«Ci sono tanti bambini – sottolineano dall’Istituto Clinico San Carlo di Busto Arsizio (Varese) – che hanno difficoltà a leggere, scrivere o fare i calcoli in modo corretto: sempre più spesso si tratta di dislessia, disgrafia, discalculia, distografia. Sono disturbi specifici dell’apprendimento, a carattere neurobiologico ed evolutivo, genericamente chiamati DSA, e in tantissimi casi non vengono correttamente riconosciuti e adeguatamente affrontati perché scambiati per normale difficoltà nell’apprendimento, svogliatezza o scarsa attenzione. Quali sono i segnali? Come si effettua la valutazione? Come comportarsi con la scuola e come migliorare queste difficoltà?».
Per rispondere a tali quesiti, l’équipe specializzata dello stesso Istituto San Carlo – composta da neuropsichiatri, psicologi, logopedisti e psicomotricisti, e autorizzata dall’ASL di Varese ad effettuare la prima certificazione diagnostica dei DSA valida ai fini scolastici e formata per il trattamento riabilitativo dei disturbi di apprendimento – si metterà a disposizione sabato 12 novembre (Via Castelfidardo, 19, Busto Arsizio, ore 9.18), per un Open Day di colloqui gratuiti, interamente rivolto alle famiglie di bambini e adolescenti con difficoltà scolastiche, per aiutarle a individuare un possibile disturbo specifico dell’apprendimento, fornendo le opportune indicazioni sulle attività di diagnosi, la certificazione e i diversi interventi in àmbito riabilitativo e didattico. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: press@sancarloistitutoclinico.it (Valerie Zuddas).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici di apprendimento)
I DSA (disturbi specifici di apprendimento) sono disturbi del neurosviluppo, che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione, dipendenti dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Non sono quindi causati né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali.
In base al tipo di difficoltà specifica che comportano, i DSA si dividono in dislessia (disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo), disortografia (disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica), disgrafia (disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura) e discalculia (disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri).
Le difficoltà dei bimbi con DSA solitamente ne condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche, anche perché non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ancora, ad esempio, di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze dei DSA, non la causa.
Per ridurre l’interferenza di questi disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana (Legge 170/10).
A occuparsi nel nostro Paese di dislessia e degli altri disturbi specifici dell’apprendimento vi è l’AID (Associazione Italiana Dislessia), nata con la volontà di far crescere la consapevolezza e la sensibilità verso questi problemi, che si stima colpiscano in Italia colpisca circa un milione e 900.000 persone.
L’Associazione – che conta oltre 18.000 soci e 98 Sezioni attive, distribuite su tutto il territorio nazionale – lavora quindi per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a tali disturbi. Essa è aperta ai genitori e familiari di bambini dislessici, ai dislessici adulti, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).