Incontinenza e disfunzioni del pavimento pelvico: i primi Stati Generali

In Italia 3 milioni di donne soffrono di incontinenza, «un segreto da non rivelare a nessuno – come sottolinea Francesco Diomede, presidente della FINCOPP (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico) – un vero stigma sociale». È partendo da tale assunto che la stessa FINCOPP ha promosso i Primi Stati Generali dell’Incontinenza e Disfunzioni del Pavimento Pelvico, in programma per il 27 e 28 novembre a Roma, presso il Ministero della Salute, per superare questo, che è l’ultimo tabù medico, divulgando le problematiche e le possibili soluzioni dei molteplici problemi

Ombra di donna disegnata di spalleIn Italia 3 milioni di donne soffrono di incontinenza, «un segreto da non rivelare a nessuno – come sottolinea Francesco Diomede, presidente della FINCOPP (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico) – un vero stigma sociale».
È partendo da tale assunto che la stessa FINCOPP ha promosso i Primi Stati Generali dell’Incontinenza e Disfunzioni del Pavimento Pelvico, in programma per il 27 e 28 novembre a Roma, presso la Sala Riunioni del Ministero della Salute, iniziativa fortemente voluta dai pazienti, con l’obiettivo di far dialogare e confrontare tra loro le molteplici professionalità sanitarie, le Società Scientifiche, le Istituzioni e le Associazioni di pazienti, indicando moderni modelli socio-sanitari sia al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, sia al Ministero della Salute, onde attivare l’Accordo della Conferenza Stato Regioni del 24 gennaio 2018 (Accordo sul Documento tecnico di indirizzo sui problemi legati all’incontinenza urinaria e fecale), poiché «l’incontinenza – dichiara Diomede – è l’ultimo tabù medico ed è nostro dovere divulgare le problematiche e le possibili soluzioni dei molteplici problemi».
«Ma per farlo – aggiunge – bisogna attivare i Centri di Primo, Secondo e Terzo Livello, così come previsto dal citato Accordo dello scorso anno, ciò che servirà a dare impulso all’innovazione tecnologica, nonché alla qualità dei dispositivi medici, pensando alla qualità di vita delle donne colpite, ma anche delle persone prostatectomizzate, oggi non riabilitate e per le quali sono necessarie specifiche linee guida e PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali)».

Va qui ricordato un evento – seguito puntualmente anche dal nostro giornale – che è la Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza, istituita per il 28 giugno di ogni anno tramite la Direttiva del Presidente del Consiglio del 10 maggio 2006, la quale potrebbe effettamente diventare un potente strumento comunicativo per sconfiggere lo stigma evidenziato da Diomede.
Come si legge infatti tra le finalità di essa, «le amministrazioni pubbliche e gli organismi di volontariato s’impegnano a promuovere, attraverso idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, quali il contributo di specialisti, che effettueranno controlli medici gratuitamente, l’attenzione e l’informazione sui problemi delle persone incontinenti e di quanti sono coinvolti, direttamente o indirettamente, nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e private che allarghino le possibilità di guarire dalla malattia, o quantomeno conviverci con dignità».

Fatto poi di grande importanza, saranno i quattro Protocolli d’Intesa che in corrispondenza degli Stati Generali la FINCOPP sottoscriverà con l’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), la FNOPO (Federazione Nazionale Collegi Ostetriche), la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) e la SIMITU (Associazione per i Diritti dei Pazienti affetti da Ulcere Cutanee).
«Quattro Protocolli d’Intesa – commenta Diomede – che coincideranno con l’avvio di nuovi rapporti istituzionali con coloro che concretamente mettono le mani sui pazienti, per renderne migliore la qualità e quantità di vita».

Altro punto di grande importanza che saranno al centro degli Stati Generali, oltre alla già citata necessità di attivare Centri di Primo, Secondo e Terzo Livello, sarà quella di regolamentare l’inserimento nel mondo lavorativo, assicurando la mobilità della persona incontinente, grazie, ad esempio, alla costruzione di bagni pubblici nei territori urbani. «E sempre carente in Italia – conclude il Presidente della FINCOPP – è la riabilitazione perineale, rispetto alla quale lanciamo un accorato appello alle Istituzioni, affinché questa patologia venga rivalutata, consentendo adeguati Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali».

Detto che ai lavori di Roma è previsto l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza e che la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), cui la FINCOPP aderisce, sarà rappresentata dal presidente nazionale Vincenzo Falabella, ricordiamo in conclusione che la Federazione organizzatrice donerà per l’occasione a tutti i partecipanti il 2° Libro Bianco sull’Incontinenza. (S.B.)

Per partecipare ai Primi Stati Generali dell’Incontinenza e Disfunzioni del Pavimento Pelvico, è obbligatoria l’iscrizione (gratuita), telefonando al numero 080 5093389, al numero verde 800 050415 o scrivendo a segreteria@finco.org. A quest’ultimo recapito si possono anche chiedere ulteriori iscrizioni e approfondimenti.

I costi dell’incontinenza e la FINCOPP
Secondo stime accreditate, il Servizio Sanitario Nazionale – tramite le Regioni e le ASL – spende per i soli ausili ad assorbenza e per i cateteri poco più di 444 milioni di euro all’anno (circa 374 per gli ausili per l’incontinenza, e poco meno di 70 per i cateteri).
A tutto ciò vanno aggiunti i costi delle medicazioni, che ammontano a poco meno di 70 milioni di euro all’anno, senza dimenticare che vanno aggiunti l’IVA al 4%, i costi di spedizione, i margini della filiera distributiva, nonché la spesa annua che ogni famiglia sopporta di tasca propria nelle farmacie, sanitarie o supermercati, oltre ai costi del personale addetto a registrare e/o dispensare tali dispositivi. In totale, la spesa complessiva stimata dalla FINCOPP è di circa 2 miliardi e mezzo di euro all’anno, dando vita, pertanto, a un volume d’affari sicuramente elevato, che giustifica ampiamente i quotidiani passaggi televisivi degli spot pubblicitari sui presidi ad assorbenza.
Secondo la FINCOPP, è necessario varare una legge nazionale, tesa ad attivare i Centri di Primo, Secondo e Terzo Livello, e a normare l’inserimento nel mondo lavorativo, assicurando la mobilità della persona incontinente grazie alla costruzione di bagni pubblici nel tessuto urbano.
Certa inoltre del fatto che la prevenzione è l’unica arma vincente, la FINCOPP stessa ha iniziato a collaborare con le scuole materne, dove una serie di professionisti della continenza illustrano agli operatori scolastici, ai genitori e ai nonni come praticare le buone abitudini per svezzare il bambino dall’uso del pannolino sino alle buone pratiche per l’utilizzo del gabinetto, l’igiene intima e il lavaggio delle mani.

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