Tra le principali degenerazioni retiniche ereditarie rare, più semplicemente note come distrofie retiniche, vi sono la retinite pigmentosa, la sindrome di Usher, la malattia di Stargardt, l’acromatopsia e la coroideremia. Esse si inseriscono tra le condizioni genetiche più complesse, che causano una degenerazione della retina, portando a una grave compromissione della vista o alla cecità. Oggi non esistono ancora cure per limitarne la degenerazione, o per curarne le cause.
Il 13 ottobre prossimo l’Auditorium Complesso Sant’Apollonia di Firenze (Via San Gallo, 25) diventerà per un giorno la “capitale europea” delle distrofie retiniche ereditarie, grazie all’Ottavo Congresso della SIOG (Società Italiana di Oftalmologia Genetica), denominato Aggiornamenti sulle distrofie retiniche, una prospettiva europea, evento di cui sono responsabili scientifici Francesca Simonelli, che dirige la Clinica Oculistica della Seconda Università di Napoli e Andrea Sodi della Struttura Organizzativa Dipartimentale (SOD) Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze.
Sia Simonelli che Sodi fanno parte del Comitato Scientifico dell’Associazione Retina Italia, che collaborerà fattivamente al Congresso – rivolto sia ai pazienti che ai medici – e la cui presidente Assia Andrao sottolinea: «La giornata rientrerà nell’àmbito degli eventi promossi allo scopo di mantenere un dialogo e un confronto continuo sulla ricerca per la cura delle patologie retiniche rare. In particolare, il programma prevede interventi sulla diagnostica, sulle terapie e sulla riabilitazione, con un’attenzione particolare alla situazione europea. In tal senso, è previsto l’intervento dei i maggiori esperti nazionali e internazionali del settore». (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del Congresso di Firenze (a partecipazione gratuita, ma con iscrizione obbligatoria, scrivendo a: stefi@enic.it). È prevista la traduzione simultanea inglese/italiano.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@retinaitalia.org.