È stato pubblicato dalla rivista scientifica «Neurological Science» uno studio italiano che ha definito i costi sociali ed economici della sclerosi multipla, ricerca condotta dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e dalla sua Fondazione FISM, in collaborazione con le Università di Genova, Pavia e Siena, e con il finanziamento del Ministero della Salute.
Lo studio ha preso in esame l’anno 2011 in Italia, stimando gli oneri sanitari e non, la perdita di produttività sul lavoro, ma anche i cosiddetti “costi intangibili”, in relazione ai diversi stadi della malattia. È stata misurata inoltre l’associazione tra la spesa e le variabili socio-demografiche e cliniche, in particolare valutando nel dettaglio l’impatto dei costi riabilitativi su quelli totali per la malattia.
Sono state esattamente 1.686 le persone con sclerosi multipla arruolate in tutta Italia da Centri Clinici specializzati, Unità di Riabilitazione e tra i membri dell’AISM affetti dalla malattia.
Detto che all’epoca dello studio, le persone con sclerosi multipla stimate in Italia erano circa 68.000, va ricordato che tutti i dati sono stati raccolti tramite un questionario elaborato specificatamente per identificare solo i costi dovuti alla malattia.
Ebbene, la ricerca ha dimostrato come la sclerosi multipla abbia un forte impatto economico e sociale sia per le famiglie stesse dei malati che per l’intera società italiana.
Nel dettaglio delle cifre, l’importo medio annuo dovuto per paziente (nel 2011) è stato stimato tra i 23.000 euro per persone con disabilità lieve e i 63.000 per soggetti con disabilità grave. Per quanto poi riguarda i costi dovuti alla riabilitazione, essi ammontano a 3.418,4 euro (26,7% dei costi sanitari), dei quali una quota considerevole si deve ai ricoveri in ospedale. Questo suggerisce che una migliore qualità dei servizi riabilitativi sul territorio potrebbe ridurre tali spese.
Il costo sociale medio annuo per paziente è di circa 38.000 euro, cui si sommano oltre 15.000 euro dovuti ai “costi intangibili”. Complessivamente, quindi, la stima per i costi sociali – sempre per il 2011 – è di oltre 2 miliardi e mezzo di euro , ricordando infine che l’analisi “multivariata” ha evidenziato una tendenza costante dell’aumento del costo totale in relazione alla progressione della gravità della sclerosi multipla, alla presenza di recidive e a una peggiore qualità della vita.
«Il nostro studio – commenta Mario Alberto Battaglia , presidente della FISM – mostra come la sclerosi multipla rappresenti un costo economico e sociale rilevante, sia per le persone che ne sono affette, sia per l’intera società italiana. Parliamo infatti di una malattia cronica di lunga durata perché coinvolge per lo più i giovani tra i 20 e i 30 anni. Con l’aumentare della gravità della malattia, poi, aumentano anche i costi che saranno certamente destinati ad accrescere negli anni, se non si troveranno adeguate soluzioni. Questo fa chiaramente pensare che investendo nella ricerca innovativa e nella riabilitazione, si potrebbe arrivare a ritardare o a prevenire la progressione della malattia, riducendo i costi economici e al tempo stesso aumentando la qualità della vita delle persone affette dalla malattia».
Attualmente – e quindi solo tre anni dopo il periodo preso in esame dalla ricerca – la sclerosi multipla colpisce nel nostro Paese circa 72.000 persone (2 milioni e 300.000 nel mondo). A livello internazionale, i dati aggiornati sui costi risalgono al 2010, quando cioè il costo totale dovuto alla malattia in Europa era stato stimato intorno ai 14,6 miliardi di euro, ovvero l’1,8% delle spese totali causate dalle patologie cerebrali.
Tornando infine all’Italia, sono stati numerosi gli studi che nell’ultimo decennio hanno indicato il costo medio annuo della sclerosi multipla tra i 20.000 e i 39.000 euro, osservando a propria volta un incremento delle spese associato alla gravità della malattia. (B.E.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.