Deve ancora migliorare, quella Legge Europea sull’Accessibilità

Solo qualche mese fa, il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) aveva chiesto una Legge Europea sull’Accessibilità (European Accessibility Act) «forte e ambiziosa». Risponde a questi requisiti il testo approvato nei giorni scorsi a Bruxelles e che approderà ora al Consiglio Europeo per i necessari negoziati? «Apprezziamo il sostegno – è il commento dell’EDF – di coloro che hanno votato modifiche utili a rafforzare il testo. E tuttavia alcuni punti cruciali sono stati esclusi, ma continueremo a collaborare anche alle prossime fasi del processo per arrivare alla migliore Legge possibile»

Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo

«Prenderemo il tempo necessario per esaminare gli emendamenti e il testo finale e diffonderemo un’analisi approfondita. Al momento apprezziamo il sostegno di tutti gli Europarlamentari che hanno votato delle modifiche che hanno rafforzato il testo. Ci dispiace che alcuni punti cruciali siano stati esclusi, ma continueremo a collaborare anche alle prossime fasi del processo per arrivare alla migliore Legge possibile».
Così, dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, viene commentato il testo dell’European Accessibility Act (Legge Europea sull’Accessibilità), approvato dal Parlamento Europeo, e che dopo il voto a una serie di emendamenti, approderà ora ai necessari negoziati con il Consiglio Europeo.

Come abbiamo ampiamente riferito a suo tempo, era l’inizio di dicembre del 2015 quando la Commissione Europea aveva reso pubblica la propria proposta di Direttiva – l’“embrione”, appunto, dell’European Accessibility Act -, volta a unificare le diverse disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri in materia di «requisiti di accessibilità per prodotti e servizi». Il tutto con l’obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato interno, all’insegna dell’accessibilità, rimuovendo le barriere create da legislazioni “divergenti”, facilitando l’attività delle imprese e arrecando quindi importanti vantaggi alle persone con disabilità e anziane dell’Unione.
Da allora sono passati quasi due anni, nel corso dei quali, tramite i propri membri – tra i quali anche il FID (Forum Italiano sulla Disabilità) – l’EDF ha svolto una campagna serrata per convincere gli Eurodeputati ad adottare una versione del provvedimento realmente innovativa, in grado di determinare una vera e propria svolta per le persone con disabilità dell’Unione Europea.

A questo punto lo stesso Forum ha riassunto in cinque principali passaggi le priorità sulle quali sarà ancora necessario lavorare a fondo:
° L’applicabilità dell’European Accessibility Act ad altri atti dell’Unione, quali quelli sugli appalti pubblici o sui Fondi Strutturali Europei (articolo 1.3).
Questo punto è stato adottato e la portata di esso ampliata rispetto alla proposta iniziale della Commissione Europea; ora tutta la legislazione dell’Unione Europea che menziona l’accessibilità dovrebbe essere allineata ai requisiti di accessibilità previsti dalla nuova Legge.

° Adozione di una clausola forte e vincolante sull’ambiente costruito (articolo 3.10).
Anche questo punto è stato adottato, il che significa che i requisiti di accessibilità dell’European Accessibility Act si applicheranno non solo su prodotti e servizi, ma anche sull’ambiente costruito intorno a loro. Un esempio fra tutti: non dovrebbe essere accessibile solo un bancomat, ma anche l’edificio che ospita la banca in cui si trova il bancomat stesso. E tuttavia questo varrebbe solo per edifici nuovi e ristrutturati che abbiano a che fare con servizi bancari, telefonici e di trasporto.

° Applicazione dei requisiti di accessibilità da parte di piccolissime, piccole e medie imprese (PMI) (articolo 12).
Questo punto è stato respinto. Le “microimprese” saranno infatti escluse dalla Legge e non dovranno rendere accessibili i loro prodotti e servizi, come il commercio elettronico e gli e-book. Esse dovrebbero per altro informare le autorità, se i loro prodotti e servizi non fossero accessibili.

° Accessibilità dei trasporti.
Ci sono stati alcuni miglioramenti, ma altre richieste sulle definizioni sono state respinte. Ciò significa che importanti mezzi di trasporto, come le metropolitane, i tram o gli autobus locali, sono ancora esclusi dalla Legge. Tuttavia, i requisiti di trasporto di cui all’Allegato I del testo sono stati migliorati rispetto alla relazione presentata nei mesi scorsi dall’IMCO (la Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori del Parlamento Europeo), e si è altresì confermato che i principali requisiti di accessibilità dei trasporti rimarranno nella Legge.

° Inclusione dei requisiti di accessibilità specifici del settore (Allegato I).
Anche rispetto a questo punto, infine, ci sono stati, secondo l’EDF, dei miglioramenti.

Da ricordare che il testo finale è stato adottato con 537 Deputati a favore, 89 astensioni e 12 contrari, dopodiché la Sessione Plenaria del Parlamento Europeo ha dato a Morten Lokkegaard, relatore dell’European Accessibility Act, il mandato di avviare quanto prima i negoziati con il Consiglio. (S.B.)

La presente nota costituisce il riadattamento di un testo già apparso nel sito della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a cura di Crizia Narduzzo. Per gentile concessione.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Lila Sylviti (Ufficio Comunicazione dell’EDF), lila.sylviti@edf-feph.org.

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