Affermato il diritto ai trattamenti personalizzati

Una recente Sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo) del Lazio, in tema di dispositivi per l’autocontrollo della glicemia in persone diabetiche, riafferma un principio fondamentale, ovvero che erogare solo alcuni dispositivi, sulla base di criteri prevalentemente economici, stravolge lo scopo stesso del nostro Servizio Sanitario Nazionale, che è quello di garantire la salute dei Cittadini

Autocontrollo della glicemia

Autocontrollo della glicemia

«Siamo soddisfatti per questa apertura al principio della personalizzazione dei trattamenti, in materia di acquisto dei dispositivi per diabetici, perché decidere di erogare solo alcuni dispositivi e non altri, sulla base di criteri prevalentemente di carattere economico, vuol dire stravolgere la stessa mission del nostro Servizio Sanitario Nazionale che è quella di garantire la salute dei Cittadini».
Lo dichiara Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, in merito a una recente Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, dopo il ricorso presentato dalla FAND (Associazione Italiana Diabetici), insieme alla FDG (Federazione Diabete Giovanile), che avevano chiesto l’annullamento di un bando ove erano stati previsti «criteri di aggiudicazione qualitativa per il 30% ed economica per il 70%».
Il TAR ha dunque stabilito che, se c’è «una “specifica indicazione terapeutica”, è possibile l’acquisto di dispositivi per l’autocontrollo della glicemia anche al di fuori dei lotti individuati attraverso il bando di gara nazionale indetto dalla Consip [la Consip è la società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze – azionista unico – che opera secondo i suoi indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo delle pubbliche amministrazioni, N.d.R.]».

«Crediamo – afferma ancora Aceti – che il pesante definanziamento del Fondo Sanitario Nazionale per gli anni 2013-2015 e le specifiche misure nel settore dei dispositivi medici previste dalla spending review non possano calpestare i diritti dei Cittadini alla qualità, alla sicurezza, all’innovazione, alla libera scelta e alla personalizzazione delle prestazioni sanitarie, come sancito anche dalla Carta Europea dei Diritti del Malato [se ne vedano i contenuti qui in calce, N.d.R.] di Cittadinanzattiva». E conclude chiedendo che «al fine di garantire forniture di dispositivi realmente appropriate al bisogno di salute, si tenga conto, nelle procedure di gara e nella fase di rinnovo delle forniture, anche del punto di vista delle associazioni di cittadini e di pazienti, che rappresentano coloro che usufruiscono dei dispositivi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni, anche sulla Sentenza del TAR del Lazio citata nel presente testo: stampa@cittadinanzattiva.it e mt.bressi@cittadinanzattiva.it (Maria Teresa Bressi).

La Carta Europea dei Diritti del Malato
1. Diritto a misure preventive
– Ogni individuo ha diritto a servizi appropriati per prevenire la malattia.
2. Diritto all’accesso – Ogni individuo ha il diritto di accedere ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede. I servizi sanitari devono garantire eguale accesso a ognuno, senza discriminazioni sulla base delle risorse finanziarie, del luogo di residenza, del tipo di malattia o del momento di accesso al servizio.
3. Diritto all’informazione – Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutte le informazioni che riguardano il suo stato di salute, i servizi sanitari e il modo in cui utilizzarli, nonché a tutte quelle informazioni che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica rendono disponibili.
4. Diritto al consenso – Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutte le informazioni che possono metterlo in grado di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute. Queste informazioni sono un prerequisito per ogni procedura e trattamento, ivi compresa la partecipazione alle sperimentazioni.
5. Diritto alla libera scelta – Ogni individuo ha il diritto di scegliere liberamente tra differenti procedure ed erogatori di trattamenti sanitari sulla base di informazioni adeguate.
6. Diritto alla privacy e alla confidenzialità – Ogni individuo ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche o terapeutiche, così come ha diritto alla protezione della sua privacy durante l’attuazione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medicochirurgici in generale.
7. Diritto al rispetto del tempo dei pazienti – Ogni individuo ha diritto a ricevere i necessari trattamenti sanitari in tempi brevi e predeterminati. Questo diritto si applica a ogni fase del trattamento.
8. Diritto al rispetto di standard di qualità – Ogni individuo ha il diritto di accedere a servizi sanitari di alta qualità, sulla base della definizione e del rispetto di standard ben precisi.
9. Diritto alla sicurezza – Ogni individuo ha il diritto di non subire danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari o da errori medici e ha il diritto di accedere a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza.
10. Diritto all’innovazione – Ogni individuo ha il diritto di accedere a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, in linea con gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie.
11 Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari – Ogni individuo ha il diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia.
12. Diritto a un trattamento personalizzato – Ogni individuo ha il diritto a programmi diagnostici o terapeutici il più possibile adatti alle sue esigenze personali.
13. Diritto al reclamo – Ogni individuo ha il diritto di reclamare ogni qualvolta abbia subito un danno e di ricevere una risposta.
14. Diritto al risarcimento – Ogni individuo ha il diritto di ricevere un risarcimento adeguato, in tempi ragionevolmente brevi, ogni qualvolta abbia subito un danno fisico, morale o psicologico causato dai servizi sanitari.

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