Ma i bambini sono davvero tutti uguali?

Quelli di un Paese africano come il Camerun certamente no, se è vero che nella maggior parte dei casi non hanno la possibilità di accedere ai servizi medici, non possono frequentare la scuola, né ricevere un’adeguata nutrizione. A loro è rivolta la campagna di solidarietà denominata “Tutti uguali”, lanciata dall’Associazione Dokita e alla quale si può ancora contribuire fino al 21 gennaio

Immagine-simbolo della campagna "Tutti uguali"

L’immagine-simbolo della campagna “Tutti uguali”

C’è ancora tempo fino al 21 gennaio, per sostenere, tramite il numero solidale 45582, la campagna denominata Tutti uguali, lanciata da Dokita, Associazione italiana che da trent’anni lavora nel mondo al fianco dei missionari della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione nel mondo, sostenendo le opere a favore delle persone più fragili e vulnerabili.
Nello specifico, questa iniziativa è mirata ai bambini con disabilità del Camerun, cui garantire cure mediche e fisioterapiche, istruzione, nutrizione, protezione e inclusione sociale.
«Essere un bambino con disabilità nel Paese africano del Camerun – spiegano da Dokita – significa, nella maggior parte dei casi, non avere la possibilità di accedere ai servizi medici, non poter frequentare la scuola e non poter ricevere un’adeguata nutrizione. Sono bambini “invisibili”, condannati a un futuro di emarginazione e abbandono, soprattutto perché spesso sono proprio le famiglie ad allontanarli, sia per mancanza di risorse economiche, sia a causa di retaggi culturali». (S.B.)

A questo link è disponibile un ampio approfondimento sulla campagna Tutti uguali, lanciata dalla ONLUS Dokita. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessandra Dinatolo (a.dinatolo@inc-comunicazione.it).

TUTTI UGUALI

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