Padova (Hotel Sheraton, ore 15.30) ed è stato organizzato in collaborazione con il Progetto Murano per la vita. Murano per la ricerca.
Aperto dai saluti delle autorità e dalla presentazione di Graziella Paola Marcon, l’incontro prevede poi gli interventi di Andrea Nava (Un’attività in progressione) e Alessandra Rampazzo (Nuove acqusizioni nella genetica molecolare) dell’Università di Padova e delle psicologhe Viviana Marcon e Fabiana Micheluzzi (Presentazione attività supporto psicologico).
Successivamente un gruppo di esperti, anch’essi dell’Ateneo padovano (oltre ai già citati Nava e Rampazzo, anche Luciano Daliento, Barbara Bauce, Loira Leoni, Biancarosa Volpe e Paola Melacini), risponderanno ai vari quesiti dei presenti, sulle Problematiche diagnostiche, cliniche e terapeutiche.
I lavori verranno chiusi da Michele Menin e da un momento conviviale, all’insegna di una cena e di un’asta benefica con i vetri di Murano. (S.B.)