Disability Film Festival: la cultura per cambiare prospettiva sulla disabilità

«Torneremo anche quest’anno a cercare di cambiare insieme le prospettive sulla disabilità con lo strumento più potente e inarrestabile che esista e che riteniamo sia la cultura»: a dirlo è Marco Berton, direttore organizzativo dell’ormai imminente secondo Disability Film Festival, che si terrà a Torino dal 15 al 17 settembre, articolandosi tra cinema, libri, musica e arte, all’insegna della massima accessibilità

Disability Film Festival 2023Una grande festa, per abbattere le barriere culturali sulla disabilità attraverso l’uso di diversi linguaggi espressivi, a partire dal cinema, con la presentazione di cinque film e il dialogo con registi, registe, sceneggiatori e sceneggiatrici, per continuare con i libri, condividendo punti di vista sulla disabilità in ottica intersezionale con attivisti, attiviste, scrittori e scrittrici, senza dimenticare la musica e l’arte, liberando tutte le forme di creatività con concerti, una mostra e diversi laboratori per bambini e bambine. Il tutto nel segno dell’accessibilità: la location scelta, infatti, che sarà l’hub culturale Off Topic, sarà completamente accessibile e priva di barriere architettoniche, mentre tutte le iniziative proposte saranno rese accessibili tramite l’audiodescrizione, la sottotitolazione e il servizio di interpretariato LIS (Lingua dei Segni Italiana).
Si può certamente presentare così la seconda edizione del Disability Film Festival di Torino (si legga sulle nostre pagine la presentazione dell’edizione di esordio), organizzata sempre dall’Associazione Volonwrite e in programma dal 15 al 17 settembre nel capoluogo piemontese.

«La location del Festival – sottolinea il direttore organizzativo Marco Berton – è stata scelta in modo strategico perché, oltre a ospitare quotidianamente eventi culturali di ogni genere ed essere luogo di incontro per antonomasia, permette di sviluppare al meglio uno dei capisaldi del Disability Film Festival: portare la tematica della disabilità al di fuori della propria comfort zone, rappresentata dai luoghi istituzionali tradizionalmente concepiti per ospitarla, facendola dialogare con i territori e con la cittadinanza secondo una logica di contaminazione reciproca in grado di portare a un’evoluzione a trecentosessanta gradi della società. Torneremo quindi anche quest’anno a cercare di cambiare insieme le prospettive sulla disabilità con lo strumento più potente e inarrestabile che esista e che riteniamo sia la cultura». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ampio ulteriore approfondimento, con informazioni di dettaglio sulle varie iniziative previste nell’àmbito del 2° Disability Film Festival e anche sulle modalità di partecipazione. Per altre informazioni: dff.volonwrite@gmail.com.

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