L’Alzheimer nel terzo millennio

Se ne parlerà il 19 ottobre a Milano, nel corso di un convegno voluto per mettere a confronto il mondo della ricerca medica con le realtà che si occupano nel concreto di una “malattia di tutta la famiglia”, come quella di Alzheimer, che colpisce tantissime persone e che è una delle maggiori cause di disabilità e morte, rappresentando un problema medico-sociale di salute pubblica sempre più pressante

Primo piano di donna più giovane, che abbraccia da dietro una donna anziana«Prendersi cura di una persona affetta dalla malattia di Alzheimer non è facile. Assisterla quotidianamente – soprattutto quando si è coniugi oppure figli – significa affrontare dei problemi e prendere delle decisioni ogni giorno. Chi si ammala può infatti avere comportamenti aggressivi, scatti d’ira, ansia e agitazione, oppure può diventare apatico, essere depresso, avere comportamenti imbarazzanti, non riconoscere più i propri cari, perdersi per strada. A tutto questo si aggiungono tante difficoltà legate a disturbi fisici. Soprattutto, l’Alzheimer è una malattia di tutta la famiglia, perché scardina gli equilibri, rompe le armonie, modifica i rapporti e spesso rende i familiari irriconoscibili gli uni agli altri. Si tratta di una patologia che colpisce tantissime persone e che è una delle maggiori cause di disabilità e morte, rappresentando un problema medico-sociale di salute pubblica sempre più pressante».

Viene presentato così il convegno denominato Alzheimer nel terzo millennio. Ricerca, servizi socio-sanitari/assistenziali e territoriali, associazionismo, cooperativismo e volontariato, in programma per venerdì 19 ottobre a Milano (Sala Alessi di Palazzo Marino, Piazza della Scala, 5, ore 8.30-13.30) e organizzato dalla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano), insieme all’Associazione Sacumè, all’Alzheimer Café e alla Caritas della Parrocchia Santo Stefano di Sesto San Giovanni (Milano), per mettere a confronto il mondo della ricerca medica con le realtà che si occupano nel concreto della malattia.
«L’Alzheimer – aggiungono poi i promotori dell’iniziativa, articolando ulteriormente il complesso tema che verrà affrontato durante il convegno -, è una malattia che bisogna saper affrontare ed è necessario, in tal senso, sapersi orientare, non perdere il proprio amore per il familiare malato. È importante, insomma, che il paziente e il caregiver – cioè il familiare che se ne prende cura – siano considerati all’interno di un progetto che permetta all’anziano, laddove le condizioni sociosanitarie lo permettano, di rimanere il più a lungo possibile al proprio domicilio». (S.B.)

Il programma completo del convegno è disponibile nel sito della Fondazione Sacra Famiglia. Per ulteriori informazioni: comunicazione@sacrafamiglia.org.

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