Insieme a scuola, insieme nel mondo, per non essere guardati solo a metà

«Insieme a scuola, insieme nel mondo» e «Non guardarmi solo a metà»: sono questi i messaggi lanciati rispettivamente dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) e dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in occasione della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down) del 14 ottobre, che in questo fine settimana vedrà impegnate entrambe le organizzazioni, in tante città italiane, a distribuire buona informazione, “messaggi di cioccolato” e anche a parlare del libro “Lea va a scuola”, contro ogni pregiudizio e stereotipo

Copertina di "Lea va a scuola"

La copertina del libro “Lea va a scuola”

«L’educazione inclusiva – sottolineano dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) – è un diritto umano fondamentale di ogni bambino, ma non è ancora garantito a tutti, nemmeno in Italia. Sembra un paradosso, visto che siamo il primo Paese al mondo ad avere chiuso le “scuole speciali” oltre quarant’anni fa, ma siamo anche la nazione che non assicura l’inizio delle lezioni per tutti, perché molti studenti non hanno ancora gli insegnanti e i supporti necessari. La scuola a cui tutti gli studenti hanno diritto, compresi quelli con sindrome di Down ed altre disabilità, è un luogo che rispetta e valorizza la diversità e prepara tutti gli studenti a essere membri delle comunità. I benefìci di un’educazione inclusiva sono sostenuti da quarant’anni di ricerche scientifiche, che dimostrano come i bambini con disabilità intellettive raggiungano maggiori risultati accademici e sociali, quando sono educati insieme ai loro pari senza disabilità, e che studiare in un ambiente inclusivo offre a tutti gli studenti maggiori opportunità di sviluppare il rispetto reciproco, la comprensione e le competenze di cui hanno bisogno per vivere insieme nelle diverse comunità di oggi».
È proprio l’educazione inclusiva, all’insegna dello slogan Insieme a scuola, insieme nel mondo, il tema indicato dal CoorDown per la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down del 14 ottobre, che vedrà i volontari delle Associazioni aderenti a tale organismo, insieme a ragazzi e adulti con sindrome di Down, impegnati in tante piazze italiane a sensibilizzare l’opinione pubblica, condividendo le proprie esperienze, informando e facendo circolare l’ormai tradizionale “messaggio di cioccolato”, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, che da ben sedici anni promuove l’inclusione sociale.
Ma non solo, novità di quest’anno, infatti, il CoorDown veicolerà la propria battaglia culturale anche tramite il libro di Luca Lorenzini e Luca Pannese, con Alexandre Abrantes e Rodrigo Panucci Zanellato, intitolato Lea va a scuola, albo illustrato per bambini che racconta la storia di un’alunna con sindrome di Down (Nord-Sud Edizioni).
In realtà, la protagonista della pubblicazione è la stessa che nei mesi scorsi aveva animato il video Lea goes to school, prodotto dal CoorDown in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo (se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine).
Detto che i diritti d’autore del libro verranno destinati interamente al CoorDown, da parte quest’ultimo si auspica naturalmente una diffusione capillare nelle scuole, attraverso l’impegno delle Associazioni presenti su tutto il territorio nazionale.
«La scuola – dichiara Antonella Falugiani, presidente del CoorDown – deve garantire a ogni studente, indipendentemente dal numero dei cromosomi o dalla patologia, un percorso scolastico di formazione e di crescita nel rispetto del processo di inclusione introdotto dalla Legge 118/71, e tuttora in attesa della sua piena attuazione. Infatti, nonostante il susseguirsi di Decreti e Leggi, il quadro che si sta delineando e che molte famiglie vivono quotidianamente, è quello di una sempre maggiore differenziazione, che non solo non facilita l’inclusione, ma tende a favorire la formazione di classi speciali. L’inclusione deve portare a un cambiamento culturale, per agevolare la partecipazione attiva e completa di tutti, e per costruire contesti capaci di includere le specificità di tutti. Fintanto che chiederemo alle Persone  di adeguarsi al Sistema, e non al Sistema di rimuovere le barriere che ancora ostacolano l’inclusione, la nostra strada e quella dei nostri figli sarà sempre in salita e vivremo in un mondo a parte!».
Da ricordare, in conclusione, che in occasione della Giornata Nazionale, a fianco del CoorDown, per il decimo anno consecutivo, vi sarà il Gruppo DEICHMANN Calzature, che prosegue il proprio percorso di inclusione lavorativa, anche con una campagna stampa e digital realizzata in questi giorni.

Campagna AIPD "Non guardarmi solo a metà"

L’immagine scelta dall’AIPD a corredo della campagna “Non guardarmi solo a metà”

Si chiama invece Non guardarmi solo a metà la campagna promossa per il 14 ottobre dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), che allarga l’obiettivo sulla necessità di un’inclusione sociale a tutti i livelli. «Nell’immaginario comune – scrivono infatti dall’Associazione aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si tende ancora oggi a leggere le persone con sindrome di Down solo attraverso la loro condizione genetica, con troppi stereotipi: tutti affettuosi, amanti della musica,eterni bambini… Invece le persone con sindrome di Down sono Martina, Giovanni, Luigi… Persone che assomigliano ai loro genitori, con passioni e competenze diverse e con in comune un cromosoma in più»: è dunque questo il messaggio fondamentale di Non guardarmi solo a metà, campagna realizzata in collaborazione con gli studenti della RUFA (Rome University of Fine Arts).
«Sicuramente – sottolinea in tal senso Paolo Virgilio Grillo, presidente nazionale dell’AIPD – le persone con sindrome di Down sono oggi più conosciute di un tempo. E tuttavia c’è bisogno di maggiore conoscenza e di scoprire che molte cose sono cambiate. Oggi le sfide maggiori riguardano la vita adulta, dal momento che oltre il 60% di queste persone sono adulte e va data risposta al loro bisogno di casa, di affetti, di occupazione».
La campagna dell’AIPD, quindi, ha l’obiettivo di invitare le persone ad andare al di là delle apparenze e dei pregiudizi, promuovendo l’incontro e la conoscenza. «Non si chiede di distogliere lo sguardo – conclude Grillo -, ma anzi di guardare e conoscere le persone interagendo con loro per quello che sono, non per quello che sembrano. Per questa ragione saranno proprio le stesse persone con sindrome di Down le protagoniste degli eventi previsti per la Giornata e cureranno in prima persona i punti informativi e di raccolta fondi».
Nel prossimo fine settimana, dunque, l’AIPD si renderà visibile in più di trentacinque città italiane, distribuendo materiale informativo e offrendo tavolette di cioccolato biologico in cambio di donazioni, per sostenere i propri progetti sul territorio. (S.B.)

Nei rispettivi siti di CoorDown e AIPD (a questo e a questo link) sono disponibili i dettagli e gli approfondimenti sui vari eventi promossi dalle due organizzazioni in occasione della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down del 14 ottobre. Per ulteriori informazioni:
° ufficiostampa@coordown.it
° ufficiostampaaipd@gmail.com

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